Riniti allergiche stagionali

 

La rinite allergica può colpire qualsiasi età ed è più frequente comunque tra i 20 e i 30 anni; altri dati epidemiologici ci dicono che c'è una lieve prevalenza nel sesso femminile e nel 50% dei casi sono presenti fattori ereditari.

Eziopatogenesi e Classificazione

La rinite allergica è dovuta ad una infiammazione allergica della mucosa nasale scatenata dall'esposizione all'allergene. Il processo infiammatorio vede coinvolte varie cellule, in particolare mastociti, eosinofili e basofili la cui attivazione porta al rilascio di mediatori e citochine che sono responsabili delle alterazioni fisiopatologiche come l'attivazione dei nervi sensoriali, l'essudazione plasmatica, la congestione dei sinusoidi venosi, e quindi dei sintomi.
La rinite allergica può essere stagionale, se compare in alcuni periodi dell'anno;perenne se i sintomi sono presenti durante tutto l'anno.

  • La rinite stagionale è causata da pollini e muffe che compaiono nell'atmosfera in particolari periodi dell'anno.
  • La rinite perenne invece è legata all'esposizione ad allergeni presenti nell'ambiente domestico e/o lavorativo tutto l'anno, quali Acari della polvere domestica, Acari delle derrate alimentari, Micofiti, Derivati epidermici di alcuni animali, Derivati di insetti.



Riniti stagionali

La rinite stagionale si manifesta nei periodi di pollinazione che si realizzano per lo più tra la primavera e l'estate. I dati stagionali che sono riportati di seguito non sono differenziati per latitudine, da cui dipende il periodo di pollinazione della stessa pianta, si consideri quindi che i range riportati saranno anticipati nelle aree più a sud.

Le riniti stagionali possono essere classificate come segue:
(con gli esempi più comuni che originano allergeni)

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Riniti Allergiche Invernali o pre-Primaverili
(betullacee, corilacee, cupressacee e pinacee).

epidemiologia1
(Betula alba L.)

 

  • Betullacee
    Sono alberi che hanno una pollinazione in Febbraio-Marzo.
    La frequenza di allergia alle betullacee è aumentata a causa della enorme distribuzione nei giardini pubblici e privati.
    Le specie più importanti sono la Betulla spp e l'Alnus incana.
    Pollinazione: Febbraio-Marzo.
  • Corilacee
    Alberi il cui polline ha un potere allergenico elevato.
    Comprendono: Nocciolo e Carpino.
    Del Carpino le specie più importanti sono: Carpino nero (Ostria carpinifoglia) e Carpino bianco (Carpinus betulus).
    Pollinazione: Febbraio-Marzo.
  • Cupressacee e Pinacee
    Alberi il cui potere allergogeno è stato scoperto e valorizzato negli ultimi anni.
    I generi più importanti sono: Cupressus (C. sempervirens, C. arizonica).
    Juniperus (ginepro, cedro di montagna)
    Thujia (tujia)
    Pollinazione: Dicembre-Gennaio.

 

 

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Riniti Allergiche Primaverili
(graminacee, fagacee, plantaginacee)

epidemiologia2
(Plantago maior L.)

 

  • Graminacee
    Sono piante erbacee comuni di larga diffusione.
    I loro pollini sono tra quelli che più frequentemente causano rinite allergica.
    Esempi comuni comprendono: Lolium perenne, Phleum pratense, Holcus lanatus, Poa annua.
    Pollinazione: Maggio-Giugno.
  • Fagacee
    Sono alberi che danno raramente allergie.
    Comprendono: Fagus grandifolia
  • Plantaginacee 
    La specie più importante è la Plantago lanceolata
    Pollinazione: Aprile-Maggio.

 

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Riniti Allergiche Primaverili-Estive
(parietaria)

 

epidemiologia3
(Parietaria officinalis L.)

