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Otite siero mucosa (glue ear)

Otite Siero Mucosa/Otite Media Effusiva a Timpano Chiuso (Glue Ear) Categoria: Forme Flogistiche

OTITE MEDIA ESSUDATIVA A TIMPANO CHIUSO - OTITE SIERO MUCOSA - OTITE MEDIA EFFUSIVA A TIMPANO CHIUSO (GLUE EAR)

Sinonimi: Per OME si intende la presenza di versamento endotimpanico, per almeno tre mesi, senza sintomi flogistici associati e senza perforazione della membrana timpanica. Può determinare gravi disturbi funzionali, come l’ipoacusia, non sempre reversibili .L’otite effusiva [cosiddetta otite catarrale, otite sierosa, otite tubarica versamento timpanico, infiammazione sieromucosa dell’orecchio  medio, siero-mucotimpano, salpingite, “glue ear” (otite collosa), otite catarrale]  (Fig.1-2) può essere distinta in base al tipo di essudato presente in orecchio medio in: otite sierosa, siero-mucosa, mucoide,. Nelle forme croniche il versamento diviene particolarmente denso e di colorito scuro, brunastro o bluastro: si definiscono queste forme come “glue-ear” o “timpano blu” (Fig.1).

Definizione: raccolta di essudato non purulento di viscosità variabile nella cassa del timpano a causa di disturbi della funzionalità tubarica.

Epidemiologia: la prevalenza dell’OME è difficile da valutare per la scarsa sintomatologia in questi bambini. Si ritiene tuttavia che a 3 anni di età tutti i bambini abbiano avuto almeno un episodio di OME Nella stagione invernale sino al 30% dei bambini che frequentano la scuola materna possono soffrire di OME persistente per diversi mesi.

Eziologia: L’otite effusiva può: a) svilupparsi direttamente da un’infezione delle vie aeree superiori, b) rappresentare la comune evoluzione naturale di un’OMA (l’essudato purulento si trasforma in essudato sterile sempre meno corpuscolato), c) essere la conseguenza di un barotrauma od in genere di un’alterazione dell’omeostasi pressoria dell’O.M (vedi capitolo sulla funzionalità tubarica),d) disfunzione della tromba di Eustachio a causa di infiammazioni o di processi espansivi del rinofaringe (ad es. vegetazioni adenoidi di volume aumentato, cronicamente infiammate, tumori, granulomatosi di Wegener , cisti), allergia( la rinite allergica è sicuramente un fattore predisponente all’insorgenza di OME, mentre solo raramente una malattia allergica può essere causa diretta di OME), rinosinusite cronica, palatoschisi, fratture della base cranica, intubazione nasale protratta, sonda nasogastrica, tamponamento nasale posteriore, radioterapia della regione auricolare o del rinofaringe, mixedema.

Anatomia patologica. In corso di OME. la mucosa dell’orecchio medio presenta le seguenti alterazioni: congestione vascolare, edema, infiltrazione leucocitaria della sottomucosa. metaplasia in senso ghiandolare. Il versamento può essere fluido sieroso, ma spesso è colloso-denso di colore giallastro (glue ear = colla dell’orecchio):

http://4.bp.blogspot.com/-bzhAETbiw1A/T6E6-JLiCiI/AAAAAAAABSE/ecmULg91MpY/s320/Otitis_media.jpgtalora bluastro, ematico (timpano blu idiopatico).


 

 

Fig.1

http://img.webmd.com/dtmcms/live/webmd/consumer_assets/site_images/media/medical/hw/h9991316_001.jpg

 Fig.2

Patogenesi: pressione negativa nella cassa timpanica (come conseguenza di una deficiente ventilazione dell’orecchio medio) — essudato (= essudato sieroso, sierotimpano) ,trasformazione dell’epitelio della mucosa timpanica in epitelio secernente attivo — secreto viscoso ( mucotimpano).

Fattori di rischio

Età: il rischio di OME persistente dopo GMA è 4 volte maggiore nei bambini < 2 anni, rispetto ai bambini più grandi

Prematurità: sembra esservi un maggior rischio di OME nei nati prematuri

Sesso : la maggior parte degli studi escludono una differenza nell’incidenza e durata dell’OME e dell’OMA tra i due sessi, mentre altri riportano invece nei maschi una maggior incidenza di OMA ed una maggior tendenza alla persistenza dell’OME

Palatoschisi: la schisi sottomucosa del palato ha un’incidenza dello 0.05% e può essere una causa di otiti ricorrenti L’incidenza di OME è del 97% nei bambini con palatoschisi non operati e nel 70% dei bambini operati Otiti e perdita uditiva hanno una prevalenza massima tra i 4 ed i 6 anni, tuttavia i disturbi persistono per molti anni e solo dopo i 12 anni tendono a risolversi spontaneamente Anche l’incidenza di colesteatoma nei bambini con palatoschisi è del 2,6-9,2% (vs 0,0047-0,0092 nella popolazione normale) L’apposizione di drenaggi transtimpanici non riduce a lungo termine l’incidenza di sequele ed ipoacusia in questi bambini

Anomalie cranio-facciali : l’otite media è frequente nei bambini con malformazioni cranio- facciali Nella sindrome di CHARGE il 100% dei pazienti soffrono di OME ricorrente la perdita uditiva è presente nel 77% dei casi Nel 32% dei casi l’ipoacusia è trasmissiva o mista e non è attribuibile solo a malformazioni dell’orecchio

Genetica : i bambini Down dimostrano sia una ridotta funzione tubarica attiva, che una bassa resistenza passiva Nella s. di Turner la prevalenza di ipoacusia trasmissiva è del 42 8%, da otite acuta nel 33 3%, da otite cronica nel 9 5% Valgono poi le considerazioni fatte per l’otite media acuta. Recentemente è stato dimostrato, in uno

studio su gemelli, che la persistenza di effusione endotimpanica, e quindi di otite

media con effusione nei primi 5 anni di vita, ha una forte componente genetica

(Casselbrant et al., 2004),

Stagionalità : l’incidenza di OME è maggiore nei mesi invernali ed inferiore nei mesi caldi

Infezioni ricorrenti delle alte vie aeree

Allergia

Frequenza all’asilo: i bambini che frequentano l’asilo hanno una probabilità di ammalarsi di OME persistente 2,6 volte maggiore rispetto ai bambini seguiti a casa

Famiglie con più fratelli : i primogeniti hanno un minor rischio di ammalarsi di GMA ed una minor durata globale di OME nei primi 2 anni di vita rispetto ai bambini con fratelh maggiori.

OMAR (Otite Media Acuta Ricorrente)Presenza di tre o più episodi di OMA nei precedenti sei mesi:

Fumo passivo : alcuni AA hanno misurato la cotinina (metabolita della nicotina) nella saliva dei bambini e correlato la sua concentrazione con la frequenza di OME oltre che con l’età di insorgenza della prima GMA Incidenza: nei bambini prevale un versamento mucoso, negli adulti un versamento sieroso.

Uso del ciuccio: il ciuccio sembrerebbe aumentare il rischio di OME ed GMA nei bambini sotto i 3 anni.

Alimentazione con biberon

Sintomatologia:
• Sensazione di pressione sorda, nei bambini spesso brevi episodi di otalgia

• Ipoacusia di conduzione fluttuante.

• Occasionalmente nell’adulto senso di vertigine, acufeni, autofonia.

• Alterazione dello stato generale assente.

Complicazioni:
• Otite media acuta da sovrainfezione batterica, otomastoidite Fig. 3a-b-c-d, mastoidite cronica subacuta (mascherata), colesteatoma, processi aderenziali, fibrosi/sclerosi della cassa timpanica (in caso di cause allergiche), granuloma colesterinico, disturbo “tossico” dell’orecchio interno (per diffusione di tossine batteriche o altre sostanze tossiche attraverso la membrana della finestra rotonda o gli spazi perivascolari).

mastoidite 2.jpg

Fig. 3a:Scomparsa del solco retroauricolare

Fig. 3b:Dolore alla palpazione della mastoide

mastoidite.jpg

Fig. 3c: Tumefazione della regione retroauricolare

Fig. 3d Torcicollo doloroso

Timpano normale

Infezioni dell'orecchio medio acuta, aka, otite media acuta

Fig. 4 a: Timpano normale

Fig. 4 b: Infezioni dell'orecchio medio acuta, aka, otite media acuta

Dell'orecchio medio versamento (liquido), otite media con effusione alias

Tubo timpanostomia nel timpano

Fig. 4 c: Versamento dell'orecchio medio (liquido), otite media con effusione

glue ear”

Fig. 4 d: Drenaggio transtimpanico




http://utsurg.uth.tmc.edu/pedisurgery/tutorials/PtEducENT/glue%20ear%20drop.jpg

Fig. 5: glue ear

• In caso di diagnosi tardiva, sviluppo ritardato del linguaggio, ritardo dello sviluppo globale, problemi di apprendimento spesso confusi inizialmente con un difetto di intelligenza.

Diagnostica

La diagnosi dell’otite media effusiva spesso non è semplice dato che soltanto una minoranza dei bambini lamenta deficit uditivo e rari sono i casi in cui si associa otalgia o acufeni/disequilibrio.  

 Indispensabile:
• Valutazione ORL.

• Otomicroscopia: L’esame obiettivo otoscopico classicamente mette in evidenza la presenza di un versamento endotimpanico di colore giallo-arancio: con la manovra di Valsalva a volte sono presenti livelli idro-aerei, bollicine d’aria visibili (versamento incompleto) e una retrazione della MT, . In caso di versamento mucoso, membrana timpanica retratta, di colorito grigio bluastro o brunastro. Alla prova con lo speculum pneumatico è sempre evidente una ridotta motilità ed eventualmente è dimostrabile un livello idroaereo.

otite-media-secretiva-1.jpg

Fig.6a Si apprezza un versamento endotimpanico e la stria vascolare perimalleolare

otite-media-secretiva-2.jpg

Fig.6b

Si apprezza una piccola tasca di retrazione atticale, l’orizzontalizzazione del manico del martello che mette in risalto il legamento timpano-malleolare posteriore. Tutta la membrana timpanica è retratta; l’anulus risulta quindi ben evidente. Si intravede il processo lungo dell’incudine

otite-media-secretiva-3.jpg

Fig.6c

Sono presenti livelli idroaerei e una piccola tasca di retrazione davanti al collo del martello. Si osserva l’orizzontalizzazione del manico del martello che mette in risalto il legamento timpano-malleolare posteriore. Si intravede il processo lungo dell’incudine

 
•  Endoscopia: naso, rinofaringe(esclusione di vegetazioni adenoidi e tumori)
Fig.7a-b
•  Esame della funzionalità uditiva:
L’audiometria tonale liminare può rilevare una differenza di soglia tra la via aerea e ossea > 20 dB HL, (perdita fino a 40 dB) Fig. 8a-b .
Timpanogramma: curva piatta (tipo B) o spostata verso valori negativi
(tipo C) (Fig. 9a-b).
I dati della Letteratura dimostrano che il timpanogramma tipo B ha una sensibilità pari all’81% ed una specificità pari al 74% nell’ individuare la presenza di versamento endotimpanico.

Rinometria Acustica Fig.10a

Rinomanometria Fig.10b

apetto_fibrosc_adenoidi.jpg

Adenoids seen through a nasal endoscope

Fig.7a Ipertrofia adenoidea di III° GRADO

Fig.7b Ipertrofia adenoidea di IV° GRADO

http://www.gpnotebook.co.uk/glueearaudio.gif

http://www.audireonline.it/s/cc_images/cache_2427720719.jpg?t=1364585874Audiogramma showking ipoacusia trasmissiva 

Fig. 8a L'audiogramma tonale mostra la perdita dell'udito in particolare alle basse frequenze

Fig. 8b:ipoacusia trasmissiva più accentuata a sinistra

http://audgendb.chop.edu/wp-content/uploads/2010/11/TympanogramMegan2-1.jpg

http://audgendb.chop.edu/wp-content/uploads/2010/11/TympanogramMegan3.jpg

Fig. 9a:Timpanogramma di tipo B

Fig. 9b: Timpanogramma di tipo C



Fig. 10a Rinometria Acustica

Fig. 10b Rinomanometria

Utile in casi particolari:
• Manovra di Politzer eventualmente con controllo mediante tubo di ascoltazione.

• EOA , ABR  nei bambini più piccoli.

• X-grafia: proiezione di Schűller (arresto della pneumatizzazione, opacamento delle cellule mastoidee), seni paranasali (sovente opacamento).

• Ecografia: seni paranasali.

• Test per allergia: Prick, test di provocazione nasale, RAST.

• TC/RM: base cranica nel caso di sospetto tumore.

• Biopsia del rinofaringe: in caso di disturbi della funzionalità tubarica provocata da neoplasie.
• Test di funzionalità tiroidea: soprattutto in caso di mixedema.

• Valutazione interdisciplinare: eventualmente pediatra, foniatra, audiologo,

endocrinologo.
Diagnosi differenziale

Otorinoliquorrea  
Timpano blu o infiammazione sieroemorragica dell’orecchio medio : malattia della mucosa con aumentata permeabilità vascolare, microemorragie e depositi emosiderinici epiteliali e subepiteliali scatenata da Paramyxovirus del gruppo della parotite epidemica. Membrana timpanica da brunastra a blu scuro, leggermente estroflessa, raramente perforazione timpanica spontanea con secrezione screziata di bruno, inodore. Assenza di dolore, acufeni sincroni col polso, ipoacusia di conduzione fino a 60 dB.

Tuttavia la funzione tubarica è buona, la pneumatizzazione normale, ma con  opacamento massivo delle cellule mastoidee.

Terapia: Drenaggio transtimpanico, mastoidectomia allargata.

Emotimpano: Dopo barotrauma o trauma cranico, eventualmente con otoliquorrea. Terapia: attesa, gocce nasali. In caso di otoliquorrea, eventuale o mastoidectomia, timpanotomia, chiusura della fistola liquorale.

Tumori timpanogiugulari: (Fig.11a-b :).

