Misurazione del monossido di azoto (No) nasale

  • Categoria: Esami
  • Pubblicato: Martedì, 27 Marzo 2012 17:35
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 Informazioni generali

Le concentrazioni di monossido di azoto misurate a livello nasale (NO nasale) risultano le più elevate dell’albero tracheobronchiale. IlNO nasale sembra avere diversi ruoli fisiologici a livello della mucosa nasosinusale essendo implicato nei meccanismi di difesa antibatterici e modulando la frequenza del battito ciliare dell’epitelio respiratorio. Così come il NO espirato è un buon marker dell’infiammazione bronchiale, il NO nasale sembra essere un buon marker dell’infiammazione nasosinusale, dal momento che il suodosaggio è particolarmente elevato nella rinite allergica. Al contrario,il NO nasale è diminuito nella poliposi nasosinusale non operata e bassissimo nelle discinesie ciliari congenite e nella mucoviscidosi (meccanismo?).
A parte questi dati attualmente ammessi nella letteratura internazionale, il dosaggio del NO nasale resta una tecnica di esplorazione funzionale nasale in corso di valutazione sia dal punto di vista teorico che metodologico. La causa esatta della sua produzione nonché il suo ruolo fisiologico e fisiopatologico non sono ancora conosciuti e richiedono quindi la realizzazione di ulteriori studi. La metodologia del dosaggio del NO nasale si fonda sulle
linee guida pubblicate dall’American Thoracic Society ma non esiste per il momento una metodica standardizzata.
Tecnica di misurazione
Il calcolo del NO nasale riflette una concentrazione espressa in partiper miliardi (ppb) equivalente ai nanolitri per litro (nl/l). Dipende dal rapporto seguente:Flusso di NO nl/minconcentrazione di NO nl/1 × flusso d’aria l/min
La tecnica consiste nel misurare il flusso di NO nell’aria raccolto dopo il suo passaggio successivo nelle due fosse nasali 

Cavo rinofaringeo ostruito da apnea o espirazione orale contro 10
cmH2O.

Per fare questo, un captatore è posizionato all’ingresso di una fossa nasale, con l’aiuto di un inalatore adattato monouso, il più delle volte in schiuma, collegato a sua volta all’analizzatore che aspira a flusso noto l’aria della fossa nasale. Il malato realizza un’apnea o esegue una manovra espiratoria orale forzata contro una resistenza di 10 cmH2O. Queste misure mirano a chiudere il velo palatino per evitare una contaminazione della misurazione del NO nasale da parte del NO orofaringeo ma soprattutto bronchiale, di valore molto più basso. La concentrazione misurata con l’analizzatore nelcaptatore riflette dunque il valore di concentrazione di NO dell’ariaambiente che si è arricchita di gas circolando successivamente nelle due fosse nasali (misura binasale).
Il valore del flusso in aspirazione dell’aria all’ingresso della fossa nasale si deve situare tra 1 e 5 l/min secondo le raccomandazioni dell’ATS.