Meningioma

Che cosa è un Meningioma?

 

Meningioma MRIIl meningioma è un tumore cerebrale estrinseco o extra-assiale che origina dalle cellule di rivestimento dei villi aracnoidei  meningi. Il nome di questa neoplasia, solitamente benigna, è stato coniato da Harvey Cushing che ne ha anche descritto gli aspetti più importanti.

 

Essi hanno tendenza ad invadere i vasi sanguigni, ad infiltrare la dura madre e l'osso circostante. Per un successo terapeutico a lungo termine, è necessario eseguire una exeresi totale, evento non sempre possibile e che dipende dalle caratteristiche istologiche del tumore, dalla presenza o meno di un piano di clivaggio sicuro, o dall'invasione di strutture vitali. Una valutazione dei sintomi pre-operatori e la loro ripercussione sulla vita quotidiana del paziente sono fondamentali nella decisione circa il trattamento più idoneo.

Il paziente deve essere consigliato ed informato dei potenziali rischi di una exeresi totale o sub-totale della lesione , nonchè di eventuali presenze di alternative terapeutiche.

Questi tumori hanno una crescita subdola e non è raro che al momento della diagnosi, essi abbiano raggiunto dimensioni molto grandi. I meningiomi, a differenza dei tumori dell'acustico, non si presentano con sintomi uniformi poichè la loro localizzazione è molto variabile, con sintomi di volta in volta diversi a seconda della compressione o invasione delle strutture neurovascolari interessate.

Meningiomi crescono sulla superficie del cervello (o del midollo spinale), e quindi spingere il cervello via piuttosto che cresce dal suo interno. La maggior parte sono considerati "benigno", perché sono a crescita lenta con un basso potenziale di diffusione.

I tumori meningioma può diventare molto grande. Diametri di 2 pollici (5 cm.) Non sono infrequenti. Meningiomi che crescono rapidamente e mostrano un comportamento cancro-come sono chiamati meningiomi atipici o meningiomi anaplastici, e sono fortunatamente rari. I meningiomi rappresentano circa il 20 per cento di tutti i tumori originari della testa e il 10 per cento dei tumori della colonna vertebrale.

Circa 6.500 persone con diagnosi di meningioma ogni anno negli Stati Uniti. Questo tipo di tumore si verifica più frequentemente nelle persone con un disturbo chiamato ereditaria neurofibromatosi di tipo 2 (NF-2).

Epidemiologia

Si ritiene che il meningioma rappresenti il 15% di tutti i tumori cerebrali. Il 90% dei meningiomi sono intracranici e di questi il 90% insorgono sopra il tentorio.

Cause

Non sono accertati fattori di rischio per il meningioma. Sembra tuttavia che l'esposizione infantile alle radiazioni possa contribuire all'insorgere del tumore. La neurofibromatosi (sia la NF-1 che la NF-2) sembra associata in maniera significativa con l'insorgere dei meningiomi. Aberrazione cromosomica di frequente riscontro nei meningiomi è la perdita di una copia delcromosoma 22; nei meningiomi insorti nei maschi è frequente anche la perdita del cromosoma Y.

Origine

I meningiomi insorgono dalle cellule della meninge cerebrale e in particolare nello strato della aracnoide. Questa è situata tra la dura madre esternamente e la pia madre internamente. L'aracnoide avvolge il cervello e il midollo spinale, si trova inoltre all'interno dei ventricoli cerebrali, quindi in tutte queste sedi possono formarsi dei meningiomi.