Granulomatosi di Wegener dell’orecchio medio: Fig. 12a-b-c-d probabile malattia autoimmune. Blocco tubarico di tipo infiammatorio, sordità sia di conduzione che neurosensoriale, granulazioni rossastre, polipoidi nell’orecchio medio e nella mastoide per lo più con perforazione timpanica. Positività al titolo per ANCA (antineutrophil cytoplasmic antibodies). Biopsia per conferma diagnostica.
• La malattia è caratterizzata da necrosi granulomatose multifocali, come nella poliartrite nodosa. Frequenti le localizzazioni in ambito ORL: rinofaringe, seni paranasali, setto, palato, trachea.

http://www.otologiabologna.it/sites/default/files/field_image_gallery/paraganglioma-timpano-giugulare.jpg

http://www.otologiabologna.it/sites/default/files/field_image_gallery/paraganglioma-timpano-giugulare2.jpg

Fig. 11-a Paraganglioma timpano-giugulare otologiabologna

Fig.11-b Paraganglioma timpano-giugulare otologiabologna

http://www.vasculitis.org.uk/content/images/tm-differential-500-jpg.jpg

Fig. 12a-b-c-d. granulomatosi di Wegener: a. congestione nell'orecchio medio, b. massa dei tessuti molli nell'orecchio medio, c. membrana timpanica cronicamente retratta, d., membrana timpanica retratta, infetta, con due piccole perforazioni inferiormente.

• I  primi segni otologici sono rappresentati da un essudato timpanico sieroso, resistente al trattamento a causa di granulomi in corrispondenza della tuba uditiva, successivamente compromissione anche della mucosa dell’orecchio medio. Per interessamento della membrana della finestra rotonda, compromissione funzionale

si apprezza una vasculite di base con infiltrazione leucocitana compatta che esita in una obliterazione dei vasi. Seguono fatti necrotici locali e la formazione di granulomi con tipiche cellule giganti polinucleate.

• La DD con la tubercolosi è difficile sia clinicamente che dal punto di vista istologico.
• Terapia: immunosoppressori, ad es. glicocorticoidi, metotraxato, ciclosporina. Consulto internistico, eventuale intervento chirurgico sull’orecchio.

Barotrauma:

Tuba beante (disturbo provocato da un’anomala pervietà della tuba): pur non essendo infrequente, viene diagnosticato raramente. Si manifesta con una sensazione di tensione auricolare e fastidiosa autofonia in uno o entrambi gli orecchi. Compare dopo malattia debilitante, repentino calo ponderale, durante la gravidanza, durante l’assunzione di contraccettivi, dopo adenotomia o tonsillectomia. Audiogramma normale. Nel timpanogramma si rileva “curva respiratoria”. Miglioramento o scomparsa del sintomo nel decubito orizzontale, dopo ristabilimento del peso corporeo, spesso dopo inserimento di drenaggio transtimpanico. Frequentemente non viene fatta la diagnosi ed i disturbi sono curati come se si trattasse di una stenosi tubarica.


Terapia
Terapia medica:

La terapia medica farmacologica si basa su cicli ripetuti per via orale di

• Antiinfiammatori non steroidei

• Cortisonici (nei casi più gravi e recidivanti) o steroidi per via aerosolica.

• Immunostimolanti

• Mucolitici  per via orale, ad es. acetilcisteina, (100-200 mg x 3 / die, inalazioni con mucolitici, ad es. acetilcisteina, carbocisteina, ambroxolo, ed antiinfiammatori

• Spray nasale, gocce nasali, in posizione distesa, ad es. xilometazolina cloridrato 0,1% (nei bambini 0,05%).
• Evitare nel modo più assoluto il fumo (sia attivo che passivo).

• Dormire con il capo rialzato (due cuscini).
• Eventuale trattamento antibiotico profilattico o curativo della rinofaringite, ad es. amoxicillina con! senza inibitore della l-lattamasi.
• In caso di allergia: allontanamento dell’allergene, cortisonici per via topica, ad es. beclometasone spray, fiuticasone propionato, antistaminici, ad es. cetirizina dicloridrato; trattamento desensibilizzante .
• In caso di mixedema trattamento endocrinologico.
Molto utili risultano anche ripetuti lavaggi nasali con soluzioni idrosaline o acque termali eventualmente somministrati mediante idonei apparecchi.

E' indubbio il favorevole effetto terapeutico di terapie aerosoliche con farmaci adeguati e strumenti idonei all'uso.

• Nella fase di convalescenza, per eliminare i possibili sintomi residui di occlusione tubarica (senso di orecchio pieno, acufeni), sono molto utili strumenti atti ad eseguire insufflazioni tubariche a domicilio: Manovra di Valsalva (nei bambini piccoli far gonfiare un palloncino d’aria con il naso Fig. 13a).  
Utilissima (talvolta risolutiva) risulta essere la terapia termale a cicli ripetuti a base di insufflazioni endotimpaniche ed aerosol nasali sonici con acque sulfuree.

Una possibile alternativa alla terapia farmacologica tradizionale può essere costituita dalla Omeopatia

Attenzione: la somministrazione di gocce otologiche è inutile!

http://www.gluear.co.uk/_assets/images/content_images/how_does_otovent_work.jpg
Fig. 13a

Indicazioni all’intervento chirurgico, principi dell’intervento:

Vegetazioni adenoidi aumentate di volume, infiammate e/o massiva iperplasia tonsillare: adenoidectomia, eventualmente con tonsillectomia, paracentesi, drenaggio transtimpanico (sempre, in caso di versamento recidivante), L'intervento si esegue in anestesia locale con l'ausilio di un microscopio. Si pratica una piccola incisione nella membrana del timpano attraverso la quale si posiziona un piccolo drenaggio per favorire la fuoriuscita delle secrezioni ristagnanti (Fig. 4d-14c).

Indicazioni per la terapia chirurgica dell’OME (miringotomia con apposizione di drenaggio trans-timpanico ed eventuale adenoidectomia) sono quindi:

1)OME bilaterale di durata 3 mesi, soprattutto se sintomatica (otalgia, ipoacusia, acufeni disequilibrio);

2) OME monolaterale di durata   6 mesi soprattutto se sintomatica;

4) OME con danni strutturali alla membrana timpanica od orecchio medio;

5) OME Otite media in bambini gravemente malati

6) OME Insuccesso della terapia antibiotica

7) OME Insuccesso della terapia antibiotica

8) OME Presenza di complicanze suppurativa (mastoidite o meningite);

9) OME ricorrente o persistente in bambini a rischio, indipendentemente dai sintomi. 10) OME Otite media nel neonato, in bambini molto piccoli o in pazienti immunocom-

 promessi in cui si sospetti la presenza di un germe non usuale

Palatoschisi: drenaggio transtimpanico. Attenzione: adenoidectomia solo in caso di indicazione foniatrica! Trattamento chirurgico della schisi.

Disturbi nello sviluppo del linguaggio a causa di una sordità conseguente a versamento sieroso o mucoso: adenoidectomia, drenaggio transtimpanico, eventualmente trattamento logopedico.

• Persistenza del versamento oppure otite media recidivante con opacamento mastoideo nonostante adenoidectomia: antrotomia  o mastoidectomia e inserimento di drenaggio transtimpanico (Fig. 4d-14c).

Rinosinusite cronica: drenaggio transtimpanico, adenoidectomia, trattamento chirurgico microendoscopico dei seni paranasali.

Tumori del rinofaringe: terapia chirurgica a seconda del risultato del prelievo bioptico (istologia) e dell’estensione del tumore. Inserzione di drenaggio transtimpanico.
Ambulatoriale/con ricovero:

• Ambulatoriamente la paracentesi e l’applicazione di drenaggio transtimpanico.

• Adenoidectomia con ricovero.

• Adenotonsillectomia con ricovero.

• Antromastoidectomia ed interventi al naso ed ai seni paranasali con ricovero.

 
Prognosi
Nei bambini fino a 8 anni di età tendenza frequente alle recidive.
Negli adulti dipende dalla causa.

http://www.childrenent.sg/wp-content/uploads/2011/07/Acute-OM-283x300.jpg

tubi

http://www.orl.it/archivio/otitecr/tvtt2.jpg

Fig. 14 a Sierotimpano (con bolle d’aria);

Fig. 14 b Sono disponibili diversi modelli di tubicini che differiscono tra loro solo per il design ed i materiali di costruzione. La loro funzionalità è molto simile e la scelta dipende sostanzialmente dalle abitudini del chirurgo.

Fig. 14 c TVTT a permanenza. E' un particolare tipo di tubicino che viene utilizzato nei casi di ripetute ricadute della malattia (otite con effusioni), quando si suppone una grave disfunzione tubarica. A differenza degli altri TVTT non viene espulso spontaneamente dalla MT.




Avvertenza
Attenzione: La OME è un’entità patologica che necessita di un adeguato ed attento follow-up anche per scongiurare l’insorgenza di alcune sequele (perforazione. tasche di retrazione. atrofia e/o sclerosi della membrana timpanica).

li problema dell’OME nell’adulto è per certi versi più complesso. Pur essendo un quadro molto meno frequente che nel bambino, non è di certo di raro riscontro nella pratica clinica quotidiana anche nell’adulto. Le cause possibili sono:

— reflusso gastro-esofageo.

— rinite allergica. allergie:

— barotrauma:

— neoplasie del rinofaringe:

— micosi del rinofaringe:

— intubazione endotracheale prolungata (>7gg) (pz in tp intensiva).

Nell’ adulto quindi, e non solo nelle forme monolaterali. le indagini comprendono una accurata rinoscopia anteriore e posteriore del rinofaringe, compresa
biopsia , eventualmente ripetuta , in particolare quando le indagini allergologiche sono negative e non è riconoscibile alcuna altra causa, con fibre ottiche e un controllo neuroradiologico (TAC e/o RM base cranio).

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Otite media cronica non-colesteatomatosa

Otite media cronica non  colesteatomatosa

Categoria:Forme Flogistiche

Definizione Per quanto sorprendente possa sembrare, non esiste, a oggi,

una definizione precisa dell’otite media cronica. La più accettata sembra essere stata formulata nel 1987 in occasione del quarto simposio internazionale sull’otite media: l’otite media cronica (OMC) è un’infiammazione della mucosa dell’orecchio medio,

ossia della cassa del timpano, delle cavità annesse e della tuba uditiva, che persiste da più di tre mesi, e che è accompagnata da essudato posteriore a una membrana timpanica intatta ma senza sintomatologia acuta, oppure da otorrea con scolo

attraverso una perforazione timpanica (Tran Ba Huy,1993)Quadro clinico caratterizzato da un’infezione cronica dell’orecchio medio (tuba. cavo del timpano. mastoide) con manifestazioni cliniche diverse e variabili, in presenza di una perforazione persistente della membrana timpanica (da almeno 2 mesi), con  otorrea a carattere intermittente , a poussés (fase attiva con otorrea, fase inattiva asciutta) o continuo (Fig. 1), il più delle volte con compartecipazione della mucosa delle cellette mastoidee.

Epidemiologia. L’otite media cronica non colesteatomatosa (OMCNC) è più diffusa soprattutto tra le classi sociali meno abbienti nei paesi “industrializzati”. La prevalenza è attorno allo 0,090%, Rappresenta circa il 60-80% delle patologie dell’orecchio medio nei paesi in via di sviluppo. Nella popolazione indigena Australiana si stima un’incidenza pari al 66%. Maggiore è la perforazione della membrana timpanica, più è probabile che il paziente è sviluppare CSOM. Alcuni studi stimano l'incidenza annua di CSOM di essere 39 casi ogni 100.000 persone in bambini e adolescenti di età compresa tra 15 anni e più giovani. In Gran Bretagna, 0,9% dei bambini e il 0,5% degli adulti hanno CSOM. In Israele, solo 0,039% dei bambini sono affetti. [13] Alcuni sottoinsiemi di popolazione sono ad aumentato rischio di sviluppare l’otite media cronica . Le popolazioni native americane ed Eskimo dimostrano un aumento del rischio di infezione. Otto per cento dei nativi americani e fino al 12% di eschimesi sono affetti da CSOM. L'anatomia e la funzione della tuba di Eustachio svolgono un ruolo significativo in questo aumento del rischio. La tuba di Eustachio è più ampio e più aperto in queste popolazioni che in altri, mettendoli quindi a maggior rischio per il reflusso nasale di batteri comuni di otite media acuta e otite media acuta ricorrente e porta alla più frequente sviluppo di otite media cronica .

Altre popolazioni ad alto rischio includono i bambini da Guam, Hong Kong, Sud Africa, e le Isole Salomone. La prevalenza di  OMC sembra essere distribuito equamente tra maschi e donne. Non è sconosciuta Esattamente nelle diverse fasce di età, tuttavia, alcuni studi stimano l'incidenza annua di OMC sia di 39 casi per 100.000 in bambini e adolescenti di età compresa tra 15 anni e più giovani.

Condizioni “favorenti” lo sviluppo di tali affezioni si possono distinguere in generali (es diabete) e locali (es adenoiditi. rinosinusiti recidivanti in particolare di tipo allergicoiperplastico).

Eziopatogenesi

E’ probabilmente multifattoriale ad eziologia non ben definita. Nella patogenesi della malattia rivestono importanza diversi fattori tra cui:

Embriologici ed anatomici: l’organogenesi dell’orecchio medio è complessa originando da tutti e tre i foglietti embriologici. Un’alterazione della formazione dei diversi recessi, seni, aditi può giocare un ruolo fondamentale nella genesi e mantenimento di un processo flogistico cronico. In particolare riveste grande importanza il diaframma interattico-atriale che separa la cavità in due parti: una anteroinferiore ben ventilata ed una postero-inferiore poco ventilata e sede di ristagno e ritenzione pericolosa.

Batteriologici: l’influenza dell’infezione batterica sembra essere importante in quanto induce, mantiene e riattiva un processo flogistico della mucosa respiratoria dell’orecchio medio. Il ripetersi degli episodi infettivi non può che aggravare una flogosi cronica.

