Tomodensitometria

  • Categoria: Esami
  • Pubblicato: Martedì, 27 Marzo 2012 17:27
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Tomodensitometria
La TDM è attualmente il metodo diagnostico di scelta nell’esplorazione del massiccio facciale nella patologia infiammatoria o traumatica. Viene integrata con la RMN nella valutazione delle lesioni tumorali o pseudotumorali nasosinusali.
Tecnica d’esame
Differenti piani di sezione
Due piani sono necessari e complementari.
Il piano trasversale: l’asse di riferimento è la volta ossea palatina facilmente reperibile alla radiografia di profilo. La prima sezione deve essere situata al di sotto della volta palatina, nell’arcata alveolare, per includere il recesso alveolare dei seni mascellari.
L’ultima sezione può essere posta nella parte alta del seno frontale.
Il piano frontale: la realizzazione del piano frontale diretto richiede l’estensione cefalica in procubito piuttosto che in decubito con testa in estensione.
La prima sezione deve passare attraverso i seni frontali, l’ultima attraverso i seni sfenoidali. Queste sezioni dovrebbero essere perpendicolari alle sezioni orizzontali. In pratica, per evitare gli artefatti dentari, l’angolo è generalmente ridotto a 65° o 70°. Un repere con modalità radiografica in questo caso è indispensabile. La maggior parte degli apparecchi TDM attuali permette ricostruzioni di ottima qualità in tutti i piani, a partire dai dati raccolti durante le acquisizioni orizzontali. Le immagini bidimensionali così ottenute evitano gli artefatti di origine dentaria e consentono, oltre ai piani standard, di ottenere delle sezioni nei piani sagittale e obliquo lungo l’asse del canale nasofrontale.
Spessore e intervallo di sezione
L’intervallo di sezione varia tra 1 e 5 mm in funzione dell’indicazione e del numero di piani da eseguire. Un distanziamento di 3 mm sembra ragionevole se l’esame comprende soltanto uno studio diretto. Se si desiderano ricostruzioni al computer, sono necessarie sezioni aggiuntive con uno spessore generalmente di 2-3 mm.
La TC ad acquisizione elicoidale permette di realizzare sezioni aggiuntive che consentono un migliore approccio alle piccole strutture e la diminuzione degli artefatti. Le sezioni millimetriche ricostruite sono di ottima qualità.
- Filtro
Il filtro utilizzato dipende dal tipo di lesione studiata. L’approccio osseo necessita di un filtro duro che permette un accesso spaziale delle strutture anatomiche. Le parti molli richiedono un filtro molle o intermedio.
- Contrasto iodato endovenoso.
L’iniezione endovenosa di mezzo di contrasto iodato (1,5 à 2 cm3/kg) è riservata allo studio delle lesioni tumorali e delle complicanze della patologia infiammatoria rinosinusale. Una velocità di flusso di 2-3 ml/sec con un intervallo di 30 secondi circa
permette una buona opacizzazione vascolare e tumorale.
Dati dell’esame
La TDM nel piano orizzontale permette uno studio soddisfacente della sistematizzazione etmoidale. Mostra correttamente le pareti laterali e mediali dell’orbita. Le relazioni tra la cavità nasale e il rinofaringe sono peraltro ben apprezzate. I rapporti tra il nervo ottico, l’arteria carotidea interna da una parte e il seno sfenoidale dall’altra sono messe bene in evidenza. Inoltre, il piano orizzontale è utile per studiare i diversi compartimenti anatomici delle regioni profonde della faccia. Il piano frontale è interessante per mostrare la lamina cribrosa dell’etmoide, la sua altezza, la sua integrità, così come il pavimento delle orbite. L’anatomia del meato medio è correttamente apprezzata su tale piano che, in maniera complementare, valuta anche la sistematizzazione etmoidale. Mostra altrettanto bene le relazioni tra i recessi alveolari dei seni mascellari e gli apici dentari.
Il piano sagittale è utile per valutare la sistematizzazione etmoidale, i rapporti tra la parete posteriore del seno frontale e gli spazi subaracnoidei. Anche le relazioni tra il recesso alveolare del seno mascellare e gli apici dentari sono apprezzate.
Il piano obliquo lungo l’asse del canale nasofrontale, che sia effettuato in maniera diretta o, più efficacemente, indiretta, mostra bene le diverse obliquità e sinuosità del canale nasofrontale.
Dosi di irradiazione
L’irradiazione somministrata con TDM dei seni del volto deve essere nota e presa in considerazione. Il principale rischio dell’esposizione del cristallino alle radiazioni ionizzanti è la cataratta. Le sezioni più dannose sono quelle che passano attraverso le orbite. Tuttavia, il
tasso di irradiazione può essere considerato poco pericoloso nella misura in cui questi test non sono eseguiti ripetutamente su uno stesso soggetto (in particolare nelle sinusiti croniche), dato che le dosi abituali rimangono molto lontane dalla soglia di insorgenza della cataratta.