Anatomia patologica

Il meningioma è solitamente una massa globosa, con una piccola base di impianto sulla dura madre, sebbene una base di impianto più larga non sia rara, specialmente nei tumori insorti da lungo tempo. Il colore varia dal giallo al grigiastro-rosato; la consistenza può essere sia soffice, sia elastica o molto dura. Anche la vascolarizzazione (e di conseguenza il sanguinamento durante l'atto chirurgico) può essere estremamente variabile. La maggioranza dei meningiomi insorge vicino alle ossa del cranio, provocando a lungo termine iperproliferazione ossea (detta iperostosi) o una vera e propria invasione dell'osso da parte delle cellule del tumore. All'esame microscopico il meningioma presenta cellule connettivali disposte a formare delle spirali attorno ad un centro di materiale chiaro (ialino) con eventuali piccole calcificazioni (dette corpi psammomatosi). Esistono diversi tipi istologici di meningiomi, la maggioranza dei quali ascrivibili al grado I secondo laclassificazione OMS. Essi sono: sinciziale; fibroso; psammomatoso; melanico; angioplastico e xantomatoso. I meningiomi di grado II (atipici) o di grado III (anaplastici) sono molto rari.

Clinica

Il meningioma si presenta come una massa intracranica in lenta espansione; sintomi o segni clinici possono pertanto insorgere mesi o addirittura anni prima della diagnosi. I segni dell'ipertensione endocranica sono i più frequenti; le crisi epilettiche, specialmente se insorte in un adulto che non ne ha mai sofferto, sono un altro segno che deve far sospettare la presenza di una massa intracranica. Deficit neurologici focali possono coesistere e variano a seconda della sede di insorgenza. Le sedi più comuni sono:

·         la falce cerebrale (25%)

·         la convessità (20%)

·         l' ala di sfenoide (20%)

·         la doccia olfattoria (10%)

·         sovrasellare (10%)

·         la fossa cranica posteriore (10%)

Altre sedi possibili sono la parasagittale, la clivale, il forame magno, la intraventricolare e la spinale.

 

Possibili sintomi causati da un meningioma

  • I sintomi più comuni sono dolore (mal di testa) per settimane o mesi, debolezza o paralisi, problemi di riduzione di campo e del linguaggio visivo.
  • I sintomi specifici dipendono dalla posizione del tumore. Vedere la tabella qui sotto:

  La maggior parte dei siti comuni e sintomi per meningiomi nella testa:

Posizione

Immagine MRI

Sintomi comuni

Convessità (sulla superficie del cervello lontano dalla linea mediana)

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Convulsioni, cefalea, debolezza degli arti, difficoltà a parlare, deficit del campo visivo.

Parafalcine (derivante strato meningea tra gli emisferi del cervello)

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Convulsioni, debolezza degli arti inferiori, mal di testa, cambiamenti di personalità, demenza, crescente apatia, appiattimento affettivo, instabilità, tremore.

Sfenoide Ridge

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-Occhio sporgente, diminuzione della vista, paralisi del movimento degli occhi, convulsioni, difficoltà di memoria, cambiamenti di personalità, mal di testa.

Fossa posteriore (area in cui il cervelletto è)

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Instabilità e incoordinazione, idrocefalo (aumento della pressione all'interno del cervello), voce e difficoltà di deglutizione.

Ponto-cerebellare (sul lato del tronco cerebrale)

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Perdita dell'udito. La debolezza dei muscoli facciali. Vertigini.Instabilità e incoordinazione, idrocefalo (aumento della pressione all'interno del cervello), voce e difficoltà di deglutizione.

Groove olfattiva e sella (spazio osseo in cui la ghiandola pituitaria è situato)

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Perdita dell'olfatto (anosmia), cambiamenti di personalità, difficoltà sottili mite con la memoria, l'euforia, la concentrazione diminuita, incontinenza urinaria, disturbi della vista.

Ottica guaina

Diminuzione della vista in un occhio.

Altro

Variabile a seconda della località.