Biochimici: nella fase iniziale della flogosi cronica i mediatori dell’infiammazione possono modificare lo spessore dello strato periciliare attraverso la vasodilatazione, l’aumento della permeabilità capillare, l’aumento di secrezione mucoide, l’alterazione della ventilazione tubarica. Questi fattori aumentano lo strato periciliare favorendo il ristagno del versamento per l’alterazione della clearance mucociliare. A lungo termine il continuo stimolo dei diversi mediatori sulla mucosa dell’orecchio medio potrebbe favorire la metaplasia mucipara secretiva e l’aumento dei fibroblasti e della sintesi di collagene.

Tubarici: la disfunzione tubarica cronica per cause flogistiche, meccaniche e dismorfiche modifica l’equilibrio pressorio e gassoso endotimpanico con automantenimento dell’infiammazione mucosa.

Patogenesi

Per lungo tempo si sono contrapposte due teorie.

Teoria ex vacuo

Questa teoria, propugnata da Adam Politzer, implica un blocco della tuba uditiva, responsabile di una marcata depressione endotimpanica (il vacuum) con retrazione del timpano e trasudazione dai capillari della mucosa.

Questa teoria, che ha prevalso per diversi decenni, spiegava il carattere denso delle secrezioni del bambino con il semplice aumento della concentrazione delle proteine ematiche trasudate. In realtà, è stato stabilito che questo aumento non aumenta in nessun modo la viscosità del mezzo. In particolare, questa interpretazione trascura la presenza delle cellule mucipare nell’ambito dell’epitelio dell’orecchio medio e la metaplasia mucipara risultante da un’infiammazione prolungata, con secrezione di muco come corollario.

Teoria infiammatoria

Attualmente sembra accettato che la risposta infiammatoria sia il fattore causale essenziale, se non unico, dell’otite sieromucosa dell’infanzia.

Secondo questa teoria, la causa sarebbe un’otite acuta o un’infezione delle vie aeree superiori che genera un processo infiammatorio la cui durata varia a seconda dei bambini e in rapporto ad alcuni fattori: dimensioni della mastoide (cf. supra),

recidiva degli eventi infettivi, uso inadeguato della terapia antibiotica, ecc.
Cause: di regola consegue ad otite media acuta con perforazione (Fig. 1a-b-c-d). Infezioni batteriche a poussés o persistenti della mucosa e delle strutture ossee dell’orecchio medio. Disturbi della funzionalità tubarica. Infiammazione cronica persistente della mucosa delle cellette mastoidee. Frequente in caso di ostacolo alla respirazione nasale (deviazione del setto, patologia dei turbinati) con / senza sinusite cronica. Dopo perforazione traumatica della membrana timpanica. Occasionalmente in caso di allergia, di immunodepressione, nella granulornatosi di Wegener, nella tubercolosi dell’orecchio.

http://www.rcsullivan.com/www/forum/zlinsky/pmts.jpg

Fig. 1a: Perforazione subtotale centrale  di membrana timpanica destra

http://www.ghorayeb.com/files/TYMPANIC_PERFORATION_LEFT_LABELED.jpg

Fig. 1b: Immagine di una perforazione centrale  di membrana timpanica sinistra

In generale, tali perforazioni sono causate da una otite media cronica suppurativa. Oltre alla perdita di udito, i pazienti si presentano con secrezione purulenta che si ferma con  il trattamento antibiotico. La perforazione viene poi chiusa  con un innesto di fascia temporale  (timpanoplastica ).

MUCOID OTITIS MEDIA:
HISTOLOGY OF THE MUCOSA
Temporal Bone Section

Fig. 1c:Esame Istologico della Mucosa di una Otite Media

Fig. 1 d:Otite Cronica Polipoide Secretiva

Patogeni più frequenti: Pseudomonas aeruginosa (60%-80%), Stafilococco Aureus (10-25%), Proteus (10-20%), Escherichia Coli, Streptococco Viridans, Klebsielle, Miceti e difteroidi sono i più comuni batteri coltivati da orecchie cronicamente drenanti. Anaerobi e funghi possono crescere in concomitanza con gli aerobi in un rapporto simbiotico. Il significato clinico di questa relazione, anche se non dimostrata, è teorizzato per essere un aumento della virulenza dell'infezione. Comprendere la microbiologia di questa malattia consente al medico di creare un piano di trattamento con la massima efficacia e meno morbosità.

Postumi: ipoacusia di conduzione, fibrosi della mucosa, processi adesivi, sviluppo di granulazioni piogeniche e di polipi della mucosa, osteite degli ossicini (soprattutto dell’ incudine) ed eventualmente della mastoide, neoformazione ossea reattiva, granuloma colesterinico.
Frequenza: a qualsiasi età.

Classificazione delle otiti mucose aperte

• Stadio 1 = eritematosa (Fig.2.)

• Stadio 2 = eritematosa secretiva (Fig.3)

• Stadio 3 = polipoide non secretiva(Fig.4.)

• Stadio 4 = polipoide secretiva (Fig. 5. )

Fig.2. Otite mucosa essudativa aperta sinistra allo stadio 1. Notare

l’aspetto infiammato della mucosa della cassa, vista attraverso la perforazione.

Fig.3a. Otite mucosa essudativa aperta stadio 2 (ossia eritematoso e secretivo). Notare la perforazione non marginale e il quadro edematoso, essudante, color salmone, della mucosa promontoriale . Notare, soprattutto, la presenza, nel condotto uditivo esterno, di depositi purulenti misti ad alcune squame epidermiche. Questa otorrea purulenta, a volte fetida, non è affatto il sintomo di colesteatoma.

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/6/6e/Cholesteatom_polyp_1.jpg/230px-Cholesteatom_polyp_1.jpg

Fig.3b. Otite mucosa polipoide non secretiva , stadio 3.

Fig.4. Otite mucosa essudativa aperta destra in fase 4, ossia polipoide e secretiva. Notare i polipi della mucosa del promontorio che riempiono la perforazione centrale. Notare anche la presenza di otorrea nel condotto uditivo esterno e di alcune piccole placche di discheratosi disseminate nel condotto uditivo esterno.

Fig.5. Otite mucosa essudativa aperta in fase attiva di riacutizzazione. Notare i granulomi periorifiziali e soprattutto l’ipercheratosi massiva del condotto uditivo esterno. Questa ipercheratosi evidenzia la sofferenza del rivestimento cutaneo duttale e rende conto del carattere, talvolta maleodorante, dell’otorrea e della presenza di detriti epidermici nell’otorrea che possono far diagnosticare a torto un colesteatoma.


Sintomatologia: «Orecchio umido» è, senza dubbio, il termine che indica meglio questa entità. Certamente, è presente una sordità di grado variabile, spesso trascurata, anche se il più delle volte il paziente finisce per consultare il medico per l’otorrea. L’otorrea è di solito modesta, intermittente muco-filamentosa o muco-purulenta, inodore, raramente fetida, ma permanente; a volte bagna il condotto uditivo esterno e disturba il paziente. In occasione di episodi di recidiva secondari a un’infiammazione acuta della sfera rinosinusale o di un bagno, diventa purulenta, abbondante, talvolta fetida e biancastra. Questi due ultimi caratteri non indicano affatto la presenza di un colesteatoma, come insegnano i classici trattati di semeiologia otologica, ma, piuttosto, l’ipercheratosi e la macerazione del rivestimento cutaneo del condotto uditivo esterno. In ogni caso, molto spesso è il carattere fastidioso di questo odore che porta il paziente (spinto dai suoi familiari) a consultare il medico. Esacerbazione e vertigini in caso di ingresso d’acqua.

Possiamo più semplicemente  distinguere due forme:

 1) l’OMCNCS L’otite Media Cronica Non Colesteatomatosa Semplice(Fig.6a.)

 2) OMCNCG L’otite Media Cronica Non Colesteatomatosa granulomatosa, (Fig.6b.)

1)La prima (l’OMCNC semplice) è caratterizzata otoscopicamente da una perforazione per lo più unica. di dimensioni variabili, spesso a sede centrale e dei quadranti inferiori, I margini della perforazione possono assumere talvolta aspetto granuleggiante. L’otorrea non ha sempre aspetto purulento. potendo spesso assumere carattere mucoso o muco-purulento. Soggettivamente il paziente non avverte dolore: lamenta ipoacusia. associata alla necessità di pulire frequentemente il condotto, bagnato da essudato La comparsa di otodinia si verifica di solito in fase di riacutizzazione del processo otitico cronico.  

2)In quella granulomatosa,   si  verifica la formazione di tessuto di granulazione (OMCNC granulomatosa), che spesso origina dai margini della perforazione o dalla parete mediale del cavo del timpano. Tale tessuto può talora divenire esuberante ed aggettare nel condotto uditivo esterno. Si accompagna spesso ad otorrea persistente.

http://me.hawkelibrary.com/albums/Chronic-Suppurative-Otitis-Media/CSOM_Mucositis_and_Clear_Mucous_2.sized.jpg

Fig.6a.

OMCNC semplice

Fig.6b.

OMCNC suppurativa granulomatosa

Complicazioni: l’otite media cronica senza un trattamento pronto ed adeguato può progredire e dare  una serie di complicazioni lievi fino al pericolo di vita , che possono essere separati in 2 sottogruppi: complicazioni intratemporali e intracranica( Smith J.A. 2006) Le complicazioni intratemporali comprendono: la petrosite, la sindrome di Gradenigo, la paralisi del facciale, e la labirintite. Le complicazioni intracraniche includono la tromboflebite del seno laterale, la meningite e l’ascesso intracranico. Postumi includono la perdita dell'udito, colesteatoma acquisito, e timpanosclerosi. sordità neurosensoriale concomitante (tossica) possibile dopo anni, otite esterna, eczema del condotto uditivo. In caso di arresto della secrezione (causata da un polipo) possibili mastoidite, paresi del facciale, labirintite,.


Diagnostica
Indispensabile:
• Valutazione ORL completa.

• Otomicroscopia: Oltre all’anamnesi accurata è necessario sottoporre il paziente ad attenta valutazione otoscopica ed otomicroscopica. In fase di attività secrezione purulenta o muco-filamentosa nel condotto uditivo. Dopo aspirazione, perforazione centrale, spesso subtotale della membrana timpanica. Mucosa dell’orecchio medio iperemica, iperplastica, eventualmente polipi della mucosa. In fase di inattività, mucosa dell’orecchio medio asciutta sottile o ispessita, pallida, veli cicatriziali, membrana timpanica residua di aspetto cicatriziale (placche calcaree, timpanosclerosi). L'otite media purulenta cronica semplice è caratterizzata otoscopicamente da una perforazione per lo più unica,, di dimensioni variabili, a sede centrale od inferiore che non raggiunge mai l'anello timpanico e non ha mai sede epitimpanica. I margini della perforazione, di solito lisci e netti, assumono talvolta aspetto granuleggiante. La catena ossiculare solitamente normale può presentare lesioni osteitiche variabili che possono interessare l’articolazione incudo-stapediale, il manico del martello e la sovrastruttura della staffa. È possibile osservare, attraverso la perforazione, la parete mediale della cavità timpanica, alla quale possono intimamente aderire i margini della perforazione stessa.


Da un punto di vista audiometrico, l’ipoacusia di trasmissione o mista varia tra i 20 e i 50 dB. Il danno della conduzione ossea è un blocco completo della tuba uditiva, ma ciò non è costante. Ciò suggerisce, viceversa, che la disfunzione del condotto uditivo non è costante nell’OMC.

Da un punto di vista radiologico, la tomografia, quando è richiesta, mostra spesso un opacamento della regione mastoidea, lesione che indica una reazione infiammatoria della mucosa, così come una forma susseguente di osteite.

È in questo tipo di otite che l’esame della sfera ORL, particolarmente centrata sui seni e il rinofaringe, riveste un’importanza capitale per l’approccio tanto patogenetico quanto terapeutico della malattia. Si è, infatti, già insistito sul ruolo delle infezioni contigue nel mantenimento e nella riacutizzazione dell’OMA. Dallo stesso punto di vista, un’indagine allergologica permette talvolta di evidenziare un allergene la cui eradicazione non può che essere utile al paziente.

• Pervietà tubarica: spesso difficoltosa (Politzer con tubo di ascolto).

• Esclusione di nistagmo spontaneo o provocato (occhiali di Frenzel).

Possibili complicanze della mastoidite:

1 Ascesso sottoperiosteo (estensione attraverso la corticale mastoidea)

2 Trombosi o tromboflebite del seno sigmoideo, ascesso peridurale

3 Ascesso epidurale

4 Ascesso cerebrale

5 Ascesso cerebellare

6 Ascesso di Bezold.

Utile solo in casi particolari:

• Tampone (germi responsabili, antibiogramma?): ricercare eventualmente
anche bacilli acidoresistenti.

• Esami radiografici: proiezione di Schùller (pneumatizzazione da ridotta ad assente, possibile presenza di processi osteolitici periantrali). Seni paranasali (escludere una sinusite).
• TC: rocche, eventualmente preoperatoria (vedi Fig. 7.4a).

• Eventuale diagnostica allergologica: Prick, test di provocazione nasale,RAST.

Evoluzione

Lasciata in balia degli episodi flogistici infettivi la malattia evolve con otorrea purulenta e fetida che macera la cute del condotto, favorisce le lesioni osteitiche ed aggrava e mantiene la flogosi attico-mastoidea.

Diagnosi Differenziale

Perforazione traumatica della membrana timpanica.

Granulornatosi di Wegener

Otite media tubercolare: perforazioni multiple della membrana timpanica, secrezione torbida non maleodorante, dolore mastoideo sordo, paresi facciale, radiologicamente buona pneumatizzazione, talora velatura delle cellette mastoidee.
Neoplasia dell’orecchio medio o tubarica.

Terapia
Terapia medica: Antibiotici per via sistemica o locale, cicli di corticosteroidi

(piuttosto che antinfiammatori non steroidei), La pazienza e l’ostinazione nella gestione del trattamento sono qui necessari poiché uno dei fattori essenziali del successo è la motivazione del paziente stesso. Molto spesso, infatti, un paziente liberato da un’otorrea abbondante o fetida abbandonerà il trattamento, abituato com’è a un certo grado di ipoacusia. Qualsiasi episodio infettivo della sfera ORL deve essere trattato vigorosamente.

Solo su un orecchio secco da alcuni mesi – ossia su un orecchio da sequela – si può eventualmente considerare l’intervento chirurgico funzionale.