 

  • Parietaria
    Le specie più importanti sono la Parietariajudaica, Parietaria officinalis i cui allergeni danno reattività crociata. Il polline di queste piante è presente nell'Italia Settentrionale da Maggio in poi, mentre nell'Italia Meridionale e nelle isole è presente già da Febbraio.

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Riniti Allergiche Estive
(composite, chenopodiacee)

epidemiologia4
(Artemisia vulgaris L.)

 

  • Composite
    Sono piante erbacee largamente diffuse. Le specie che danno più frequentemente allergie sono: Artemisia vulgaris, Artemisia absinthium, Crisanthemum leucantheum, Iva ciliata, Solidago virgaurea, Heliantus annuus, Ambrosia eliatior, Ambrosia trifida, Ambrosia psilostachya, Taraxacum vulgare. 
    Pollinazione: Luglio-Agosto-Settembre.
  • Chenopodiacee
    Danno allergie poco frequenti. La specie più importante è il Chenopodium album.

 

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Riniti Allergiche Estive-Autunnali
(le stesse caratteristiche delle riniti allergiche estive:
composite,chenopodiacee)

 

 

ALLERGICI ALLE BETULACEE

BETULLA

La betulla è diffusa in tutta Europa, in particolare nei paesi scandinavi ove questa pianta è al primo posto tra le cause di pollinosi. In Italia la betulla si ritrova nei boschi delle Alpi e degli Appennini da 900 a 1800 metri di altitudine. Negli ultimi anni questo albero è sempre più utilizzato come pianta ornamentale nei giardini di nuovi insediamenti urbani di numerose città italiane, soprattutto nell'Italia settentrionale. Per questo motivo ed a causa del notevole potere allergenico del polline di betulla, la pollinosi da betulla rara in passato in Italia è attualmente in progressivo aumento. Le betulacee hanno una pollinazione precoce (marzo-maggio) causando una pollinosi invernale o pre-primaverile. Concentrazioni di 80 granuli pollinici per metri cubi d'aria sono in grado di scatenare la comparsa dei sintomi nella quasi totalità dei soggetti mentre una concentrazione di 30 granuli per m3 determina il mantenimento della sintomatologia nel corso della stagione di pollinazione in quanto le mucose del soggetto sono già sede di infiammazione (mucose iperreattive). Il soggetto allergico alla betulla accusa frequentemente, oltre alla rinite e congiuntivite, sintomi a livello della mucosa orale (Sindrome orale allergica) allorché ingerisce taluni alimenti come mela, kiwi, pera, ciliegia, carota, cioè frutta e verdura che possiedono allergeni comuni (cross-reattivi) tra pollini e alimenti vegetali.

Betulla

Betulla

Betulla

Betulla

Betulla: foglie e amenti maschili

ONTANO

Gli Ontani sono alberi diffusi dalle pianure fino a 1200-1600 m di altitudine. L'Ontano nero, il più comune, si ritrova spesso lungo i corsi d'acqua, in particolare nelle zone appenniniche e prealpine. L'Ontano bianco è diffuso in particolare nelle regioni settentrionali. Durante il periodo di pollinazione, in genere in febbraio-aprile talvolta anche più precocemente dicembre-gennaio, l'Ontano libera enorme quantità di pollini ma con potere allergenico inferiore a quello dei pollini di betulla.

 