 

CLASSIFICAZIONE DEI MENINGIOMI DELLA FOSSA POSTERIORE

La classificazione dei meningiomi è basata sulla sede di origine, sulla loro localizzazione ed  estensione perchè da queste dipendono i diversi approcci chirurgici utilizzati per la loro asportazione. Non esiste infatti un unico approccio chirurgico adattabile a tutti i meningiomi ed il chirurgo dovrà scegliere l'approccio più adatto al caso valutandone i benefici e la morbidità con il massimo vantaggio per il paziente. Per semplificare il quadro, si è soliti dividere i Meningiomi della fossa posteriore in:

•           meningiomi della faccia posteriore della rocca petrosa

- meningiomi situati posteriormente al condotto uditivo interno, (CUI) - CLASSE P meningiomi situati posteriormente al condotto uditivo interno, (CUI) - CLASSE P

- meningiomi centrati sul condotto uditivo interno (CUI) - CLASSE M

- meningiomi anteriori al condotto uditivo interno (CUI) - CLASSE A

- grossi meningiomi: CLASSI A+M, M+P, A+M+P

•           meningiomi petroclivali con o senza estensione sopratentoriale

•           meningiomi en plaque con invasione dell'osso temporale

•           meningiomi del forame giugulare

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Classificazione dei meningiomi  basata sulla localizzazione rispetto al Condotto Acustico Interno: posteriori, anteriori e centrati e meningiomi petroclivali. Schematicamente viene rappresentata una visione dall'interno della rocca petrosa e del clivus

 

 

 

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La medesima classificazione rappresentata schematicamente dall'alto: meningiomi posteriori (P), anteriori (A), centrati (C) sul condotto acustico interno;  meningiomi petroclivali (PC).

MENINGIOMI DELLA FACCIA POSTERIORE DELLA ROCCA PETROSA

Meningiomi posteriori al CUI - CLASSE P

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Possono raggiungere grandi dimensioni prima di evocare sintomi, o possono dare origine a sintomi così vaghi da essere sottovalutati. Generalmente si tratta di instabilità progressiva a cui il paziente si adatta gradualmente essendo la crescita molto lenta. Non è raro che il paziente accusi ipoacusia o ronzio dal lato interessato. Spesso la diagnosi è fatta in corso di accertamenti per altre patologie. I pazienti con meningiomi situati posteriormente al CUI sono i candidati ideali per una conservazione dell'udito, se questo non è già compromesso.
La via di approccio può essere una via retrosigmoidea o una via retrolabirintica-retrosigmoidea. Eseguita la craniotomia ed aperta la dura della fossa posteriore il chirurgo si trova direttamente sulla massa tumorale. 
La prognosi è generalmente ottima con un'alta percentuale di conservazione dell'udito pre-operatorio (>90%)

Meningiomi centrati sul CUI - CLASSE M

 

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Nascono dai villi situati attorno al poro acustico interno; generalmente non invadono il condotto o lo invadono in misura più ridotta rispetto ai neurinomi dell'acustico. A seconda della direzione dello sviluppo, questi tumori possono spingere il pacchetto acustico-facciale anteriormente, posteriormente, superiormente e/o inferiormente. Quando superano i 2 cm nell'angolo ponto-cerebellare è molto difficile prevedere radiologicamente la posizione dei nervi. Insorgono dando disturbi dell'equilibrio, ipoacusia o ronzio. Questi sintomi possono essere associati o dissociati. 
A seconda delle dimensioni, della compromissione o meno dell'udito pre-operatorio viene adottato l'approccio più conservativo; le vie proposte sono la via retrosigmoidea, la via translabirintica allargata o la translabirintica-transapicale estesione anteriore della via translabirintica. Per lo stretto contatto del tumore con il pacchetto acustico facciale o per l'impossibilità a conservare l'irrorazione sanguigna dell'orecchio interno le probabilità di conservazione dell'udito sono minori rispetto ai tumori situati posteriormente al CUI. Nei casi di meningiomi con compressione del tronco (Figura) è di importanza vitale trovare un piano di dissezione senza arrecare danni alle strutture neuro-vascolari. In rari casi e in assenza di un vero piano di clivaggio, si deciderà intraoperatoriamente di lasciare un residuo tumorale sul tronco cerebrale. Il tumore residuo verrà irradiato o seguito radiologicamente.


