Afte comuni

 

Generalità 
Definizione: erosioni mucose cronicamente recidivanti, dolenti, dei diame- E tro di 240 mm, con essudato giallastro, depresse a] centro, con alone perife- O rico edematoso. 
Localizzazione: mucosa delle pareti del cavo orale, della lingua, del palato molle e delle gengive (Fig. 1). 
Cause: non si tratta di un’ infezione virale, bensì di erosioni determinate da j cause endogene («alterazione trofoneurotica»), occasionalmente associate a significativa riduzione del pH e delle proteine salivari. In disturbi mestruali, nel m. di Crohn. 
Comparsa: iniziano generalmente in età infantile e giovanile, tendono a recidivare e ad aumentare nell’anziano. Frequente familiarità. 
Sintomatologia: dolore intenso, difficoltà all’assunzione di solidi. Compromissione dello stato generale, assenza di febbre. 
Complicanze: eventuale sovrainfezione batterica, con sintomi di stornatogengivite, aumento di volume dei linfonodi regionali. 
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Fig. 1 Afte comuni sul palato molle (a estra). 
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Diagnostica 
Indispensabile: 
Palpazione: linfonodi regionali. 
Esame ORL completo: erosioni isolate, bianco-giallastre, di dimensioni fino a 10 mm, oppure ulcerazioni piane con bordo rossastro. Assenza di vescicole! 
Utile in casi selezionati: 
Emocromo con formula, PCR, VES. Valori normali nell’afta comune. 
Biopsia. 
Consulto interdisciplinare: dermatologo, nel sospetto di malatti.a di Behet (vedi sotto); internista. 

Diagnosi differenziale 
Stomatogengivite erpetica. 
Malattia di Behet. 
Terapia 
Terapia medica: toccatura delle afte con AgNO3 al 10% o clorexidina 1%. Corticoseroidi per via topica (ad es. triamcinolone). Dieta semifluida. In caso 
di forti dolori, analoesici. 

Prognosi 

Tendenza alle recidive per tutta la vita.

Afte
Indipendentemente dalla forma clinica, la lesione elementare è un'ulcerazione arrotondata oppure ovale, dolente, dai bordi regolari, con fondo tipo «burro fresco», circondata da un orlo flogistico che poggia su mucosa sana, non infiltrata, senza adenopatie satelliti.

Aftosi semplice
La riacutizzazione consiste nella presenza di alcuni elementi, dai 2 ai 5 mm, che guariscono spontaneamente in 8-10 giorni. Questa forma può evolvere per crisi, con periodi di latenza più o meno lunghi.

Aftosi multipla
La crisi è rappresentata da numerosi elementi a volte confluenti. È invalidante ed è accompagnata da lingua impanata. Inoltre, la guarigione avviene spontaneamente in 10 giorni, con possibilità di recidive.

Aftosi miliare
In questo caso, le lesioni sono molto numerose, puntiformi. Questa forma deve essere differenziata dalla stomatite erpetica della prima infezione.

Aftosi gigante (periadenite di Sutton)
Gli elementi sono di grandi dimensioni, con fondo necrotico ed evoluzione di varie settimane e comportano la formazione di briglie o perdita di sostanza cicatriziale.

Malattia di BehçetÈ
una malattia dell'adulto giovane, caratterizzata da numerose manifestazioni cliniche: aftosi orale, genitale, lesioni cutanee (pseudofollicoliti, afte cutanee, eritema nodoso), manifestazioni vascolari (trombosi), patologie nervose (encefaliti), patologie articolari (artriti), patologie oculari (irite, uveite, cheratite).

Terapia
Nelle forme semplici, la terapia è sintomatica (applicazione di topici locali). Nelle forme più invalidanti, dopo aver escluso la diagnosi di herpes, si consigliano disinfettanti orali a base di lenitivi e steroidi. Il problema terapeutico più difficile è quello delle recidive: la deossiinosina acidobene dimepranolo (Inosiplex®), con proprietà immunostimulanti, può essere proposta con posologia di 8 compresse al dì per 6 giorni, poi 8 compresse al giorno 2 giorni alla settimana per 6 settimane, associate alla somministrazione di colchicina, 1 mg al giorno per 3 mesi; questo trattamento può essere ripetuto due volte l'anno. Nelle forme resistenti a questa terapia, è indicata la talidomide, conoscendo il rischio teratogeno e neurotossico che ne giustifica la prescrizione soltanto in ospedali autorizzati.