Ontano nero

Ontano: amenti

Ontano

Ontano nero

ALLERGICI ALLE COMPOSITE

Quella delle Composite è una famiglia vastissima che annovera una infinità di generi e specie diffuse in tutto il mondo negli ambienti più disparati: alcune sono ruderali, infestanti e crescono spontaneamente, altre sono coltivate a scopo alimentare (Carciofo, Lattuga), officinale (Camomilla, Piretro), industriale (Girasole, per i suoi semi), o ornamentale (Margherita, Crisantemo, Dalia). I caratteristici fiori (quello della margherita è l'esempio più conosciuto), attirano gli insetti e, gli stessi granuli pollinici, presentando numerose caratteristiche spinule, aderiscono con facilità al loro corpo: si realizza cosi l'impollinazione entomofila. Ovviamente le specie responsabili di allergie sono quelle che, non disponendo di fiori vistosi, disperdono al vento enormi quantità di polline, ed in Europa sono: l'Artemisia o Assenzio, diffusa in luoghi ruderali, il Tarassaco o soffione o Dente di leone che, con la caratteristica infruttescenza sferica, è protagonista di numerosi spot pubblicitari e altre meno conosciute. Negli ultimi anni, in Europa, abbiamo assistito alla crescita di una nuova pianta infestante, l'ambrosia, una composita americana,
i cui semi sono pervenuti in Europa insieme alle granaglie che gli USA per decenni anno fornito ai paesi dell'Europa orientale. Cosi l'ambrosia ha già colonizzato il Nord Italia e si sta diffondendo man mano nell'area mediterranea. E' cosi pericolosa e altamente allergizzante che in Canada il Governo obbliga i cittadini ad estirparla dal proprio giardino o terreno. Il suo periodo di pollinazione va da Maggio a Giugno; la sintomatologia è di solito rinocongiuntivitica; la frequenza dei soggetti allergici è abbastanza alta soprattutto nell'entroterra.

Artemisia o 
assenzio

Artemisia o 
assenzio

Artemisia vulgaris

Tarassaco o 
soffione o 
dente di leone

Artemisia o 
assenzio

ALLERGICI ALLE CORYLACEE

NOCCIOLO

Il Nocciolo è presente in tutta Europa, può crescere spontaneamente od essere coltivato per la produzione del suo frutto (nocciola) . Produce grandi quantità di pollini durante i mesi invernali da gennaio a marzo. I sintomi dell'allergia a nocciolo tendono spesso a perdurare nel tempo a causa della reazione crociata con i pollini di Ontano e Betulla, piante con la stessa distribuzione geografica e la cui fioritura va fino a maggio. I soggetti allergici al polline di nocciolo possono presentare manifestazioni allergiche (orticaria-angioedema) in seguito ad ingestione di nocciole.

Arbusto di nocciolo

Amenti maschili

Carpino

Nocciolo

CARPINO

I Carpini (Carpino bianco e Carpino nero) sono presenti principalmente nelle regioni centro - settentrionali sui rilievi delle Prealpi e dell'Appennino. Liberano durante la fioritura notevoli quantità di pollini da marzo a maggio.

Carpino

Carpino: 
amenti maschili

Carpino: 
infruttescenze

Carpino bianco

ALLERGICI AL CIPRESSO E CUPRESSACEE

La prima pianta che impollina all'inizio della Primavera è il Cipresso dotato di un polline che se non altamente allergizzante come quello della Parietaria è comunque liberato dall'albero in enormi quantità nell'aria e per tale motivo fonte di allergie. Le manifestazioni cliniche interessano prevalentemente le alte vie aeree (raffreddore e congiuntivite) nel periodo iniziale della primavera (febbraio-marzo). Questa pollinosi è probabilmente molto più frequente di quanto non appaia nelle varie statistiche, e ciò può essere dovuto al fatto che gli estratti allergenici, fino a poco tempo fa, non venivano inseriti nei comuni pannelli diagnostici da impiegare nei test cutanei. E' anche vero, che. con l'espansione urbanistica e l'obbligo di aree condominiali comuni adibite a parcheggio, il numero dei cipressi presenti in città è in continuo aumento. E così anche altre piante della famiglia, utilizzate a scopo ornamentale, concorrono all'aumento della quantità di polline liberata in atmosfera: la Tuja e la Criptomeria, volgarmente chiamata Cedro Giapponese. Ricordiamo per curiosità il Ginepro, qualità di Cipresso selvatico, conosciuto per le sue essenze aromatiche.