Meningiomi anteriori al CUI - CLASSE A

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Spesso si manifestano con ipoestesia dell'emifaccia o con nevralgie trigeminali. L'approccio chirurgico ai meningiomi situati anteriormente al condotto uditivo interno può essere condizionato da diversi fattori come la presenza o meno di una sordità, dall'età e dalle condizioni generali del paziente, ma soprattutto dalle dimensioni. Quando i tumori sono piccoli con udito normale, il chirurgo dispone di diverse vie d'accesso per l'exeresi del tumore e per la conservazione del pacchetto acustico- facciale: 1) la via della fossa cranica media transapicale (subtemporale transapicale ) o 2)un'associazione della via retrolabirintica con la via subtemporale transapicale.

  • Via subtemporale transapicale: in questa via, l'incisione è pre auricolare con estensione in sede temporale. La craniotomia è generalmente più ampia rispetto alla classica via della fossa cranica media. Questo approccio, una volta rimosso l'osso anteriormente al condotto uditivo interno, permette l'accesso alla zona di impianto del meningioma. Per evitare compressioni prolungate ed eccessive del lobo temporale, questa via viene riservata ai piccoli meningiomi.
  • Via retrolabirintica - Subtemporale transapicale: è una estensione della via precedente che viene associata ad una via retrolabirintica. Il blocco labirintico posteriore viene scheletrizzato dopo una mastoidectomia. L'apertura della dura della fossa cranica posteriore permette di aggiungere alla via della fossa cranica media un controllo del polo inferiore del tumore e del pacchetto acustico-facciale, nonché dei vasi confinanti.

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Grossi Meningiomi della faccia posteriore della rocca petrosa

Possono interessarla per varie estensioni (Classe A+M, M+P, A+M+P). I sintomi più frequenti sono la conseguenza del coinvolgimento di molti nervi cranici: ipoacusia o sordità completa, vertigini, instabilità, ipoestesia trigeminale o nevralgie.

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In questi casi dato che non esiste la necessità di conservazione dell'udito, la via translabirintica allargata o la via translabirintica transapicale sono le più indicate perché permettono il miglior controllo delle strutture neuro-vascolari della fossa posteriore interessate dal tumore. Nella via trans-labirintica transapicale, si rimuove una maggior quantità di osso verso l'apice della rocca petrosa per ampliare il campo chirurgico e dominare l'estensione del tumore anteriormente al condotto uditivo interno senza essere costretti a manipolazioni sul nervo facciale pericolose per la sua funzionalità. 

MENINGIOMI PETROCLIVALI CON O SENZA ESTENSIONE SOPRATENTORIALE

I meningiomi che interessano la rocca petrosa e l'osso clivale vengono classificati come meningiomi petro-clivali e rappresentano una sfida anche per il chirurgo più esperto che inizia dalla programmazione dell'intervento chirurgico e della via d'accesso. Questi tumori generalmente coinvolgono arterie e strutture neurologiche vitali per cui è necessario programmare l'intervento che permetta il pieno controllo visivo ed un ampio campo operatorio. Per garantire al paziente i m inori rischi per la vita e la minima morbidità post-operatoria, il chirurgo deve di volta in volta decidere se eseguire un'exeresi totale o parziale del tumore. Questo bilancio dovrà tenere in considerazione l'estensione del tumore, il coinvolgimento delle strutture neuro-vascolari, l'età del paziente e le sue condizioni fisiche generali.

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La via transcocleare modificata, approccio ideato e perfezionato dal Gruppo Otologico, permette la rimozione di tutta la rocca petrosa, arrivando per via extradurale alla base d'impianto tumorale e alla sua vascolarizzazione. E' l'approccio più largo, più diretto e più sicuro alla cisterna pre-pontina e al clivus. In questa via è però necessaria la dislocazione posteriore del nervo facciale (Re-Routing) che provoca una paralisi temporanea. Il recupero funzionale della motilità facciale avverrà nel giro di 6-8 mesi ma sarà parziale raggiungendo all'incirca il 50-60% della funzione normale. In quest'approccio il sacrificio dell'udito è il giusto compromesso per evitare danni neurologici maggiori, evento spesso riportato nei vari centri che trattano questa patologia. La cavità chirurgica verrà obliterata con grasso prelevato dall'addome e l'orecchio esterno chiuso ermeticamente a cul di sacco per evitare i rischi di una liquorrea (perdita di liquor cerebrale).

