Rinoscopia posteriore

Rinoscopia posteriore indiretta o con lo specchio

Con un abbassalingua, si deprime con delicatezza la parte mediana della base della lingua; si chiede al paziente di respirare con il naso; si posiziona un piccolo specchio precedentemente intiepidito nella metà superiore dell'orofaringe; l'inclinazione dello specchio permette di scandagliare con lo sguardo le diverse facce del cavo rinofaringeo. La prima struttura che si offre all'esame non è generalmente epifaringea: si tratta delle coane. Esse sono separate dal bordo posteriore tagliente del setto (arco delle coane), e sono limitate in alto dalla riflessione smussata tra le pareti anteriore e inferiore dello sfenoide (arco delle coane). Le coane contengono le code dei turbinati inferiore e medio, che hanno l'aspetto caratteristico a lampone. Sono poi ben visualizzate le superfici laterali del rinofaringe, con i cuscinetti delle tube, il tetto e la parete posteriore (sede delle adenoidi). I limiti della rinoscopia posteriore indiretta consistono nella sua fattibilità. Risulta impossibile nel bambino di età inferiore ai 6-8 anni. Nell'adulto, capita spesso che venga impedita dal riflesso faringeo, o da uno spostamento anteriore insufficiente del velo. In queste circostanze, piuttosto che tentare un'anestesia locale, difficile e lunga, o cercare di migliorare l'esposizione sollevando il velo con un elevatore o con il posizionamento di sonde di Nélaton (introdotte attraverso il naso, recuperate dalla bocca e che formano così ciascuna un'ansa serrata da una pinza di Kocher), si ricorre attualmente alle fibre ottiche.

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Studio di sindromi o malattie associate