ALLERGICI ALLE GRAMINACEE

Le Graminacee costituiscono una famiglia di pinate diffusissime su tutta la terra (9000 specie) e costituiscono la principale componente erbacea di svariati ambienti: praterie, savane, steppe, pascoli, prati, terreni incolti, scarpate, margini delle strade, sopravvivendo in condizioni climatiche estremamente variabili dal mare ai monti, dalla fascia sub-polare all'equatore. Sono in assoluto le prime al mondo come agenti di allergopatia: così che gli anglosassoni usano il termine febbre da fieno (fieno costituito da queste erbe) per definire genericamente le pollinosi. Comprendono le comuni gramigne, tutti i cereali, le canne e tante altre specie, anche di importanza agraria ed economica: alimento per uomini e animali, preparazione di bevande alcoliche, preparazione di amido e zucchero: insomma tutte le piante con spighe, pannocchie, ciuffi o pennacchi. Nella fascia mediterranea le Graminacee pollinano tra Aprile e Giugno. Spostandosi verso Nord o in salendo in
montagna la pollinazione ritarda di qualche settimana e si protrae nei primi mesi estivi. Il polline, di dimensioni medio/grandi, è responsabile di oculonniti e più raramente di forme asmatiche.

Secale

Alopecurus 

coda di volpe

Scagliola

Bromus

ALLERGICI ALLA LANCIUOLA
da " l'allergia nela botanica" - a cura di V. Bordignon - pubblicazione NEO ABELLO

La Lanciuola (Plantago Lanceolata) appartiene alla famiglia delle Piantaggini, un nutrito gruppo d'erbe che nel territorio italiano annovera oltre 20 specie. Alcune sono molto comuni, come la Plantago major (tipica dei selciati urbani e di tutti i terreni calpestati) o la Plantago media (frequente nei prati e nei pascoli). Altre sono più sporadiche o incostanti, come la Plantago holosteum (abitatrice dei prati aridi collinari soleggiati), oppure fortemente specializzate, come la Plantago crasifolia (tipica dei prati salmastri costieri) o addirittura presenti solo in località circoscritte come la Plantago cupani (esclusiva della Sicilia). La struttura della Lanciuola è molto caratteristica. Ogni pianticella è formata da un cespo di foglie tutte riunite a formare una rosetta basale dal mezzo della quale, a primavera, sbuca fuori in lungo stelo nudo recante sulla sommità un'infiorescenza compatta a forma di spiga breve e ovoidale. Le foglie sono foggiate a punta di lancia (lunghe 10-20 cm), con 3-5 nervature molto evidenti e prominenti nella pagina inferiore, parallelle e convergenti verso l'apice; il margine generalmente
intero e solo raramente intaccato da denti minuscoli. Lo stelo è eretto e può arrivare anche a 25-30 cm d'altezza, è striato dal basso verso l'alto e al tatto, lo si può sentire squadrato ed angoloso I fiori sono piccoli, inodori, raccolti nella spiga e formati, ciascuno, da una minuscola corolla di quattro lobi, recanti al centro quattro stami ed uno stilo filiforme.
La fioritura inizia ad Aprile e dove le superfici prative non sono soggette a tagli frequenti, può prolungarsi fino ad Estate inoltrata.
La disseminazione del polline è prevalentemente anemogena, cioè affidata al vento.
La Lanciuola è un'erba e tende ad insediarsi con grande facilità in tutte le superfici prative che, in diverse modalità, sono soggette all'azione umana.
E' comunissima sia nei prati seminaturali di pianure che in quelli del verde urbano e dei parchi pubblici, nei giardini e nelle aiuole, negli argini e nei bordi stradali.
Il legame con l'espandersi dell'attività umana è così forte che gli archeologi vedono nel suo polline fossile contenuto in alcuni ritrovamenti preistorici la prova che quelle popolazioni erano già dedite all'agricoltura Si ritiene anche che fosse, un tempo, un'erba limitata ai continenti europeo ed asiatico ma che poi, con il viaggio di Cnstoforo Colombo ed il successivo inizio dei grandi traffici di merci, abbia iniziato a diffondersi ovunque. I Pellerossa dell'America del Nord chiamavano le plantaggini, infatti, le tracce dell'uomo bianco poiché per loro si trattava di erbe sconosciute che iniziavano adiffondersi seguendo l'espandersi dei coloni e delle carovane.

