Stridore congenito

 

Basi
Definizione: sintomo principale in caso di disturbi. congeniti o di rnalforrna zione per arresto di sviluppo della laringe e della trachea. 
Cause: 
Tono insufficiente della muscolatura della base della lingua (lingua floscia, cadente allindietro). 
Laringornalacia (abnorme debolezza delladitus cartilagineo della laringe con aspirazione dellepiglottide durante linspirazione), tracheomalacia. 
Faresi ricorrenziale, eventuale innervazione paradossa congenita. 
Membrane o stenosi sottoglottiche. 
Cisti, emangiomi. 
Frequenza: neonati e lattanti. 
Sintomatologia: 
Stridore inspiratorio; in caso di stenosi, stridore sia inspiratorio che espiratono, di entità variabile, con nientramento del giugulo e degli spazi intercostali. 
Disfonia, disfagia. 
Complicanze: dispnea, asfissia.

Diagnostica 
Indispensabile: 
Esame obiettivo ORL completo. 
Laringoscopia con ottica flessibile per via nasale con paziente sveglio (eventuale anestesia di superficie della mucosa) come pure in anestesia generale con broncoscopio rigido e ottiche di diverse angolature. Contemporaneamente ispezionare anche trachea e sistema bronchiale. Reperto a seconda della causa (v. sopra). 
Utile in casi particolari: 
Ossimetria: ridotta la saturazione di °2 
Emogasanalisi: P°2 ridotta e pCO2 aumentata. 
TC: laringe e trachea. 
Consulto interdisciplinare: pediatra.

Diagnosi differenziale 
Aspirazione di liquido amniotico, trauma da parto. 
Atresia della laringe, fistola tracheo-esofagea.

Terapia 
Terapia medica: 
Ipotonia della muscolatura della base della lingua, laringomalacia e paresi laringea: osservazione del bambino e attesa, in assenza di dispnea e con P°2 nella norma, in quanto ci si può aspettare entro i primi mesi di vita una stabilizzazione della struttura cartilaginea ed eventualmente una regressione della paresi. Mantenere il bambino in posizione laterale o prona. In caso di crisi respiratoria intubazione. Sondino per l’alimentazione. 
Suggerimenti: limitare la durata clell’intubazione, tracheotomia precoce. 
Piccole cisti o ernangiomi: attendere in assenza di dispnea e con P°2 nella norma. 
Indicazioni all'intervento: 
Dispnea di intensità elevata. 
Cisti ed emangiomi voluminosi. 
Stenosi. 
Paresi bilaterale delle corde vocali. 
Principi dell’intervento: 
Laringotracheomalacia con dispnea costante: tracheotornia con tracheostoma di sicurezza e attesa. 
Per interventi endolaringotracheali è per lo più necessaria una tracheotomia preliminare. Quando non è possibile lintubazione, tentativo con endoscopio flessibile (guida) o introduzione di un broncoscopio rigido per lattanti. 
Stenosi sottoglottica falcif orme di limitata estensione o non molto consolidata: dilatazione o ampliamento della stenosi mediante chirurgia laser o interruzione endoscopica dellanello cartilagineo con successivo inserimento di un tutore (ad es. tubo a T in silastic secondo Montgomery) per vari mesi. 
Cisti, emarigiomi o membrane stenosanti: rimozione in endoscopia o in microlaringoscopia con resezione (convenzionale o mediante chirurgia I aser), eventualmente con inserimento di tutore endolaringeo (tubo in silastic). 
Stenosi consolidate sottoglottiche o laringotracheali, paresi ricorrenziale bilaterale persistente: solo tracheotomia e cannula (fonatoria). Lintervento sulla stenosi spesso non ha senso prima del compimento del terzo anno di vita. 
Ambulatoriale/con ricovero: diagnostica e terapia sempre cori ricovero. 
Trattamento post-operatorio: è necessaria un’assistenza costante del barnbino con accurata sorveglianza della cannula fonatoria/ del tubo a T, altrimenti non è possibile lo sviluppo vocale.

Prognosi 
Favorevole in caso di laringotracheomalacia e di paresi ricorrenziale, come pure nel caso di cisti ed emangiomi. 
n caso di membrane o di stenosi sottoglottica tendenza alle recidive (spontanee o a seguito di manovre chirurgiche ripetute).