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Questi tumori possono invadere il seno cavernoso, luogo di convergenza di vasi e nervi importanti (carootide interna, nervi oculomotori). Spesso in questi casi, per non compromettere la funzionalità di questi ultimi si decide di lasciare il meningioma dentro il seno e di procedere ad una sua irradiazione post-operatoria. 

L'estensione del tumore petroclivale in sede sopratentoriale necessita della stadiazione dell'intervento o della combinazione della via transcocleare con altri approcci per poter dominare il frequente intimo rapporto con vasi cerebrali vitali. La via transcocleare associata ad una craniotomia temporo-orbito-zigomatica transtentoriale rimane l'approccio a disposizione del chirurgo per poter trattare queste lesioni. 

 

MENINGIOMI EN PLAQUE CON INVASIONE DELL'OSSO TEMPORALE

Per quei tumori, caratterizzati da effetto compressivo ed invasione della rocca petrosa (tumori en plaque) la rimozione totale dell'osso temporale con la via trancocleare è l'arma chirurgica ideale per evitare recidive tumorali. 

MENINGIOMI DEL FORAME GIUGULARE

Questa localizzazione particolare dei meningiomi comporta un attegiamento clinico prudente perchè spesso questi tumori oltre a nascere dai villi aracnoidei associati al bulbo della giugulare (vaso importante implicato nel ritorno venoso cerebrale), hanno la tendenza ad invadere i vicini nervi cranici inferiori o nervi misti deputati alla deglutizione, fonazione e respirazione ( IX, X, XI e XII paio) con implicazioni cliniche e mobidità post- operatoria non indifferente in caso di una loro lesione. Inoltre, data la sede, questi tumori generalmente invadono l'osso temporale, la fossa cranica posteriore e/o il compartimento extra durale e si spingono negli spazi parafaringei.

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Le problematiche chirurgiche nascono dal dilemma se eseguire un' exeresi totale o parziale anche perché il danno a carico dei nervi misti è un'eventualità comunque possibile e da non sottovalutare. Nei casi con un'importante estensione parafaringea può essere indicato eseguire l'intervento a stadi allo scopo di scongiurare la temuta complicazione post-operatoria della liquorrea nel collo (perdita di liquido cerebro-spinale).

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Anche in questi casi lo studio pre-operatorio con TAC e RM associate ad una arteriografia per lo studio del ritorno venoso cerebrale saranno determinanti nella strategia chirurgica da adottare e nella scelta di una exeresi parziale o totale.
L'età, e soprattutto la funzionalità pre-operatoria dei nervi misti sono altri fattori cruciali nella scelta di un approccio chirurgico radicale o conservativo.
Nella maggior parte dei casi, la via d'approccio elettiva è la P.O.T.S. (via petro-occipitale trans-sigmoidea) che consiste in una craniotomia retro sigmoidea associata ad una petrosectomia parziale e chiusura del bulbo della giugulare. In questa via d'accesso si ha la possibilità di conservare l'udito pre-operatorio spesso presente in questi pazienti e di controllare perfettamente il tumore. Il nervo facciale, in questo approccio, viene lasciato in situ con ottimi risultati per la sua funzionalità.
A seconda dell'estensione tumorale, la P.O.T.S pùo essere associata ad altri approcci (via trans-cervicale, via Translabirintica). 