Lanciuola

Lanciuola

Lanciuola

Lanciuola

Lanciuola

 

ALLERGICI ALL'OLIVO

L'olivo, con la Parietaria, costituisce la specie vegetale maggiormente responsabile di allergie nell'area mediterranea. Quest'albero, che sin dall'antichità ha avuto un valore economico rilevante per la produzione dell'olio di oliva, è stato così introdotto in Nord America (Arizona e California), Sud America (Argentina e Cile), Sud Africa e Australia, aree dove inverni miti ed estati caldefavoriscono la sua crescita. Della stessa famiglia, le Oleacee, fanno parte anche il Frassino, conosciuto per il suo legno pregiato e l'estrazione della Manna (costoso lassativo di qualità usato fino a qualche decennio fa nelle aree rurali), il Ligustro, pianta ornamentale coltivata a mo' di siepe o bordura, ma anche Lillà e Gelsomino, piante ornamentali per fortuna non responsabili di allergie.
L'interesse clinico è dovuto alla copiosa produzione di polline (con picchi anche di 300/500 e più pollini/ m3 d'aria) e alla sua particolare aggressività; per fortuna il periodo di pollinazione non è molto lungo nell'area mediterranea va da metà Aprile a fine Maggio. Una caratteristica dell'olivo e l'alternanza, che contadini, produttori e proprietari conoscono bene, e che consiste in un'annata (o biennio) di alta produzione di olive seguita da un'altra di scarsa produttività. Questo fenomeno, legato ovviamente ad un'alternanza pollinica è causa anche negli allergici del succedersi di primavere con sintomi più intensi con altre meno fastidiose. Ricordiamo infine il particolare ritmo circadiano dell'Olivo che a differenza delle altre specie vegetali non raggiunge il picco di pollinazione in tarda giornata, ma durante le prime ore del mattino. Il polline dell'Olivo è caratteristico: ha forma lievemente ellittica con tre lunghi solchi sulla superficie reticolata. I pazienti allergici all'olivo accusano fastidiose rino-congiuntiviti e raramente sintomatologia asmatica; non
sono numerosi i soggetti monosensibili ma frequente è il singolare riscontro di pazienti pollinosici solo all'olivo e contemporaneamente anche allergici agli Acari

Olivo

Frassino

Frassino: rametto in fiore

Frassino: foglie e frutti

Frassino

ALLERGICI ALLA PARIETARIA

La pollinosi da Parietaria riveste grande importanza in Italia e in tutto il bacino del Mediterraneo.
La Parietaria Officinalis e la Parietaria Judaica, più comune quest'ultima nelle aree non distanti dal mare, appartengono alla famiglia delle Urticacee, (come anche le comuni Ortiche, il Gelso e il Fico) e assumono di regione in regione diversi nomi: in Sicilia erba di vento, in altre zone d'Italia: erba della Madonna, erba vetriolo (perche anticamente usata per lavare l'interno di fiaschi, damigiane e bottiglie), erba muraiola. Per crescere infatti necessita di terreni ricchi di sali minerali: la si trova quindi in luoghi incolti vicino a ruderi, tra le crepe dei vecchi muri e presso le abitazioni; troveremo sempre la Parietaria tra pietra (o tufo) e terra, alle basi dei muri; difficilmente a contatto con asfalto e cemento, più all'interno delle aiuole che sotto i marciapiedi, più nei vecchi centri storici che tra il cemento delle nuove aree urbane. Si può incontrare sia in pianura che in collina, ma non oltre i 900 metri. La pianta, alta 30-70 cm, è costituita da piccoli fusti cilindrici giallo rossastri e da foglioline lanceolate provviste di peli urticanti. In primavera, gli stami, ripiegati all'interno del fiore, si distendono a scatto e lanciano una nuvoletta di polline. Oltre ad avere una grandissima diffusione, la Parietaria ha un lungo periodo di pollinazione: ne ritroviamo il polline nell'aria quasi tutto l'anno, tranne che in piena estate o in pieno inverno. Il picco massimo di pollinazione si raggiunge nel periodo Febbraio-Apule ed e molto variabile (300-1000 granuli per m3 d'aria nelle zone molto ventose. 2000 e più nei centri storici delle città). II granulo pollinico, inoltre, riesce a penetrare m profondità nelle vie aeree perche è molto piccolo: 13-25 micron (1micron=1 millesimo di mm) ' questo polline e cosi responsabile non solo di nno-congiuntiviti, ma pure di forme asmatiche anche gravi. Il ritmo circadiano della pollinazione raggiunge il picco nelle ore più calde per diminuire nelle ore notturne, ciò e responsabile di un parallelo comportamento dei sintomi durante le giornate.

