Aspetti terapeutici delle Riniti Allergiche

 

La terapia delle Riniti Allergiche comprende:
Terapia Farmacologica e Immunoterapia.
Gli scopi nell'uno e nell'altro caso sono essenzialmente i seguenti:

  • risolvere o mitigare i sintomi del paziente allergico
  • migliorare la qualità di vita
  • evitare le complicanze successive ad una rinite allergica non correttamente trattata
  • limitare i costi sociali



Terapia Farmacologica

Anti-istaminici.
I principali comprendono anti-istaminici di prima generazione (Difenidramina, Clorfenilamina, Idrossizina) e anti-istaminici di seconda generazione (loratidina, Cetirizina, Astemizolo, Oxatomide e Fexofenadina)
Meccanismo di Azione:
bloccano il recettore H1 dell'istamina localizzato sulla superficie delle cellule vascolari e nelle terminazioni nervose e quindi bloccano gli effetti dovuti all'istamina, sia a livello vasale che nervoso. Pertanto riducono l'espressione clinica di prurito nasale, starnuti e rinorrea.

Cortisonoci Topici.
Comprendono: (Beclometasone propionato, Budesonide, Flunisolide, Fluticasone propionato, Fluocinolone, Mometasone furoato, Triamcinolone)
Meccanismo d'azione:
agiscono sulle cellule implicate nell'infiammazione allergica (in particolare linfocitiT ed Eosinofili), inibendo la sintesi di citochine flogogene e vengono somministrate per ridurre l'ostruzione nasale. L'azione farmacologica persiste per 12 ore, pertanto possono essere somministrati una o due volte al dì.

Cromoni.
Comprendono: (disodio-Cromoglicato, Nedocromil sodico)
Meccanismo di Azione:
stabilizzano la membrana di mastociti, macrofagi, eosinofili inibendone l'attivazione e quindi il rilascio dei mediatori implicati nelle reazioni allergiche. Nella rinite allergica vengono somministrati per via topica nasale, devono essere eseguite varie somministrazioni al giorno in quanto hanno breve emivita (4-5 ore).

Decongestionanti nasali.
Vasocostrittori locali: alfa-beta-mimetici, poco usati per gli effetti collaterali a livello cardio-circolatorio (ipertensione, aritmie), agiscono decongestionando la mucosa nasale.


Immunoterapia

La prima immunoterapia fu proposta nel 1911 da Noon e Freeman per la cura della pollinosi.
Il principio dell'immunoterapia (ITS) è quello di somministrare al soggetto allergico dosi progressive di allergene, allo scopo di indurre "tolleranza", o di desensibilizzare nei confronti dell'allergene stesso. L'OMS ne ha sancito l'importanza, pubblicando nel 1998 un documento sull'immunoterapia: POSITION PAPER. Questo documento sancisce l'uso della parola VACCINO, per indicare l'immunoterapia, perchè è dimostrato che l'ITS modifica la risposta immunitaria allergica, pertanto fa parte del capitolo delle terapie usate per trattare le malattie immunologiche ed infettive.
Il meccanismo di azione non è stato ancora chiarito. Tuttavia vi sono alcune ipotesi più avvalorate da dati sperimentali e/o clinici:

  • produzione di anticorpi IgG (bloccanti, cioè competitori recettoriali delle IgE)
  • riduzione sintesi IgE
  • variazioni della risposta delle cellule immunocompetenti (decremento della risposta Th2 linfocitaria)
  • riduzione della reattività delle cellule dell'infiammazione allergica


L'immunoterapia in base alla via di somministrazione può essere distinta in:
ITS iniettiva
ITS non-iniettiva (orale, sublinguale, intranasale, bronchiale)


Nuove prospettive terapeutiche:

alcune nuove proposte di strategie terapeutiche innovative che ancora non sono però entrate nell'uso clinico,  si basano su somministrazione di:

    • anticorpi Anti-IgE (rhuMAB-E25). In fase III di sperimentazione clinica, questa strategia ha dato risultati incoraggianti nel trattamento di alcune forme di rinite allergica stagionale. 
    • antagonisti di citochine.