CONCLUSIONI

Non esiste un intervento unico per trattare le diverse localizzazione di un meningioma della fossa posteriore. Il chirurgo deve di volta in volta decidere per il trattamento più idoneo.Questo presuppone una grande esperienza chirurgica ed una conoscenza perfetta delle varie vie d'approccio a nostra disposizione

Diagnosi

La diagnosi di meningioma è possibile già alla Tomografia computerizzata, dove si presenta come una massa a presa di contrasto omogenea e, a volte, con una o più aree calcifiche. La risonanza magnetica con mezzo di contrasto è più utile per definire i rapporti del tumore con le strutture circostanti (vasi, nervi, parenchima cerebrale, osso). Entrambi gli esami possono evidenziare la presenza di edema perilesionale e di eventuale idrocefalo.

Trattamento

Il trattamento chirurgico è quello di scelta. Trattandosi di un tumore benigno nella grande maggioranza dei casi, la resezione completa è auspicabile sebbene non sempre possibile, a causa di eventuali rapporti fra il tumore e vasi sanguigni (venosi o arteriosi), nervi o tessuto cerebrale. Esempio classico è rappresentato dai meningiomi parasagittali, che a volte possono coinvolgere o ostruire il seno sagittale superiore o i meningiomi della fossa cranica posteriore, che possono causare dislocazione importante di strutture vitali come il tronco encefalico. Un'alternativa alla chirurgia è rappresentata dallaradiochirurgia, indicata non tanto per la guarigione definitiva (non raggiungibile con questo metodo), quanto per il trattamento di eventuali residui post-operatori o di piccole lesioni difficilmente trattabili con la chirurgia.

Trattamento

La decisione se, e come meglio, trattare un meningioma si basa su molteplici fattori, tra cui le dimensioni e la posizione del tumore, i sintomi, il tasso di crescita, e l'età del paziente (tra gli altri). In generale, ci sono tre opzioni di base: l'osservazione, la rimozione chirurgica, e le radiazioni.

  • Osservazione: I meningiomi sono spesso lenta crescita, l'aumento è soltanto il formato 1-2 millimetri all'anno. Ripetendo scansioni MRI annuali può essere appropriato nelle seguenti situazioni:
    • I pazienti con piccoli tumori e sintomi lievi o minimi, alcun impatto sulla qualità della vita, e poco o nessun gonfiore nelle aree cerebrali adiacenti.
    • I pazienti più anziani con sintomi molto lentamente progredendo. Convulsioni correlate possono essere controllati con i farmaci.
  • Chirurgia: chirurgia Meningioma varia da relativamente semplice da molto complessa, a volte richiedono più chirurghi di diverse specialità.
    • La facilità di rimozione dipende sia la loro accessibilità e l'abilità del neurochirurgo. UCLA neurochirurghi tumore cerebrale hanno una vasta esperienza nella rimozione di tutti i tipi di meningiomi.
    • Gli obiettivi della chirurgia sono:
      • ottenere tessuto per confermare la diagnosi
        • meningiomi sono classificati dai patologi in tre tipi:
          • Grado 1 - benigno: questi tumori molto a crescita lenta rappresentano il 75 per cento di tutti i meningiomi.
          • Grado 2 - atipica: di solito a crescita lenta ma può ripresentarsi.
          • Grado 3 - anaplastico: Più maligno, più veloce crescita.
        • Il 15 per cento dei meningiomi che ricorrono spesso progredisce a un grado superiore. Grade 2 and 3 tumori ricorrono più frequentemente di grado 1 tipi
      • rimuovere tumore sufficiente pressione ordine alleviare o distorsione del normale tessuto cerebrale
        • Quando la rimozione totale del tumore comporta un rischio significativo di morbidità (qualsiasi effetto collaterale che può ridurre la qualità della vita), è meglio lasciare un po 'di tessuto tumorale in atto
        • Se il tumore invade qualsiasi delle grandi vene drenanti, grandi arterie sulla superficie del cervello, o se è sul lato inferiore del cervello, possibilità di una diminuzione resezione completa e il rischio di complicazioni aumenta.
      • preservare e / o migliorare la funzione neurologica
      • se possibile e sicuro, rimuovere tutto il tumore in modo che non si svilupperanno indietro.
        • Tumori meningioma che si trovano vicino alla superficie e non hanno invaso strutture profonde e grandi vasi sanguigni sono più probabilità di essere completamente rimosso in modo sicuro.