Parietaria judaica

Parietaria

Parietaria judaica

Parietaria officinalis

Ortica

ALLERGICI A SALSOLA, CHENOPODIACEE, AMARANTACEE

Le Chenopodiacee sono piante erbacee, o arbusti, che crescono anche in luoghi ruderali e incolti, come il Farinaccio o Chenopodio (cosi chiamato per lo strato farinoso di cui si ricopre), ma soprattutto in luoghi salati; quali spiaggie e stagni costieri (da cui l'attributo di alofile), lungo le vasche delle saline o sui depositi di alghe (Poseidonia) in putrefazione come la Salsola (conosciuta anche con il nome di Agretti) fortemente allergizzante, la Sueda di scarso interesse allergologico come pure i Arthrocneum o Salicornia chiamata da salinari siciliani "Cucuddi". Negli ultimi anni però si e fatta sempre più frequente la presenza di queste piante in luoghi dove non erano mai cresciute in precedenza, quali per esempio zone secche e cumuli di detriti formatisi a seguito della costruzione di frangiflutti. moli e opere edificate sul mare che hanno alterato l'ecosistema dei litorali: ciò deve far riflettere non poco sul peso che l'intervento umano nel territorio ha nei confronti dell' aumento anche delle malattie allergiche. Alcune piante della famiglia sono coltivate a
scopo alimentare: lo Spinacio, la Bietola o "giri", la Barbabietola da zucchero), ma tutte,
coltivate o spontanee, hanno la stesso caratteristico fusto di colore viola-amaranto. Hanno fiori piccoli ma numerosissimi e riuniti a grappolo, producono abbondante polline di piccole dimensioni e dal caratteristico aspetto a palla da golf per la presenza di numerosi pori sulla superficie. Il periodo di pollinazione è l'estate, ma nelle zone più calde del bacino mediterraneo questo periodo è anticipato e coincide con quello dell'Olivo (metà aprile - fine Maggio). Bisogna stare quindi attenti a non sottovalutarne l'incidenza sui sintomi allergici tenendo a soprastimare la contemporanea responsabilità dell'olivo. La sintomatologia è quasi sempre a carico delle alte vie aeree con riniti e congiuntiviti, e in rari casi crisi asmatiche. Ricordiamo anche la famiglia delle Amarantacee che essendo molto simile a quella delle Chenopodiacee per periodo di pollinazione, caratteristiche del
polline, e cross-reattività allergica, viene spesso indicata come unica famiglia: Cheno-
Amarantacee
 

Chenopodio o farinaccio

Chenopodio o farinaccio

Barbabietola da zucchero

Farinaccio (in fiore)

Salsola Kali

Salsola Soda

Salsola Kali

Salsola Kali

Amarantus

Amarantus

Amarantus

 

<ATLANTE POLLINI>