• Pulizia accurata con aspiratore, microaspirazioni ripetute, eventuale asportazione di polipi ,cure locali sembrano essenziali.

• Solo in fase attiva secernente con iperplasia mucosa gocce auricolari (anche con antibiotici aminoglicosidici [!]) (vedi Tab. Ia ).

Attenzione: con la scomparsa della secrezione utilizzare gocce auricolari senza antibiotici aminoglicosidi, successivamente toccature della perforazione con tintura di Castellani (FUCSINA FENICA 0,3% ) o H202 4%.

• Trattamento dei disturbi tubarici di base con, ad es. xilometazolina cloridrato spray nasale e mucolitici per es. ambroxal cloridrato. Manovre di Valsalva regolari.
• In caso di trattamento locale senza risultato, trattamento antibiotico dopo tampone ad es. con ciprofloxacina in alto dosaggio, nei bambini ceftazidima; in presenza di Stafilococco aureo aminopenicillina + inibitore 3-lactamasi.

•In caso di allergia documentata: allontanamento degli allergeni, glicocorticoidi topici (per via nasale!), ad es, beclometasone dipropionato.

• Evitare l’ingresso d’acqua nell’orecchio medio, asciugare l’orecchio con aria calda, non con cotton-fioc

• Protesizzazione acustica . Attenzione: in caso di secrezione auri- colare recidivante l’applicazione di un apparecchio convenzionale è problematica, perciò va dapprima in ogni caso effettuato l’intervento di timpanoplastica! In caso di inoperabilità prendere in considerazione un apparecchio BAHA (Bone Anchored Hearing Aid,).
Indicazioni all’intervento chirurgico: di regola ogni otite media cronica dopo trattamento medico delle riacutizzazioni. Tuttavia uno stadio subacuto non preclude l’intervento.
Principi dell’intervento:

• Eliminazione delle cause: settoplastica , risanamento dei seni paranasali,

 adenoidectomia.
• La terapia chirurgica varia dalla semplice Miringoplastica con ricostruzione della membrana timpanica alla Timpanoplastica (chiusa e più raramente aperta) con mastoidectomia. L’ossiculoplastica viene presa in considerazione nei casi di discontinuità della catena ossiculare per lisi ossea.

• In caso di comparsa di complicanze: mastoidectomia, decompressione del facciale, timpanoplastica. In caso di interessamento osseo massivo di tipo purulento e / o granuloma colesterinico può essere necessario un intervento più radicale .

Ambulatoriale/con ricovero:

• Ambulatoriamente i trattamenti conservativi.

• Con ricovero tutti i provvedimenti chirurgici.

Prognosi
Buona in caso di tromba di Eustachio funzionante ed intervento di timpano- plastica riuscito (80%). Diversamente, frequenti recidive.

Complicanze chirurgiche

Complicazioni di timpanoplastica possono comprendere i seguenti:

·         I tassi di fallimento del trapianto vanno dal 10-20% a seconda della tecnica utilizzata e l'esperienza del chirurgo

·         L'infezione è una potenziale complicanza per qualsiasi procedura chirurgica, ma è raramente si presenta con la  timpanoplastica; alcuni chirurghi raccomandano un trattamento antibiotico, da pratica prima dell’operazione , ma ci sono pochi dati per supportare il loro uso

·         Ematomi può sviluppare con approcci postauricolare

·         Disturbi del gusto si verifica secondaria a danni al nervo corda del timpano, ma tende ad essere auto-limitante, ma può essere fastidiosa per i pazienti

·         L'incisione retroauricolare CON RECISIONE dei nervi sensoriali periferici, può causare intorpidimento dell’orecchio ed in alcuni intorpidimento del padiglione auricolare e lobulo, questo disturbo è particolarmente inquietante per i pazienti con  orecchie forate al lobulo , che hanno la sensazione di un  lobulo compresso dagli orecchini

·         Una ipoacusia trasmissiva può verificarsi per  rottura degli ossicini o sclerosi, anche la cicatrizzazione della neo-membrana timpanica che porta alla lateralizzazione può causare una perdita conduttiva,

·         Raramente dopo l’intervento compare  una ipoacusia neurosensoriale, che viene considerata un complicanza grave.

·         Durante  qualsiasi procedura chirurgica, sull’ orecchio medio, possono  presentarsi  crisi vertiginosi  di solito di breve durata , tuttavia, se la vertigine  è grave o persistente, ulteriore iter può essere preso in considerazione una revisione .

·         La paralisi del facciale è rara, ma a volte è secondaria ad infiltrazione di anestetico locale, anche se, la paralisi correlata all'anestesia, si risolve di solito subito dopo l'intervento chirurgico.

Complicanze della mastoidectomia o timpanomastoidectomia comprendono quelle di cui sopra riportate  e le seguenti:

·         Perdita CSF può verificarsi se durante la dissezione si incontra la dura MADRE CHE VIENE  violata, questo lesione spesso può essere riparata, se riconosciuta durante l'intervento chirurgico.

·         Complicazioni intracraniche possono includere: ascesso cerebrale, meningite, o danni fisici al cervello stesso.

Prognosi chirurgica

La Timpanoplastica fornisce nella maggior parte dei pazienti  un orecchio asciutto guarito. Nei pazienti con colesteatoma, una procedura di messa in scena può essere utile per garantire la completa eradicazione del colesteatoma. La catena degli ossicini può essere ricostruita con tessuti autologhi (cartilagine, osso) o con impianti protesici al secondo intervento chirurgico. Questi pazienti richiedono una sorveglianza assidua come ricorrenza del processo della malattia originale non è raro.

Il risultato generale e più desiderabile per un paziente che ha subito un timpanomastoidectomia è un secco, orecchio sano, non secernente. Lungo periodo di follow-up cura di questi pazienti è essenziale per rilevare la ricorrenza di colesteatoma, alla prima insorgenza. In tali casi, un'altra procedura può essere necessaria. La probabilità di conservazione dell'udito dipende dall'estensione della malattia e il coinvolgimento degli ossicini, che varia ampiamente.

Prevenzione

Le seguenti misure aiutano a prevenire recidive e consentire un intervento precoce in pazienti con infezioni ricorrenti:

·         I pazienti devono essere avvisati di tenere le orecchie asciutte per evitare complicazioni future, anche dopo i risultati del trattamento medico in un orecchio sicuro e asciutto, il nuoto non è controindicato se i pazienti asciugare le orecchie dopo

·         Timpanoplastica, un intervento chirurgico che sigilla la perforazione, previene la traslocazione di batteri dal canale auricolare esterno nell'orecchio medio, la mucosa non infiammata  dell'orecchio medio scoraggia lo sviluppo futuro di CSOM

·         I primi sintomi di pienezza sonora, otalgia con o senza febbre, mal di testa e la valutazione mandato da un otorinolaringoiatra in pazienti con una storia recente di CSOM

Preparati contenenti

ciprofloxacina

Nome commerciale               

Nazione

Principio    attivo

Ciloxan

Panotile Cipro

Ciproxin HC

Otosat 0,2%

D

D

CH
A

ciprofloxacina

ciprofloxacina,

ciprofloxacina idrocortisone

ciprofloxacina

Preparati contenenti

antibiotici aminoglicosidici

Dexa Polyspectran

Corticedil

Vasosterone oto

Otosporin

Anauran

Localyn oto

Idrocet

D

CH

A,I

I

I

I

I

neomicina, polimixina,desametasone

framicetina, desametasone

flumetasone pivalato, gentamicina solfato

neomicina; polimixina B

neomicina, polimixina B, lidocaina

fluocinolone acetonide, neomicina solfato

idrocortisone acetato, neomicina solfato

Altri

Locorten otologico

Tobradex oto

Aureomix

I

I

I

flumetasone pivalato, cliochinolo sobramicina, desametasone clortetraciclina cloridrato, sulfacetamide sodica

Tabella Ia • Gocce auricolari attualmente in commercio in A, CH, D, I e loro principi attivi.

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Otite media cronica colesteatomatosa

Otite media cronica colesteatomatosa

Colesteatoma Ricerca del segno della fistola

Categoria: Forme Flogistiche

Definizione:

L'otite cronica colesteatomatosa è spesso qualificata come un'otite cronica pericolosa per distinguerla dagli altri tipi di otite cronica. Questa pericolosità è legata alle proprietà osteolitiche e al carattere evolutivo del colesteatoma, potenziale fonte di gravi complicanze(labirintica, paralisi facciale, meningiti e ascesso cerebrale). Rappresenta una patologia infiammatoria cronica determinata da una proliferazione epidermica all’interno delle cavità dell’ orecchio medio, caratterizzata dalla proprietà desquamativa in superficie e dalla lisi ossea in profondità (skin in the wrong place).

Patogenesi

Si possono distinguere due forme colesteatomatose:

a)il colesteatoma congenito: origina da residui di epitelio pavimentoso rimasti nell’orecchio medio durante lo sviluppo embrionale.  E’ definito come una massa sferica ben capsulata situata nella cassa timpanica dietro ad una membrana timpanica intatta in giovani bambini senza una storia anamnestica di traumi della rocca, infezioni o infiammazioni, senza otorrea, perforazioni o precedenti procedure otochirurgiche. La sede più frequente è nella regione antero-superiore della cassa timpanica, più raramente a livello mesotimpanico e postero-superiore. I colesteatomi primitivi sono stati descritti lungo tutto il tubo neurale dal chiasma ottico alla spina cordale. Sono considerate lesioni sviluppate da epitelio aberrante dopo la chiusura del tubo neurale tra la 3° e la 4° settimana di gestazione. Il colesteatoma congenito dell’orecchio medio, invece, sembra avere un’origine disembriogenetica, per la presenza di inclusioni epidermoidi embrionali che sono racchiuse nella mucosa della regione antero-superiore della parete laterale del mesotimpano che normalmente scompaiono dopo la 33° settimana di gestazione. La loro mancata involuzione sembra all’origine della malattia.

b)Il colesteatoma acquisito. È distinto in primitivo e secondario. All’origine del colesteatoma primitivo sono state avanzate in passato diverse teorie:

Colesteatoma acquisito: conseguenza della penetrazione distruttiva dell’epitelio pavimentoso composto della membrana timpanica e del condotto uditivo nella cavità dell’orecchio medio attraverso una perforazione marginale postero superiore o attraverso una retrazione con successiva perforazione della pars flaccida (membrana di Shrapnell; Fig. 1a-b/2a-b-c-d. Invasione di epitelio cutaneo entro gli spazi dell’orecchio medio dopo un trauma (frattura del temporale, perforazione traumatica del timpano) o dopo impianto chirurgico (vedi oltre).

Fig. 1a-b Colesteatoma a) Fotografia intraoperatoria di un esteso colesteatoma dell’orecchio destro (freccia); b) Reperto operatorio.

Fig. 2a-b-c-d Colesteatoma a) Sezione istologica del temporale di un bambino. Una tasca di retrazione marginale posterosuperiore si è infossata fino al canale del facciale (cosiddetto colesteatoma della pars tensa), F = nervo facciale, C = coclea, G = condotto uditivo; b) colesteatoma della pars flaccida (Shrapnell) con sviluppo nell’orecchio medio ed interessamento del vestibolo (V); S = platina della staffa, F = nervo facciale, C coclea, G condotto uditivo esterno; c) matrice del colesteatoma sul punto di invadere il canale semicircolare laterale (freccia); d) labirintite dopo invasione del canale semicircolare laterale da parte del colesteatoma (freccia).

Epidemiologia. Rappresenta circa un terzo delle otiti croniche a timpano aperto, può presentarsi a qualsiasi età, 3/100,000 bambini and 12/100,000 adulti. la bilateralità (13%) ,come la familiarità non sono eccezionali. La prevalenza è attorno allo 0,06% In uno studio, il numero di nuovi casi di colesteatoma in Iowa è stato stimato nel 1975-6 a poco meno di un nuovo caso ogni 10.000 cittadini all'anno. (Harker LA ,1977), Un totale di 500 pazienti con diagnosi di colesteatoma e operato durante 1982-1991 nella regione di Tampere University Hospital e Mikkeli Central Hospital in Finlandia sono stati analizzati in modo retrospettivo. L'incidenza annuale media è stata di 9,2 per 100.000 abitanti (range 3,7-13,9) e durante il periodo di studio, l'incidenza annuale è notevolmente diminuito (Kemppainen HO,; 1999). Età :Distribuzione Colesteatoma colpisce tutte le età, dai neonati fino agli anziani. Il picco di incidenza si verifica nel secondo decennio. (Harker LA ,1977).

Patogenesi:  Per l'otite colesteatomatosa acquisita la patogenesi è diversa. Sono state riportate parecchie teorie:

1a) Teoria della metaplasia della mucosa dell'orecchio medio da parte di un processo infiammatorio;

1b) Teoria della migrazione laterale;

1c) Teoria della proliferazione papillare e invasione epiteliale;

1d) infine, Teoria della retrazione e dell'invaginazione;

1e) combinazione delle precedenti.

a)la metaplasia della mucosa dell’orecchio medio (Wendt, 1873) in corso di fenomeni flogistici cronici dell’orecchio medio o teoria dell’origine epidermica attraverso una migrazione superficiale (Habermann 1888) secondo la quale l’epitelio malpighiano invade l’orecchio medio attraverso i bordi di una perforazione timpanica;   attraverso una migrazione profonda o invaginazione papillare, secondo la quale alcuni elementi cellulari della lamina basale dell’epitelio possono migrare nel sottostante connettivo con iperacantosi e formazione di coni epiteliali; impianto epiteliale per traumi della rocca petrosa; per infiammazione (Von Troltsch,1864), non confermata dagli studi clinici e sperimentali. D'altra parte, gli studi morfologici microscopici e istochimici confermano la somiglianza tra l'epidermide del colesteatoma e l'epidermide del fondo del condotto uditivo esterno (Bodelet B., 1970 ; Schaper J.,1976; Magnan J.,1991).

b) migrazione della cute al fondo del GUE, attraverso una perforazione marginale della MT: questa migrazione “atipica”. che avviene in direzione centripeta opposta a quella fisiologica centrifuga, richiede un’assenza dell’anulus e un’osteite dell’osso timpanico ed è stata dimostrata da studi sperimentali:

c) iperplasia papillare e invasione epiteliale: proposta da Ruedi (1929) descrive una proliferazione epiteliale dello strato basale (formazione di pseudopodi). con invasione del connettivo sottostante:

d) È l'evoluzione di una tasca di retrazione e invaginazione timpanica che determina la grande maggioranza dei casi di otite cronica colesteatomatosa (Gersdorff M.C., 2006 ): nel 1891 Bezold introdusse il concetto della “tasca di retrazione” a livello dell’attico, sviluppato in seguito accanto alle nozioni di “depressione” negativa nella cassa timpanica. Gli studi sulla disfunzione tubarica per cause meccaniche sono stati integrati dagli studi relativi agli scambi gassosi tra la mucosa dell’orecchio medio e la cavità timpanica (Sadé,1991). Sotto l’effetto prolungato di una flogosi persistente unita a una cronica depressione negativa endotimpanica. la tasca di retrazione epitimpanica o postero-superiore della pars tensa, si invagina mettendosi in contatto con l’osso dell’articolazione incudo-stapediale. della parete mediale della cassa. della testa del martello. Si realizza così una sinfisi infiammatoria

e)combinazione delle precedenti. ovvero teoria multifattoriale: attualmente il colesteatoma può essere considerato una malattia infiammatoria dell’ orecchio medio associata a una disfunzione immunologica. congenita o acquisita. delle cellule epidermiche del fondo del CUE.