Opzioni chirurgiche minimamente invasive disponibili presso la UCLA

  • Rimozione endoscopica dei meningiomi attraverso il naso
    • meningiomi scanalatura olfattive
    • meningiomi tuberculum Sella
    • meningiomi Sellar

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  • Rimozione microchirurgica Keyhole con sopracciglio incisione
    • meningiomi scanalatura olfattive
    • meningiomi ala sfenoidali

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  • Rimozione Endoport
    • meningiomi intraventricolare

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  • Tumore embolizzazione prima dell'intervento chirurgico
    • In alcuni casi, il chirurgo può scegliere di ridurre l'afflusso di sangue al tumore ordinando una procedura di embolizzazione.
    • L'embolizzazione coinvolge infilare un tubo sottile (catetere) le vene delle gambe o arterie direttamente nei vasi sanguigni che alimentano il tumore. Poi una sostanza coagulazione colla-come viene iniettato per soffocare e ridurre il tumore.
  • Radiazione
    • Per chi non ammissibili per un intervento chirurgico o con la rimozione chirurgica incompleta, o radioterapia convenzionale o frazionataradiochirurgia stereotassica (radioterapia) può rallentare o fermare la crescita dei meningiomi.
    • Trattamento con radiazioni è spesso considerato per profonde, tumori chirurgicamente inaccessibili, o tumori nei pazienti anziani.
      • I pazienti più giovani (<50 anni) devono essere consigliato circa il rischio di sviluppare il cancro indotto da radiazioni 10 o più anni dopo trattamento con radiazioni. Fortunatamente, le probabilità di questo happenning sembrano essere molto piccola.
    • I meningiomi hanno margini netti e raramente invadere i tessuti vicini, quindi sono ideali per i tumori concentrati, campi di radiazione a forma utilizzando la Chirurgia Novalis forma-Beam.
      • Novalis a forma-BeamQuesta tecnica non richiede intervento effettivo, ma utilizza imaging avanzato e la tecnologia informatica per fornire una dose elevata di radiazioni al tumore limitando l'esposizione alle radiazioni alle strutture cerebrali circostanti.
      • Per molti tumori meningioma, il campo di radiazione deve essere conforme alla forma del tumore. Inoltre, fornire la radiazione in piccole dosi per un periodo di settimane riduce il rischio di ferire strutture cerebrali critiche accanto al tumore (che può causare cecità, sordità, paralisi).Alcune tecniche di trattamento, come la Gamma Knife, non possono fornire questo tipo di trattamento.
      • Neurochirurghi UCLA ha contribuito a sviluppare il sistema stereotassico Novalis forma-Beam, uno dei sistemi più avanzati di consegna radiazioni stereotassica conformazionale nel mondo.

Prognosi

  • Chirurgia
    • Per i tumori nelle posizioni favorevoli, fino al 85% dei meningiomi sono curabili con la chirurgia.
    • Location, l'importo del tumore sinistra dopo l'intervento chirurgico, e l'abilità del neurochirurgo sono gli elementi importanti nel predire un risultato positivo.
  • Radiazione
    • Radiochirurgia stereotassica ferma la crescita dei meningiomi in fino al 80 per cento dei casi.

Il neuro-ICU si prende cura di pazienti affetti da tutti i tipi di lesioni neurochirurgiche e neurologici, tra cui ictus, emorragia cerebrale, traumi e tumori.Lavoriamo in stretta collaborazione con il chirurgo o il medico con cui avete avuto un primo contatto. Insieme con il chirurgo o il medico, il Neuro-ICU medico curante e membri del team diretto cura del vostro familiare, mentre in terapia intensiva. Il team di neuro-ICU è costituito da infermieri comodino, infermieri, medici in specialità di formazione (Fellows) e medici curanti. UCLA neuro ICU Guida famiglia