Magnetoencefalografia (MEG)

Un altro metodo è in grado di registrare l'attività gustativa evocata: si tratta della MEG. Essa possiede una migliore risoluzione spaziale dei PEG, poiché permette di localizzare precisamente la fonte dell'attività evocata con il metodo dei due dipoli. Essa permette anche, con questo metodo, di ridurre gli artefatti elettrici, dunque di diminuire il numero di acquisizioni necessarie prima dell'averaging. In questo modo, è eccezionale non poter raccogliere delle correnti equivalenti di dipolo (ECD) contrariamente ai PEG. Associata a una diagnostica per immagini morfologica (tipo risonanza magnetica [RM]), essa permette di determinare molto finemente le aree gustative corticali. Tuttavia, richiede un equipaggiamento più costoso rispetto ai PEG, come anche una camera amagnetica. I paradigmi di stimolazione sono identici a quelli dei PEG e possono essere di natura elettrica, gustativa o mista. 

Yamamoto hanno proposto di utilizzare uno stimolo elettrico erogato da un elettrogustometro di una durata di 200 ms e a intervalli di 20 secondi per erogare delle intensità che variano da 5 μA a 210 μA. Dopo un numero medio di 60 acquisizioni sui 122 canali dell'attrezzatura essi osservavano la comparsa di risposte bilaterali nelle regioni opercolari e insulari della corteccia tra 200 (nella maggior parte dei casi) e 1 000 ms dopo l'applicazione dello stimolo. Tuttavia, a causa di artefatti di stimolazione lo studio precoce dopo la stimolazione non è stato conclusivo.
Uno studio di Mizoguchi et al. è stato condotto per confrontare PEG e MEG dopo una stimolazione gustativa salata (NaCl, 0,3 M, Figura 3 ). Ogni stimolo di 400 ms era ripetuto 40 volte a 30 secondi di intervallo alla temperatura di 36 °C per ogni sessione. Questo lavoro ha permesso di confermare la concordanza spaziale e temporale dell'onda P1 dei PEG con la corrente dipolare ECD 1 registrata in MEG (latenza di 125 ms per ognuna). Inoltre, queste onde e correnti erano generate nell'area gustativa primaria. Esse erano osservate nell'opercolo e nelle regioni insulari nella maggioranza dei casi (senza lateralizzazione netta) e, più raramente, nei solchi precentrali e centrali. Le onde P2 e le correnti ECD2 coincidevano temporalmente, ma rispondevano ad attivazioni delle aree primarie e delle aree associative disseminate nel cervello (solco temporale superiore).

Figura 4

http://www.em-consulte.com/showarticlefile/182570/ori-52548-04a-miniature

Figura 3
Attivazione delle aree gustative primarie in risonanza magnetica funzionale secondo Ogawa et al.(riprodotto con l'autorizzazione degli Oxford Journals). Attivazione negli emisferi cerebrali sinistro (A) e destro (B) secondo delle sezioni nel piano coronale (a), sagittale (b) e assiale (c). Le frecce indicano le aree attivate (cerchiate). Sul lato sinistro (A) si osserva un'attivazione dell'insula come anche dell'opercolo frontale. A destra (B) l'attivazione ha luogo di preferenza nell'opercolo parietale. Questo schema di attivazione può essere differente a seconda dei soggetti.

Murayama et al. hanno riscontrato dei risultati simili con una stimolazione salata di NaCl a 0,3 M e una stimolazione con soluzione glucosata al 10%. In entrambi i casi la latenza dell'ECD 1 si situava tra 150 e 210 ms (175 ms in media). L'attivazione delle aree gustative primarie era bilaterale in quasi la metà dei casi e omolaterale nell'altra metà. Non si è osservato alcun caso di stimolazione controlaterale. 
Questi risultati differiscono leggermente da quelli presentati da Kobayakawa et al. In effetti, benché le latenze di ECD 1 siano simili con una stimolazione gustativa con saccarina (latenza ECD 1: 173 ms, saccarina 3 mM, durata di stimolo 400 ms, intervallo 30 s, 40 presentazioni, temperatura 36 °C), esse sono notevolmente abbreviate con lo stimolo salato (latenza ECD 1: 93 ms, NaCl 1 M, durata di stimolo 400 ms, intervallo 30 s, 40 presentazioni, temperatura 36 °C). Nessun elemento obiettivo, legato al paradigma o ai pazienti, riesce a spiegare questa differenza.
Utilizzando un protocollo simile, Onoda et al. si sono concentrati sulla lateralizzazione delle aree gustative primarie. Con latenze vicine a 130 ms all'insula e all'opercolo parietale, essi hanno potuto determinare che la risposta era bilaterale nel 72% dei casi, omolaterale allo stimolo nel 22% dei casi e controlaterale nel 6% dei casi.
È importante sottolineare che per ognuno di questi esperimenti la comparsa di corrente equivalente del dipolo ECD 1 corrispondeva alla percezione di una stimolazione gustativa, ma la sua identificazione (dolce o salata) era a volte erronea. Di conseguenza, le funzioni di riconoscimento sembrano piuttosto appartenere alle funzioni associative e, allo stato attuale della tecnica, la MEG permette di escludere un'ageusia o una disgeusia selettiva, ma non permette di studiare più finemente i disturbi del gusto.