L'otite cronica colesteatomatosa è una patologia acquisita, il che la differenzia dal colesteatoma congenito o primario. Condizione per l’instaurarsi di un colesteatoma secondario (la forma più frequente) è una disfunzione tubarica cronica con conseguente condizione di pressione negativa nell’orecchio medio. A seguito di questa depressione, nella cassa si verifica un’invaginazione del quadrante posterosuperiore della membrana timpanica (pars tensa - colesteatoma marginale posterosuperiore, Fig. 7.10) o della membrana di Shrapnell (pars flaccida

- colesteatoma di Shrapnell, Fig. 7.12). In questa tasca di retrazione si raccolgono detriti (epitelio di desquamazione) che non possono svuotarsi nei condotto uditivo esterno e che a poco a poco provocano un ingrandimento sacciforme della porzione di membrana timpanica introflessa. L’epitelio timpanico introflesso entro l’orecchio medio (matrice colesteatomatosa) prende contatto all’inizio passivamente con la mucosa dell’orecchio medio (perimatrice). Infiammazioni recidivanti dell’epitelio della tasca di retrazione, come pure della mucosa dell’orecchio medio, favoriscono la proliferazione della matrice epiteliale ed innescano così una crescita attiva del sacco epiteliale. L’elevata attività enzimatica di questo viene indotta ed attivata da batteri (Pseudomonas) che si stabiliscono entro i detriti epidermici che si accumulano nell’interno del sacco colesteatomatoso. Al confine tra matrice e perimatrice l’osso sottostante (principalmente catena degli ossicini, canale del facciale, canale semicircolare laterale) viene coinvolto nel processo infiammatorio e può essere progressivamente distrutto, Il sacco colesteatomatoso può perforarsi. La matrice colesteatomatosa s’accresce mediante osteolisi distruggendo le strutture della cassa timpanica, dell’antro e della mastoide.

• Il colesteatoma della pars tensa può anche originare da una perforazione marginale del quadrante posterosuperiore della membrana timpanica conseguenti ad un’infezione. Condizione perché questo avvenga è la distruzione dell’anulus fibroso, cosicché, scivolando lungo la superficie ossea, l‘epitelio del condotto uditivo può accrescersi nell’orecchio medio in direzione dell’antro distruggendo l’osso con il meccanismo e le modalità sovra descritte.

• Agenti: Pseudomonas aeruginosa, Proteus mirabilis, Stafilococchi, flora
batterica mista.

Classificazione

Il colesteatoma può avere diverse sedi di origine, di estensione, diversa eziologia e patogenesi e vari quadri clinici di presentazione. Tos (2000) ha proposto una classificazione topografica ed eziologica di orientamento per clinici e otochirurghi.

Topograficamente il colesteatoma può essere suddiviso in:

Colesteatoma del condotto uditivo esterno (CUE). Può essere primitivo (postinfiammatorio) e secondario iatrogeno (perle colesteatomatose nella cute del CUE, perle perianulari, colesteatoma del lembo timpanomeatale…)

Colesteatoma dell’orecchio medio. Il più importante e diffuso. Si distinguono:

il colesteatoma dell’attico (più noto e definito, consecutivo alla retrazione della membrana di Sharpnell ed estensione laterale al corpo dell’incudine e alla testa del martello. Da qui può estendersi attorno agli ossicini nell’attico mediale ed anteriore, aditus ad antrum e mastoide).

Il colesteatoma del sinus. Origina da una tasca di retrazione postero-superiore della tensa con estensione attorno alla staffa ed al sinus timpani con riassorbimento osseo e lisi del processo lungo dell’incudine e della sovrastruttura della staffa. Si estende al tratto orizzontale del nervo facciale.

Il colesteatoma della tensa. Origina dalla retrazione e adesione dell’intera pars tensa sulla parete mediale della cassa timpanica.

Il colesteatoma mesotimpanico. Così definito è il colesteatoma dietro ad una membrana timpanica intatta o meglio noto come colesteatoma congenito.

Colesteatoma dell’osso temporale e della rocca petrosa. E’ localizzato nella mastoide, apice petroso ed angolo ponto-cerebellare senza rapporti con la cassa timpanica. La forma primitiva è data da inclusioni epiteliali embrionali e si situa solitamente medialmente al labirinto ad estensione verso l’antro e medialmente verso l’angolo ponto-cerebellare. La forma secondaria è un colesteatoma residuo iatrogeno, dopo otochirurgia con residui nelle cellule perilabirintiche.

Colesteatoma ectopico (cisti epidermoidi al di fuori dell’osso temporale).

Nella classificazione eziologica, Tos distingue il colesteatoma in:

congenito (colesteatoma mesotimpanico, dell’apice petroso, dell’angolo ponto-cerebellare, cisti dermoidi dell’osso temporale)

acquisito (postinfiammatorio, del CUE, traumatico, residuo, ricorrente, iatrogeno).

Forme cliniche

Forme otoscopiche

Colesteatoma epitimpanico atticale o atticite colesteatomatosa(fig. 3-a-b-c-d-e):Il colesteatoma può essere visibile sotto forma di squame biancastre localizzate a livello della regione della membrana di Shrapnell. Esiste spesso una distruzione più o meno rilevante del muro della loggetta. A volte, il colesteatoma è mascherato da una crosta oppure da un polipo atticale (Figura 2 ). È quindi importante assicurare una pulizia perfetta del condotto uditivo esterno, poiché una crosta di aspetto banale può mascherare un voluminoso colesteatoma.

http://www.dallasear.com/images/attic-cholesteatoma-1.jpg

fig. 3-a Colesteatoma dell’attico

La membrana timpanica (timpano) è visualizzato attraverso il canale uditivo. Del difetto del timpano è vista e indicata con la freccia nera. Questo è un colesteatoma che si è formata. L'area della porzione superiore del timpano è retratto, o aspirata, intrappolando le cellule della pelle e detriti ed erodendo le ossa uditive e dell'osso canale uditivo. La freccia blu indica la tasca colesteatoma all'interno dell'orecchio medio.

Middle ear cholesteatoma. Attic cholesteatoma. Thi

fig. 3-bColesteatoma dell'orecchio medio. Colesteatoma dell’attico. Questo è un tipico colesteatoma primario acquisito nelle sue prime fasi

Large Attic Cholesteatoma with Exposure of the Head of the Malleus and Eardrum Perforation

fig. 3-c

L'immagine a destra mostra una grande colesteatoma con una molto grande e aperta sottotetto tasca ritrattazione, e una perforazione centrale del timpano.

COLESTEATOMA

fig. 3-d

Raccolta di detriti all'interno di questa tasca cheratinica di retrazione caratteristica del colesteatoma.

Notare la massa bianca del colesteatoma dietro la membrana timpanica

COLESTEATOMA ATICAL PREVIO A LA CIRUGÍA

fig. 3-e

Colesteatoma atticale prima della chirurgía

Colesteatoma posterosuperiore:Corrisponde all'evoluzione di una sacca di retrazione posterosuperiore (Fig. 4 ). In questi casi l'interessamento della catena ossiculare è frequente e la regione del retrotimpano è spesso invasa.

Non è raro che colesteatomi epitimpanici e posterosuperiori siano associati.

http://www.em-consulte.com/showarticlefile/252199/ori-56813-03-miniature

Fig. 4

Colesteatoma posterosuperiore sviluppatosi a partire da una sacca di retrazione. emc

Colesteatoma mesotimpanico: Il colesteatoma invade la cassa del timpano (Fig. 5a-b ). La membrana timpanica può essere perforata o intatta.

gruppo otologico - otite - otite - fig 01

Fig. 5a

Orecchio destro. Perforazione dei quadranti posteriori della membrana con polipi e colesteatoma mesotimpanico ovvero di tipo A.(gruppo otologico)

Fig. 5b :emc 

Colesteatoma mesotimpanico visibile attraverso la membrana timpanica; perforazione legata alla presenza di un aeratore transtimpanico che sta per essere rimosso (fotografia del Prof. F. Legent).

Forme pseudotumorali:Il colesteatoma può talvolta essere totalmente mascherato da un voluminoso polipo infiammatorio che ostruisce il condotto uditivo esterno (Fig. 6 ). La presenza di un tale polipo infiammatorio è estremamente sospetta di un'otite colesteatomatosa (Prasannaraj T., 2003 ; Arroyo Gargallo R., 1997). Deve essere sospettato un tumore, benigno o maligno, del condotto uditivo esterno o, più raramente, si deve sospettare un altro tumore dell'orecchio medio, come un paraganglioma timpanico il cui aspetto liscio e roseo assomiglia, a volte, a un polipo reattivo.

http://www.em-consulte.com/showarticlefile/252199/ori-56813-05-miniature

Fig. 6

Colesteatoma dell'orecchio medio: forma pseudoneoplastica con polipo infiammatorio che ostruisce il condotto uditivo esterno e che maschera il colesteatoma (fotografia del Prof. F. Legent).

Cavità di svuotamento spontanea: La capacità di erosione e osteolitica di un colesteatoma porta, a volte dopo molti anni, alla realizzazione di una vera e propria cavità di svuotamento.

Epidermosi malleolare: Rappresenta una forma particolare di otite colesteatomatosa, che associa una vasta perforazione della membrana timpanica il cui bordo viene a contatto con il manico del martello (Herman P., 1998). Esistono, in questi casi, un'ipercheratosi e una desquamazione lungo il manico del martello (Fig.7  ). In alcuni casi le lesioni restano localizzate a livello del martello, ma in altri casi la migrazione laterale si estende più ampiamente a livello dell'epitimpano petroso e delle cavità posteriori.

http://www.em-consulte.com/showarticlefile/252199/ori-56813-06-miniature

Fig. 7a :

Epidermosi malleolare.emc

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Fig. 7b Epidermosi malleolare

A prima vista, che questo paziente sembrava avere una perforazione della membrana timpanica.

In un esame più approfondito, era evidente una sottile membrana atrofica fissata alla parete mediale dell'orecchio medio.

Notare la  raccolta di squame di cheratina, che suggerisce la possibilità di un colesteatoma

Colesteatoma mascherato:Il colesteatoma può essere mascherato da un polipo. La localizzazione atticale del polipo deve far ipotizzare in primo luogo la diagnosi di colesteatoma. Esso può essere mascherato da una crosta o da un frammento di cerume. È indispensabile eseguire l'exeresi di questa crosta per assicurarsi dell'assenza di una lesione colesteatomatosa sottostante.

Un voluminoso colesteatoma a sviluppo intrapetroso può talvolta essere nascosto dietro una piccola tasca di retrazione atticale ben tollerata, ma mal controllata in otoscopia.

Colesteatoma a timpano chiuso (fig.8-a-b-c-d-e): Colesteatoma primario dell’orecchio medio (c. congenito vero): Corrisponde tipicamente a un colesteatoma congenito, ma può anche trattarsi di un colesteatoma acquisito (Tos M. 2000). L'esame otoscopico mostra una massa biancastra che appare rigonfia più o meno dietro una membrana timpanica normale. Una delle caratteristiche del colesteatoma congenito è la sua localizzazione anteriore e superiore dietro una membrana timpanica perfettamente normale (fig. 8-a-b-c-d-e  ). La distinzione tra colesteatoma e miringosclerosi non è sempre facile. Talvolta è necessario ricorrere a una paracentesi o all'imaging per eliminare il dubbio diagnostico, durante la differenziazione dei foglietti embrionali, resti di epitelio piatto rimasti sequestrati entro l’orecchio medio si sviluppano senza infezione, dando origine ad un colesteatoma (cisti epidermoide) dietro una membrana timpanica norma le Possono anche espandersi nell’angolo ponto-cerebellare simulando un neurinoma dell’acustico.

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Fig. 8-a

Orecchio destro. Colesteatoma congenito. Tutto l'orecchio medio è riempito da una voluminosa massa biancastra aderente al timpano.

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Fig. 8-b  Un bambino con una massa biancastra visto nell'orecchio medio, dietro il timpano. Il timpano è intatta senza tasche retrazione visibili e nessuna precedente storia di perforazioni (potenziali cause di colesteatoma). Il colesteatoma congenito (freccia nera) si trova di fronte al Malleus, il primo osso udito, e sta premendo sul timpano stesso. Questa malattia non è causata da infezioni croniche, ma si verifica in individui che nascono con le cellule della pelle intrappolati dietro un timpano intatto. La parte posteriore, o alla schiena, del timpano e dell'orecchio medio sembra essere privo di colesteatoma (freccia bianca).

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Fig. 8-c 

Colesteatoma a timpano chiuso: colesteatoma congenito scoperto durante un esame otoscopico in un bambino di 2 anni (fotografia del Prof. F. Legent).emc

Colesteatoma congenita           

Fig.  8-d

La piccola massa bianco perlato che sporge anteriormente da dietro il bordo anteriore del martello è un colesteatoma congenito derivante dall'orecchio medio. Queste piccole cisti epidermiche congenite possono essere facilmente rimosse quando sono piccole.

Colesteatoma congenita

Fig. 8-e 

La grande massa bianca visto dietro la metà inferiore anteriore di questa membrana timpanica è un grande colesteatoma congenito. La presenza di qualsiasi struttura bianca discreta dietro  alla membrana timpanica dovrebbe fare sospettare  all'esaminatore alla possibilità di una colesteatoma congenita dell'orecchio medio. rinvio specialista è obbligatoria .

Colesteatoma bilaterale: I colesteatomi bilaterali rappresentano circa il 10% delle casistiche riportate (Deguine C., 1990) . Nel bambino questa percentuale non sembra più elevata rispetto all'adulto, ma l'orecchio controlaterale è normale solo nel 33% dei casi [4, 26]. Si tratta, il più delle volte, di colesteatomi acquisiti, dal momento che i colesteatomi congeniti bilaterali sono molto rari. Nell'adulto il colesteatoma bilaterale è più frequente nell'uomo di età relativamente giovane (Vartiainen E., 1993). Questi elementi giustificano la realizzazione di un esame otoscopico bilaterale sia al momento della diagnosi sia nel follow-up a lungo termine del paziente operato.

Colesteatoma del bambino: L'incidenza annuale di colesteatomi dell'orecchio medio nel bambino è di 3-6 su 100 000. L'età media, nella maggior parte delle casistiche, è compresa tra gli 8 e i 10 anni al momento della diagnosi.

Alcuni bambini presentano fattori di rischio particolari che spingono a una sorveglianza otologica (fessura velopalatina, malformazioni craniofacciali, trisomia 21), perché il rischio di otite colesteatomatosa è maggiore (Kemppainen H.O., 1999 ; Ayache D.,2006).

Full-size image (25 K)

Fig. 9

Colesteatoma acquisito di un bambino.

Colesteatoma post-traumatico (Fig. 10-a-b): a seguito di una frattura della rocca l’epitelio del condotto intrappolato entro o in fondo alla rima di frattura può dare origine ad un colesteatoma, rappresenta un'entità rara poiché il numero di osservazioni in letteratura è molto limitato [10, Kevin X. McKennan ,200932].

http://a248.e.akamai.net/7/248/432/20101213121657/www.msdlatinamerica.com/ebooks/HeadNeckSurgeryOtolaryngology/files/1e8d186b91ec5f67725fa406f96820ef.gif

Fig. 10-a

Taglio assiale ad alta risoluzione-tomografia computerizzata dimostra una frattura orientata mista che non risparmia la capsula otica. le frecce bianche indicano le linee di frattura

http://a248.e.akamai.net/7/248/432/20101213121756/www.msdlatinamerica.com/ebooks/HeadNeckSurgeryOtolaryngology/files/fb5645669846b6874d0ff0111c4e94c8.gif

Fig. 10-b

Immagine otoscopica dimostra una frattura scomposta lungo lo scutum ( freccia nera ).


Colesteatoma e istiocitosi X:L'istiocitosi X è una malattia sistemica che può potenzialmente colpire l'orecchio medio e l'osso temporale. Si rivela con un'otorrea profusa a timpano aperto associata a una sordità. Le lesioni infiammatorie dell'orecchio medio sono gravi, con osteolisi della rocca. Sono il più delle volte bilaterali. Dopo la guarigione è abituale osservare a distanza la comparsa di otiti colesteatomatose, molto spesso bilaterali, come il danno iniziale dell'istiocitosi (Roger G., 2005).

Colesteatoma dell’orecchio medio dopo inserzione di drenaggio transtimpanico(Fig. 11): a seguito dell’inserzione di un drenaggio, l’epitelio pavimentoso può essere spinto nell’orecchio medio dando così origine ad un colesteatoma (0.5-1%).

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Fig. 11

Seguendo l'inserimento di un tubo di ventilazione, un colesteatoma da inclusione si è formata nella membrana timpanica.


dopo un intervento di timpanoplastica: una perla colesteatomatosa può svilupparsi nello spessore della cute del condotto, del neotimpano o sotto il lembo timpano-meatale.
Incidenza: in ogni età della vita, particolarmente nei bambini con palatoschisi. I colesteatomi della pars flaccida sono più frequenti nei bambini, quelli della pars tensa negli adulti.

Sintomatologia:
Colesteatoma secondario:

-- Spesso asintomatico, o con scarsa secrezione auricolare recidivante, purulenta, fetida, ipoacusia di conduzione progressiva, senso di pressione periauricolare, raramente emicrania.

-- Segni di mastoidite nel corso di una riacutizzazione (per es. a seguito della penetrazione di acqua) e impedimento meccanico del drenaggio per es. ad opera di un polipo.

-- Vertigini, ipoacusia neurosensoriale o sordità per fistola di un canale semicircolare o labirintite.
Nelle forme speciali: in caso di colesteatoma congenito, iatrogeno o posttraumatico, unicamente ipoacusia di conduzione, lentamente progressiva sino alla comparsa di complicanze.


Complicanze: mastoidite da occlusione, ascesso sottoperiosteo, fistola labirintica (canale semicircolare orizzontale = vertigine rotatoria), labirintite, paresi del facciale, empiema epidurale, meningite, ascesso cerebrale, trombosi del seno laterale.

Diagnostica
Indispensabile:
• Valutazione ORL completa.

• Otomicroscopia: cauta detersione del condotto uditivo e della membrana timpanica (con aspiratore). Una perforazione marginale è frequentemente nascosta dietro ad un ristagno di secrezione. Esplorare accuratamente alla ricerca di un difetto della membrana di Shrapnell o di un difetto postero superiore marginale della membrana timpanica.

• Esame della pervietà tubarica (Politzer, con controllo del passaggio dell’aria  con tubo di ascoltazione). Spesso transito dell’aria ostacolato o assente.

• Esame della funzione uditiva: diapason, audiogramma, audiometria voca le (ipoacusia di conduzione o mista. Occasionalmente anche normoacusia [trasmissione dei suoni attraverso il materiale contenuto nel sacco colesteatomatoso]).

Ricerca del segno della fistola: quando positivo, allora è presente una fistola labirintica, per lo più in corrispondenza del canale semicircolare orizzontale. In tal caso anche il nervo facciale è di regola scoperto! Quindi effettuare anche:

• Esame della funzionalità facciale.

• Esame della funzione vestibolare con occhiali di Frenzel: nistagmo spontaneo o latente,

 nistagmo di posizione o di posizionamento.

• Esami radiografici: proiezione di Schűller: distruzione ossea periantrale, epitimpanica e/o in corrispondenza della mastoide. Valutazione dei rapporti con il seno sigmoideo, con la fossa cranica media, osservare l’estensione nelle cellette zigomatiche.

• TC a strato sottile: rapporti del colesteatoma con il canale semicircolare laterale, la coclea, il seno sigmoideo ed il bulbo della giugulare.

Utile in casi particolari:

• Endoscopia: naso, rinofaringe (adenoidi, ipertrofia dei turbinati?).

• Sondaggio del difetto con uncino da orecchio smusso che, nel colesteatoma della pars tensa, a causa dell’assenza dell’anulus fibroso, scivola senza resistenza dal condotto uditivo esterno nell’orecchio medio (antro).

• Spesso il difetto marginale è mascherato da un polipo (polipo sentinella ), dietro al quale può essere presente una secrezione filamentosa, fetida (tampone ed antibiogramma).

• Ricerca segni di meningismo (rigidità nucale, sensorio).

• Timpanogramma, riflesso stapediale.

• Prove caloriche vestibolari (variazioni termiche ottenute a mezzo di un sistema chiuso,

oppure aria o etere oppure esame del nistagmo vibratorio).

 
Diagnosi differenziale

Otite media cronica polipoide mesotimpanica; cavità epidermizzata.

Tumore dell’orecchio medio.

Evoluzione e complicanze

L’evoluzione dell’otite cronica colesteatomatosa è lenta e progressiva nel tempo. Dopo anni di ipoacusia ed otorrea ricorrente o persistente si può avere una radicale spontanea con guarigione o la progressiva erosione delle strutture ossee e degli ossicini della cassa timpanica con le diverse complicanze:

l’estensione del processo infiammatorio ai sistemi ossei intercellulari della mastoide può essere responsabile di una mastoidite; l’estensione del processo flogistico al tessuto osseo perilabirintico della rocca è responsabile di petrositi; l’erosione della capsula labirintica è responsabile di labirintiti otogene acute e/o forme circoscritte (fistole labirintiche) con erosione frequente del canale semicircolare orizzontale, più raramente per fistole delle finestre, del promontorio o degli altri canali semicircolari con vertigini incostanti croniche e ipoacusia fluttuante;l’erosione dell’acquedotto del Falloppio determina una paralisi del facciale (infiammatoria e/o compressiva) in genere per un processo perineuritico con insorgenza di una neuroaprassia. Può insorgere improvvisamente o più raramente gradualmente;

l’erosione del tegmen timpani o antri è responsabile di meningiti o ascessi cerebrali;

l’erosione ossea sui seni venosi è responsabile di tromboflebiti.

Terapia
Terapia medica: la guarigione a mezzo di terapia medica non è possibile! In caso di secrezione abbondante e/o formazione di polipi, trattamento preoperatorio di preparazione:

• Gocce auricolari, vedi Tab. 7.1.

• Antibioticoterapia in base ai risultati del tampone o ad es, chinolonici di 2 generazione,

 cefalosporine attive su Pseudomonas.

• Gocce nasali, ad es. xilometazolina cloridrato, nafazolina nitrato.

• Non inserire garze nell’orecchio (pericolo di ristagno!).

• Eventuale rimozione di polipi.

• In caso di controindicazioni all’intervento, aspirazione regolare della massa colesteatoma-

 tosa.        
Indicazioni all’intervento chirurgico: ogni colesteatoma. In caso di colesteatoma con

 complicanze, intervento urgente!

Principi dell’intervento:

In caso di colesteatoma esteso con o senza complicanze, intervento radicale e timpanoplastica . Intervento radicale nei pazienti in cui non è possibile un regolare follow-up postoperatorio.

• In tutti gli altri casi, intervento di timpanoplastica (ad es. attico-antrotomia, accesso
antero-posteriore con o senza timpanotomia posteriore) con rimozione completa del colesteatoma

 compresa la matrice e fresatura dell’osso circostante. Rimozione di tutti gli ossicini erosi o intaccati dal colesteatoma. Eventuale antrotomia allargata o mastoidectomia. Ricostruzione dell’apparato di trasmissione in uno o due tempi .

• Interventi complementari (prima o contemporaneamente all’intervento sull’orecchio): adenoidectomia, settoplastica, riduzione turbinati ipertrofici, risanamento dei seni paranasali.
Ambulatoriale con ricovero:

• Complicanze (ad es. coinvolgimento dell’orecchio interno, vertigine) in caso di

riacutizzazione dell’infiammazione, come pure tutti gli interventi primari con ricovero.
• Interventi di controllo programmati (secondo tempo) possibili in day surgery in casi selezionati.
Prognosi
Buona in caso di intervento tempestivo. Diversamente tendenza alla recidiva, poiché la causa della malattia (disfunzione tubarica colesteatoma ricorrente) non è sempre eliminabile o quando nel corso dell’intervento non viene asportata completamente la matrice del colesteatoma residuo.

I colesteatomi della pars flaccida ed i colesteatomi congeniti dell’orecchio medio tendono a recidivare con frequenza.

Dopo 6-12 mesi è necessario eventualmente un intervento di controllo (second-look-operation), quando è stata conservata la parete del condotto uditivo esterno.

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Otite media acuta nel bambino

Otite Media Acuta nel Bambino

Categoria: Forme Flogistiche

Definizione. In età pediatrica sono tipiche e particolarmente frequenti due entità patologiche distinte, vale a dire:

1) l’otite media acuta (OMA): infiammazione dell’orecchio medio di origine batterica che si accompagna a febbre ed otalgia (Fig. 1):

2) l’otite media effusiva (OME): infiammazione dell’orecchio medio con raccolta di liquido nella cavità dell’orecchio medio. Non vi sono segni di flogosi acuta e/o perforazioni della membrana timpanica (Fig. 2).

Motivo di preoccupazione per i genitori è tipicamente l’otite media acuta ricorrente (OMAR): 4 o più episodi di OMA negli ultimi 12 mesi, oppure 3 o più episodi negli ultimi 6 mesi.

Definizione: infiammazione acuta mucopurulenta o purulenta della mucosa dell’orecchio medio, di origine prevalentemente rinofaringea (attraverso la tromba di Eustachio), di regola in presenza di un’infezione batterica delle vie aeree superiori.

E’la malattia infettiva più frequente dell’età infantile.

Eziopatogenesi (Tab. I-II-III): L'otite media è una malattia infettiva. Deriva da un'interferenza tra carica microbica (virale e batterica) e reazione immunitaria, Tutti i fattori favorenti l'otite media sono legati a questa interferenza: i fattori legati all'ospite (età, predisposizione genetica, atopia) potenziano l'alterazione del sistema immunitario, mentre i fattori ambientali (bambini consanguinei, bambini cresciuti nei nidi, stagione autunno-invernale) interferiscono sulla carica microbica [9] (Fig. 1 ).  Circa l’80% di tutte le otiti medie acute ha inizialmente un’origine virale. Nel 20% dei casi subentra una superinfezione batterica per via tubarica da parte di germi di origine rinofaringea. I patogeni più frequenti sono: 5 Streptococco Pneumoniae (30-40%), Haemophylus Influentiae (15-30%), Streptococchi beta-emolitici del gruppo A (1-5%), Stafilococco Aureus (2%), Pseudomonas Aeruginosa, Moraxella Catarrhalis (10%), Micoplasmi. Le infezioni pneumococciche sono in genere più gravi delle altre. I virus implicati più frequentemente sono Rino-, RS-Influenza-, Parainfluenza- ed Adenovirus.

La tuba di Eustachio gioca anch'essa un ruolo primordiale in questa infezione: collegando rinofaringe e orecchio, favorisce la migrazione di agenti microbici patogeni verso la cavità timpanica. Svolge un ruolo importante nella clearance delle secrezioni dell'orecchio medio.

La patogenesi dell'OMA è multifattoriale (Fig.2 ). L'infezione virale delle vie aeree superiori (VAS) rappresenta l'inizio dell'infezione batterica. La virosi provoca una congestione mucosa del rinofaringe e della tuba di Eustachio. Questa congestione comporta un disfunzionamento tubarico. Clearance ed equilibrio pressorio dell'orecchio medio ne vengono alterati. Se prolungato, il disfunzionamento viene seguito da un'aspirazione, dal naso verso l'orecchio, di germi potenzialmente patogeni (virus e batteri). Questa carica microbica aspirata nell'orecchio medio provoca fenomeni patologici locali dapprima immunitari e poi infiammatori. È principalmente la risposta infiammatoria che è responsabile delle manifestazioni cliniche (Bluestone C.D., 1996).

Streptococcus Pneumoniae (30 –40%)

Haemophilus Influenzae (15 – 30%)                                         70%

Moraxella Catarrhalis (15 – 20%)

Streptococcus Pyogenes (1 – 2%)

Staphylococcus Aureus (2%)

70%

Virus

      Virus respiratorio sinciziale(RSV)

      Virus influenzali A e B                                            

      Virus parainfluenzali 1, 2 e 3

      Adenovirus

      Rhinovirus

Chlamydia trachomatis

Mycoplasma pneumoniae

30%

Tab. I Eziopatogenesi

http://vetroscientifica.com/uploads/Capsule%20petri%20con%20terreno.jpg

Nessun isolamento 22.6%

http://www.nhs.uk/Conditions/hib/PublishingImages/B220877-Haemophilus_influenzae_bacteria_342x198.jpg

Haemophilus influenzae 26.8%

http://streptococcuspyogenes.org/streptococcus_pyogenes_3.jpg

Streptococcus Pyogenes 1-2%

http://wishart.biology.ualberta.ca/BacMap/includes/species/Streptococcus_pneumoniae.png

Streptococcus Pneumoniae 30-40%

http://textbookofbacteriology.net/images/S.aureus.jpeg

Staphylococcus Aureus 2%

http://www.apa.uoit.ca/virtuallab/photos/img-3130.jpg

Moraxella catarrhalis 20%

http://www.albanesi.it/salute/cosafare/Imma/coltura_batterica.jpg

Altri 12,9%

Tab. II Eziopatogenesi

un nuovo virus

Virus respiratorio sinciziale (RSV)

http://preview.turbosquid.com/Preview/Content_2010_12_02__17_04_00/virus_03.jpgf320c23b-937a-40e2-bf4f-d0e1af68b787Larger.jpg

Virus influenzali A e B                                            

Parainfluenza Virus

Virus parainfluenzali 1, 2 e 3

File: Adenovirus.jpg

Adenovirus

Raffreddore comune Stock Image - Immagine: 12092181

Rhinovirus

http://www.bio-rad.com/webroot/web/images/cdg/products/microbiology/product_detail/global/cmd_34408_pdp.jpg

Chlamydia trachomatis

http://www.nature.com/news/2009/091126/images/news.2009_MycoplasmaPneumoniae.jpg

Mycoplasma pneumoniae

Tab. III Eziopatogenesi

L’OMA. ovvero la colonizzazione batterica della tuba e dell’orecchio medio è sempre preceduta da una colonizzazione virale, come dimostrato dalla correlazione tra epidemie virali ed otiti.

Il meccanismo patogenetico, riportato in Tab. IV, è iniziato dalla colonizzazione virale e successivamente batterica delle prime vie. Le fasi successive comprendono una flogosi e risposta immune del rinofaringe e della tuba con conseguente alterazione della funziona lità tubarica, La disfunzione tubarica e l’aumentato consumo di 09 da parte della mucosa dellOM provoca una pressione negativa nella cavità timpanica. Questo facilità la risalita di patogeni dai rinofaringe all’OM e la conseguente flogosi delle cavità dell’orecchio.

                                        Infezione virale delle prime vie respiratorie

                                            ^                                 ^

Risposta immune/infiammatoria nel rinofaringe       Aumentata colonizzazione/ aderenza batterica

Disfunzione della tuba di Eustachio

^             ^

Pressione negativa nell’orecchio medio,

“risalita” di patogeni dal rinofaringe attraverso la tuba,

Risposta immune/infiammatoria nell’orecchio medio e tuba

Versamento, segni e sintomi di OMA

Tra i fattori di rischio possiamo distinguere (Tab. V):

1) fattori legati all’ospite: età, prematurità. predisposizione genetica, razza, allergie. immunocompetenza (deficit dei sistema immunitario relativamente alle IgG1 e IgG2). precocità del primo episodio mitico (le recidive sono più frequenti nei bambini in cui il primo episodio infettivo dell’orecchio medio si sia verificato nei primi sei mesi di vita), anomalie cranio-facciali (l’incidenza di OME è del 97°/o nei bambini con palatoschisi non operati e del 70% nei bambini operati: sindrome di Down e s.Turner).

2) fattori ambientali: frequenza dell’asilo (più di 3 ore al giorno soprattutto in classi numerose). fratelli, iniezioni delle alte vie. stagionalità. fumo passivo, allattamento artificiale. basse condizioni socio-economiche, uso prolungato del ciuccio nella giornata

Legati all’ospite

Ambientali

http://www.apeg.it/apeg/Iniziative_APeG/IMMAGINI/OMA_1.png

Età al primo episodio di OMA

L’ OMA si manifesta usualmente con il primo episodio nel range di età compreso tra i tre mesi e i tre anni di vita, con un picco di incidenza tra i sei ed i nove mesi. 

bambini-scuola.jpgFrequenza all’asilo

Un ulteriore fattore associato a un maggior

rischio di sviluppare OMA è la frequenza di

comunità scolastiche (Lubianca Neto et aa, 2006)

http://www.pianetamamma.it/network/bambini-prematuri/files/2011/02/parto-pretermine-bambini-prematuri.jpgPrematurità

http://us.123rf.com/400wm/400/400/gvictoria/gvictoria0809/gvictoria080900041/3537717-tre-bambini-piccoli-un-ragazzo-due-ragazze-fratelli-e-sorelle.jpg

Fratelli: l’avere dei fratelli della stessa età che frequentare asili con numerosi bambini.

dna(1).gif

Predisposizione genetica

Uno studio finlandese ha riportato un’associazione fra un gene che controlla la produzione di interleuchina (interleukin-1α 889) e lo sviluppo di otite media ricorrente in bambini senza storia di rinite allergica (Joki-Erkilla et al., 2002)

http://www.nightdaymedical.com/v2/wp-content/uploads/2013/03/upper-resp-infection.jpg

Infezioni delle alte vie

http://origin-ars.els-cdn.com/content/image/1-s2.0-S016558769700147X-gr2.gif Razza E 'più comune nei paesi in via di sviluppo e in alcune popolazioni ad alto rischio nelle nazioni iluppate,

bambini sulla neve.jpg

Stagionalità La stragrande maggioranza delle OMA è preceduta da un’infezione virale delle alte vie  respiratorie, per cui l’OMA ha un picco di comparsa nel periodo autunno-inverno

http://news.klikkapromo.it/wp-content/uploads/2013/05/Allergie.gif Allergie

fumo sigarette.jpgFumo passivo L’esposizione combinata al fumo durante il periodo

fetale e nel periodo peri-postnatale è

significativamente associata ad un rischio

aumentato di otite media ricorrente

Immunocompetenza I bambini soggetti a recidive di otite media hanno probabilmente un deficit in IgA .

I bambini che presentano recidive di OMA hanno un deficit in anticorpi IgG2 contro la capsula polisaccaridica. (Kurono Y., 1991)

allattamento.jpgTipo di allattamento

 Allattamento al seno prolungato

ed esclusivo per i primi 6 mesi

Immagini di bambini affetti da fasd Anomalie cranio-facciali feto-alcolici (FASD) [A] Bambini di origine caucasica;[B] nativo americana; [C] africana. Per gentile concessione della Dott.ssa Susan Astley

Roma, presentato il ‘Piano per la tutela della nascita a rischio psicosociale’

Basse condizioni socio-economiche

bambino-che-dorme2.jpgLa posizione durante il sonno è importante ai fini dello sviluppo di otite media

http://img1.iol.it/c/imgd/foto/27224832/11/220/ciuccio01.jpg Uso del ciuccio

 Tab. V I Fattori di rischio per l’otite nel bambino
http://www.em-consulte.com/showarticlefile/62191/ori-48691-05

Fig. 1 Fattori implicati nella patologia dell'orecchio medio (da Bluestone [1996]: modificata).

http://www.em-consulte.com/showarticlefile/62191/ori-48691-06

Fig. 2 : 

Diversi fattori influenzano la comparsa dell'otite media acuta (da Hekkinen T., Chonmaitree T. Importance of respiratory viruses in acute otitis media. Clin Microbiol Rev 2003; 16:230-41).

Cause più frequenti nell’infanzia: ipertrofia adenoidea (Fig. 3a-b),infezione batterica cronica delle vie aeree superiori.

Epidemiologia: è la più frequente infezione batterica nel bambino ed a questa età è la prima causa di prescrizione antibiotica e di consulenza pediatrica. L’OMA ha un massimo di incidenza tra 6 e gli 11 mesi di età (Fig. 3). A 3 anni dal 50% all’85% dei bambini ha sofferto di un episodio di OMA(Teele D.W., 1989 ; Rovers M.M., 2004). Episodi recidivanti (tre episodi di OMA definiscono l'otite ricorrente) sono comuni e riguardano il 10-20% dei bambini prima di un anno di età, dopo il quale il 40% dei bambini totalizzerà sei episodi di OMA, se non di più. Dopo i 6 anni di età l’incidenza dell’ OMA si riduce notevolmente. La prevalenza dell’OMAR si calcola attorno al 5-10% dei bambini con un incidenza massima nel primo anno di vita (15-40%) (Alho. 1991: Daly. 1997: Kvaerner et al.. 1997). I risultati di studi epidemiologici eseguiti in Finlandia (Joki-Erkkila V.P., 1998) o negli USA (Auinger P., 2003) suggeriscono un netto aumento dell'incidenza delle otiti nel corso degli ultimi 20 anni. Questo aumento sarebbe fortemente legato ai cambiamenti degli stili di vita. L'interpretazione è però delicata perché deve tener conto dell'aumento del numero delle diagnosi legato al miglior accesso alle cure sanitarie.

Incidenza Cumulativa Di Otite Media (Owen et al 1993, Paradise et al, 1998)

apetto_fibrosc_adenoidi.jpg

Adenoids seen through a nasal endoscope

Fig.3a Ipertrofia adenoidea di III° GRADO

Fig.3b Ipertrofia adenoidea di IV° GRADO

 ► La SINTOMATOLOGIA è caratterizzata da :
Compromissione dello stato generale con febbre (nei bambini fino a 39°C).
Nei giorni precedenti è frequente una rinite mucopurulenta e/o flogosi delle prime vie aereo-digestive.

Otalgia intensa con irritabilità, pulsante, penetrante, pianto inconsolabile, la mano frequentemente portata all’orecchio.

Otorrea nel caso di perforazione timpanica.

Perdita Uditiva( ipoacusia di tipo trasmissivo, autofonia, fullness auricolare).
Nei bambini molto piccoli spesso sintomi di accompagnamento non caratteristici, ad es. “sintomi addominali quali vomito, diarrea, perdita dell’appetito, mal di pancia”.
Complicazioni:
Mastoidite (Fig. 10a-b-c-d), labirintite acuta (vertigine, sordità,).

Paresi del facciale.

Trombosi del seno sigmoideo.

Meningite,
Ascesso sotto o epidurale.
Sindrome di Gradenigo: paresi omolaterale dell’abducente e nevralgia trigeminale (I e II branca) per estensione dell’infezione purulenta dall’orecchio medio all’apice della rocca petrosa (petroapicite), eventualmente con leptomeningite.
Diagnostica
Indispensabile:
Ispezione: padiglione auricolare estroflesso, arrossato (mastoidite?)
Palpazione: dolore mastoideo provocato dalla pressione e dalla percussione (mastoidite di accompagnamento).
Valutazione ORL.
Otomicroscopia Fig. 4: membrana timpanica marcatamente arrossata o giallastra, estroflessa, pulsante (Fig. 5a-b-c/6a-b-c-d-e-f-g-h/10a-b-c-d-e-f-g). Non raramente perforazione timpanica con otorrea purulenta.



Severe Acute Otite media 

Fig. 5a

Otite Media Acuta Severa

Otite Media Acuta Severa

L'infezione dell'orecchio medio può diffondersi nello strato intermedio fibroso della membrana timpanica e causare necrosi di una porzione dello strato intermedio fibroso. La piccola erniazione vista , nel centro di questa membrana timpanica destra ,appena posteriormente alla porzione centrale dell'arco del Martello, rappresenta così un'area necrotica. La membrana timpanica ha perso la sua forza nella zona di necrosi e la pressione del versamento purulento all'interno dell'orecchio medio ha causato  di rigonfiamento dell'epitelio laterale. Questa è l'area attraverso la quale tra breve si svilupperà una perforazione.

Fig. 5b Severe Acute Otite media prima Perforazione

Otite Media Acuta Severa Prima Della Perforazione

Questo paziente si è presentato con una otite media acuta in fase di suppurazione. Notare il rossore e rigonfiamento della pars flaccida e l'accumulo di una crema bianca di essudato purulento nell'orecchio medio. C'è un moderato rigonfiamento del timpano verso l'esterno.

Otite media acuta severa Messaggio PerforazioneFig. 5c

Otite Media Acuta Severa Dopo Perforazione

Questo è lo stesso paziente 24 ore dopo, nella fase di risoluzione. L'essudato purulento nell'orecchio medio è stato drenato nel condotto uditivo esterno attraverso un foro di una perforazione ,che si è sviluppato attraverso il piccolo spazio dell’ ernia che si può osservare  nella precedente immagine  appena anteriormente alla porzione inferiore del martello.

Fig. 6a-b-c-d-e-f –g-h FIG04

Istologia Dell’orecchio Medio

L'esame istologico delle orecchie mostra una abbondante  effusione infiltrarsi nell'orecchio medio, ci sono un gran numero di cellule infiammatorie infiltranti nella lamina propria (fig. 6a). Figura 6b, 6c mostrano edema e  cellule infiammatorie che ostruiscono l'ET. si può osservare un ispessimento epiteliale dell’orecchio medio rispetto alle orecchie di controllo non trattati (fig. 6d, 6h). Figura 6e-G mostra  orecchie medie di controllo normali non trattati

Rinofibroscopia anteriore/posteriore: mucose notevolmente arrossate, secrezione mucopurulenta (Fig. 7a-b-c).
Esame della funzione uditiva: diapason, audiogramma (anche con controlli nel tempo, riconoscimento precoce di una compromissione dell’orecchio  interno).
Esame della funzionalità vestibolare: occhiali di Frenzel (nistagmo?).

Rinomanometria(Fig. 8)

Rinometria acustica (Fig. 9)

Test di provocazione nasale

Prick test

Trasporto mucociliare

Citologia nasale

Rast sulle secrezioni nasali

        

Fig. 4:Otomicroscopia

Fig. 7a: Rinofibroscopia Digitale  HD Con Telecamera Distale 

Fig. 7b: Rinofibroscopia Digitale HDTV Con Chip In Punta  1920X1080 

Fig. 7c: Rinofibroscopia Digitale HDTV 1920x1080 Con NBI

Fig. 8 RINOMANOMETRIA

TRACCIATO NORMALE

Fig. 9

RINOMETRIA ACUSTICA



TEST DI DECONGESTIONE

 

Membrana Timpanica normale

Posizione

Colore e trasparenza

Motilità (Valsalva o Siegle)

Fig. 10a

 

Fig. 10b

1. Legamento timpanomalleolare anteriore; 2. anulus;

3. cono luminoso di Politzer;

4. ombelico (umbo);

5. membrana di Schrapnell

6. apofisi laterale del martello;

7. legamento timpanomalleolare posteriore; 8. manico del martello;

9. pars tensa.

 

http://www.otologiabologna.it/wp-content/uploads/2008/05/otite-media-1-150x120.jpg

OTITE MEDIA ACUTA

Fig. 10c

 

otite-media estroflessa.jpg

Estroflessione della membrana Timpanica (ad eccezione della zona dell'umbus),in seguito ad una OMA. Si noti l'iperemia del manico del martello, dell'epitim-

mpano.La trama vascolare della MT e l'infossamento della MT

a livello dell'umbus

Fig. 10d

 

otite-media-6.jpg

m.t. con iperemia perimalleolare

Fig. 10e

 

otitorrea.jpg

Otorrea

Fig. 10f

 

otite-media- in guarigione.jpg

Flogosi della MT in via di risoluzione.

Una membrana di desquamazione ricopre la MT.

Fig. 10g

 

         

Utile in casi particolari:
Endoscopia del naso e rinofaringe: esclusione di vegetazioni adenoidi o cli un tumore rinofaringeo.
Tampone (identificazione dell’agente patogeno, antibiogramma): dal condotto uditivo in caso di perforazione spontanea, altrimenti dal rinofaringe.
Eventualmente anche dopo paracentesi.
Emocromo con formula, PCR, VES, temperatura.
Esami radiografici: proiezione di Schűller seni paranasali.
Ecografia: seni paranasali.
Consulto interdisciplinare: pediatra.

ESITI(Fig. 11a-b-c-d-e-f-g-h).

OTITE MEDIA ACUTA

Esiti: timpanosclerosi

9atimpanosclerosi-1.jpg9b

Fig. 11a)

Placche calcifiche su MT atrofica)

Fig. 11b)

Miringosclerosi diffusa con associate aree di atrofia.

La miringosclerosi è maggiormente evidente a livello dell'anulus

9ctimpanosclerosi-3.jpg9d  

Fig. 11c)

Miringosclerosi a ferro di cavallo

Fig.11 d)

Diffusa miringosclerosi su membrana timpanica ampiamente atrofica

OTITE MEDIA ACUTA

Esiti: atelectasia

atelettasie-4.jpg

Fig. 11e)

Tasca di retrazione dei quadranti anteriori della pars tensa con marcata atrofia.

atelettasie-3.jpg

Fig. 11f)

Tasca di retrazione della pars flaccida. Si associa miringosclerosi della pars tensa.

OTITE MEDIA ACUTA

Fig. 11g-h :Esiti di  perforazione

perforazione-traumatica-1.jpg 9g

perforazione-traumatica-2.jpg 9h

DIAGNOSI DIFFERENZIALE

Vedi anche algoritmo Otalgia pag. 88.
Per lo più nessuna, quando il quadro della malattia è tipico.
Dolori auricolari in presenza di quadro otoscopico normale:
Nevralgia del n. auricolotemporale, del r. auricolare del vago nel corso di tonsillite acuta, nei postumi di tonsillectomia, nevralgia del glossofaringeo in caso di carcinomi dell’oro- ed ipofaringe (pag. 406).
Processo stiloideo lungo (sindrome stiloidea Eagle-syndrome).
Nevralgia occipitale, sintomatologia da irritazione cervicale, sindrome della colonna cervicale (C4-C5).
Otalgia condizionata dall’articolazione temporo-mandibolare: causa più
frequente di dolore auricolare “con obiettività negativa”.
Neoplasia fossa infratemporale.
Sindrome di Costen: sindrome otodentale, cioè da malocclusione dentaria causata da artrosi dell’articolazione temporornandibolare con dolori irradiati all’orecchio, evtl. anche alla fronte ed agli occhi.
Ritenzione dell’ottavo (dente del giudizio) nell’adulto, eruzione dentaria difficile (nel bambino), altre cause dentali.
Terapia
Attenzione: poiché assai spesso l’otite media è scatenata da un virus (vedi sopra), la terapia antibiotica immediata non è sempre opportuna. E necessario tuttavia osservare il bambino in modo vigile per 48-72 ore (opzione attesa vigile).
Terapia medica:
Spray nasali, gocce nasali in posizione distesa, ad es. xilometazolina cloridrato 0,1% (0,05% nei bambini) ogni 3-4 ore.
 
Quando si, sospetta una superinfezione batterica: Antibiotici. Prima linea:
amoxicillina. Seconda linea: eritromicina, sulfametoxazolo + trimetoprim. Terza linea: amoxicillina + ac. clavulanico, cefuroxima, cefprozil, altre cefalosporine, macrolidi, antibatterici chinolonici.
Evtl. applicazione locale di calore, per es. infrarossi 2 volte al giorno per 5- 10 mm.
Analgesici antiflogistici ad azione periferica (per es. diclofenac, paracetamolo, ibuprofen).
Mucolitici per es. acetilcisteina, carbocisteina, ambroxolo.
In caso di complicazioni cocleovestibolari: glicorticoidi, vasodilatatori O (vedi sordità improvvisa pag. 181).
Nei bambini sufficiente apporto idrico, controllo continuo,

La terapia dell’OMA prevede la somministrazione di antidolorifìci a dosaggio adeguato per via sistemica (paracetamolo o ibuprofene). Nei bambini sopra i 3 anni è accettabile la somministrazione topica di soluzioni analgesiche (‘lidocaina 2%) in soluzione acquosa, in aggiunta alla terapia antalgica sistemica, nelle prime 24 ore dalla diagnosi di  OMA  con otalgia da moderata a severa, in assenza di perforazione timpanica (linee guida Società Italiana di Pediatria, 2009).

La terapia antibiotica raccomandata (Società Italiana di Pediatria. 2009) è riportata in Tabella II.

La durata della terapia deve essere di 10 giorni in bambini a rischio di evoluzione sfavorevole (<2 anni, con storia di ricorrenza, con otorrea spontanea). E possibile una terapia breve di 5 giorni in bambini < 2 anni, senza fattori di rischio. In caso di fallimento per antibiotico-resistenza si rende necessaria la paracentesi evacuativa ed un antibiogramma.

Caratteristiche episodio

Raccomandata

Alternativa

Sintomi lievi, no otorrea, no ricorrenza, no fattori R*

Amoxicillina 50mg/Kg/die in 2-3- dosi

Cefalor
40-50 mg/Kg/die in 2 dosi

Sintomi gravi, otorrea,
ricorrenza, fattori R*

Amoxicillina + ac, clavulanico 80-90mg/Kg/die in 2-3- dosi

Cefuroxime axetil
30 mg/Kg/die in 2 dosi;
Cefpodoxime proxetil
8mg/kg/die in 2 dosi

*Fattori di rischio: età< 3 anni, frequenza di nido-asilo, fratelli al nido-asilo, recente (<1 mese) terapia antibiotica

Tab. Il Linee guida italiane per la terapia antibiotica nell’OMA (2009).

L’attesa vigile (“Observation Option”) è la pratica di tenere il paziente in osservazione somministrando solo analgesici per 72 ore dall’inizio dell’OMA. Se i sintomi migliorano l’ATB non viene somministrato. L’attesa vigile è un’opzione che deve essere valutata nel singolo caso, condivisa dal genitori ed applicata solo nel caso in cui sia garantita la possibilità di follow-up (telefonico e/o clinico) a distanza di 48 ore. A vantaggio della terapia antibiotica sin dal momento della diagnosi vi sono: riduzione dell’otalgia e dei sintomi di malattia sistemica. riduzione delle complicanze suppurative nei bambini non adeguatamente controllati, riduzione della frequenza di OME a 12 settimane. riduzione del 43% del rischio di OMA controlaterale (Tab. III).

A favore dell’attesa vigile vi sono: storia naturale favorevole nei bambini > 3 anni non a rischio, non aumento delle complicanze se vi è un controllo adeguato (genitori sicuramente affidabili e collaboi anti). minor spesa farmaceutica, minor aumento delle resistenze batteriche nella popolazione generale. nel rinofaringe non aumento dei pneumococchi Pen R e non riduzione dei germi protettori (Streptococco ci. einolitico).

Fattori rilevanti nella scelta delle opzioni terapeutiche sono:

Età: i bambini < 3 anni hanno una maggior incidenza di fallimenti terapeutici e di complicanze suppurative. rispetto ai bambini più grandi. Palatoschisi, anomalie cranio- facciali, s. Down, infezione da HIV impianto cocleare rappresentano fattori di rischio per complicanze e richiedono terapia antibiotica sin dalla diagnosi. Nella scelta dell’antibiotico va inoltre considerato che la frequenza dei pneumococchi Pen R e dei gram-negativi (3 lattamasi produttori è maggiore in: bambini < 2 anni, bambini che frequentano l’asilo. bambini con otiti ricorrenti, trattamento antibiotico nei 30 giorni precedenti.

La durata della terapia deve essere di 10 giorni in bambini a rischio di evoluzione sfavorevole (<2 anni, con storia di ricorrenza, con otorrea spontanea). oppure nei bambini > 2 anni se:

1) otite complicata (perforazione MT., tubicini di ventilazione)

2) complicanze intracraniche3) immunodepressione

4) anamnesi positiva per OMA o OME recente

5) recente terapia antibiotica

6) recente profilassi antibiotica

7) scarsa possibilità di controllo medico

E possibile una terapia breve di 5 giorni in bambini < 2 anni, senza fattori di rischio. In caso di fallimento per antibiotico-resistenza si rende necessaria la paracentesi evacuativa ed un antibiogramma.

Profilassi. Nel bambino con otiti ricorrenti si può intraprendere una prevenzione attraverso: 1) la riduzione dei fattori di rischio ambientali, in particolare riducendo la frequenza all’asilo soprattutto negli ultimi mesi invernali; 2) una terapia antibiotica a basso dosaggio, generalmente amoxacillina alle dosi di 20 mg/Kg/die per il periodo invernale; 3) una immunoterapia con vaccino antipneumococcico, ami Hemophylus influenzae ed anti-influenzale

Indicazioni all’intervento chirurgico, principi dell’intervento: Estroflessione dolente della membrana timpanica, decorso protratto: paracentesi .
Vegetazioni adenoidi ipertrofiche ed infiammate: adenoidectomia e paracentesi
(negli intervalli tra le recidive).

paracentesi, drenaggi o transtimpanico, antro-mastoidectomia, eventualmente occlusione del seno sigmoideo, drenaggio di un ascesso epidurale.

Complicazioni:
Complicanze precoci, ad es, paresi del facciale, complicanza labirintica: paracen-
tesi, eventualmente drenaggio transtimpanico, antrotomia.

Disturbo “tossico” dell’orecchio interno (per diffusione di tossine batteriche o altre sostanze tossiche attraverso la membrana della finestra rotonda o gli spazi perivascolari),otomastoidite subacuta Fig. 12a-b-c-d, labirintite, trombosi del seno sigmoideo, complicanze endocraniche:



mastoidite 2.jpg

Fig. 12a:Scomparsa del solco retroauricolare

Fig. 12b:Dolore alla palpazione della mastoide

mastoidite.jpg

Fig. 12c: Tumefazione della regione retroauricolare

Fig. 12d: Torcicollo doloroso


Ambulatoriale/con ricovero:

Ambulatoriamente la paracentesi e l’applicazione di drenaggio transtimpanico.
Nei bambini con decorso grave della malattia ricovero anche per trattamento conservativo.
Trattamento di tutte le complicanze con ricovero.

Tutti i trattamenti chirurgici con ricovero, ad esclusione della paracentesi e del drenaggio transtimpanico.


Prognosi
L’otite media acuta guarisce con trattamento antibiotico adeguato (alto dosaggio per oltre 10 giorni) e terapia della disfunzione tubarica responsabile (per es. adenoidectomia). Può residuare all’audiogramma una modesta perdita uditiva neurosensoriale.
L’adenoidectomia e la paracentesi, da effettuarsi eventualmente nell’intervallo libero tra le recidive, portano ad una regressione dell’otite media recidivante dell’età infantile in un numero di casi > 85%.


Attenzione: secondo la Cochrane Library (2004) non è ancora consigliabile la vaccinazione generalizzata contro il Pneumococco.

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