Tumori del naso e dei seni paranasali

Tumori benigni del naso

Polipo antro-coanale
Il polipo antro-coanale detto anche polipo solitario di KJLLIAN si sviluppa prevalentemente in soggetti giovani, nasce dal seno mascellare ed attraverso il meato medio raggiunge la regione coanale. Accrescendosi uIteriormente può occupare il rinofaringe.
Un lungo, sottile peduncolo attraversa l'ostio del seno mascellare e si trasforma nella cavità endosinusale in un'altra formazione polipoide.
il polipo antro-coanale si formerebbe per una estroflessione della mucosa sinusale iperplastica attraverso l'ostio di comunicazione con il meato medio.
Il polipo antro-coanale provoca ostruzione respiratoria nasale unilaterale evidente soprattutto durante la fase espiratoria, allorché la corrente aerea tende a sollevare il polipo e a comprimerlo nella regione coanale, che viene ad essere così completamente ostruita. Per lo stesso motivo quando il capo è flesso in avanti l'ostruzione respiratoria si accentua, mentre può ridursi o scomparire quando il capo è iperesteso.
La terapia è chirurgica e si avvale dell'intervento di chirurgia endoscopica ((functional endoscopic sinus surgery - FESS).


Mucocele
Il mucocele è costituito da una raccolta di secrezione mucosa che lentamente, ma progressivamente, aumenta di quantità e che può andare incontro per la sovrapposizione di un processo infettivo a evoluzione purulenta.
Nel suo lento accrescimento la patologia può esteriorizzarsi sotto la cute in corrispondenza dell'orbita con spostamento del bulbo oculare
Talvolta può causare fenomeni compressivi a carico della prima branca del trigemino con conseguenti manifestazioni a tipo nevralgico.
La terapia è chirurgica e si avvale delle tecniche di chirurgia endoscopica (FESS - functional endoscopic sinus surgery).

Sul setto nasale possono talvolta svilupparsi neoformazioni tumorali benigne.
Accanto ai rari
condromi ed osteomi deve essere ricordato il così detto "polipo sanguinante" che si sviluppa in corrispondenza del locus Valsalvae e colpisce prevalentemente donne in giovane età causando frequentemente abbondanti emoraggie.
La sua asportazione deve essere fatta in blocco unico con il pericondrio e con quella parte di cartilagine quadrangolare sulla quale il tumore si è sviluppato.

Altri tumori benigni delle cavità nasali sono: i fibromi, gli adenomi e i papillomi.

Una forma molto particolare di papilloma (il papilloma invertito) tende a crescere in profondità nei tessuti e necessita una asportazione molto estesa ed accurata per evitare le frequenti recidive. Di questo particolare tipo di neoplasia è descritta anche la possibile trasformazione in tumore maligno.

Tumori benigni dei seni paranasali

Osteoma
L'osteoma è una neoplasia benigna costituita da tessuto osseo.
Insorge nella regione etmoidale nelle vicinanze del canale di collegamento con il seno frontale (regione dell'infundibulo). Il tumore ha un accrescimento lentissimo e può rimanere asintomatico per lungo tempo.
Può provocare una sintomatologia algica (dolorosa) caratterizzata da nevralgie a carico della prima branca del trigemino e da cefalea frontale.
La diagnosi si formula con la TAC del massiccio facciale.
La terapia è chirurgica e negli osteomi di piccole dimensioni si avvale della tecnica endoscopica. Negli osteomì di grandi dimensioni si deve spesso ricorrere a interventi con accesso esterno (a cielo aperto).


TUMORI MALIGNI DEL NASO E DEI SENI PARANASALI
I tumori maligni del naso e dei seni paranasali costituiscono l'1% circa di tutte le neoplasie maligne.
La maggior parte delle neoplasie derivano dall'epitelio di rivestimento. Si tratta prevalentemente di:
carcinomi da epitelio pavimentoso (corneificante o non corneificante), carcinomi anaplastici, papillomi maligni, papillomi invertiti, adenocarcinomi, epiteliomi a cellule cilindriche
Più rari sono i tunori di derivazione connettivale, cartilaginea ed ossea: sarcomi, angiosarcomi, condrosarcomi, osteosarcomi e emangiopericitomi.
Sono invece rarissimi i meningiomi, i neuro-estesio-epiteliomi (derivati dalla mucosa olfattiva), i linfomi e i melanomi.

Sintomatologia
I sintomi sono in rapporto con la zona di insorgenza della neoplasia.
La sintomatologia più comune è sovrapponibile a quella di una sinusite purulenta cronica con sintomi legati al seno interessato, le epistassi sono tuttavia più frequenti e più abbondanti. Nei melanomi l'epistassi può costituire il primo sintomo lamentato dal paziente. In altri casi l'interessamento diretto di tronchi nervosi da parte del tumore può dare luogo a fenomeni nevralgici o ad ipoestesia cutanea (perdita del tatto) nel territorio di distribuzione dei nervi interessati dalla neoplasia.
L'ostruzione nasale unilaterale e progressiva, quasi sempre accompagnata da epistassi e da rinopiorrea (fuoriuscita dal naso di materiale mucoso e purulento), costituisce il sintomo più importante della fase iniziale delle neoplasie insorte nelle cavità nasali.
Ogni neoplasia maligna nasale o sinusale ha tendenza, nel suo ulteriore decorso, ad invadere le strutture anatomiche circostanti e la sintomatologia quindi dipenderà dalle varie modalità di propagazione.
Potranno esistere sintomi a carico dell'orbita (edema delle parti molli con spostamento del bulbo oculare, paralisi oculare, disturbi visivi), a carico del cranio (cefalea e paralisi multiple dei nervi cranici) e a carico del massiccio facciale e della arcata dentaria superiore (nevralgia della II branca del trigemino, deformità estetica della regione canina o nella regione degli zigomi, progressiva caduta dei denti).

Diagnosi
La diagnosi delle neoplasie maligne delle fosse nasali e dei seni paranasali si formula con la visita otorinolaringoiatrica (esame obiettivo) completata da tecniche endoscopiche (endoscopia nasale a fibre ottiche, videoendoscopia) e confermata da accertamenti radiologici (TAC)
Il tipo istologico verrà determinato mediante un prelievo bioptico con esame istologico.
Le metastasi a distanza (ossee, polmonari, epatiche) verranno diagnosticate mediante radiografia del torace, ecotomografia dell'addome, scintigrafia ossea total body, scintigrafia a positroni (PET).
Le metastasi linfonodali loco regionali (molto più frequenti di quelle a distanza) saranno svelate dall'esame ecotomografico del collo eseguito con sonde ad elevata frequenza e con tecniche ecocolordoppler.

Terapia
La terapia è essenzialmente chirurgica e si avvale di interventi endoscopici (eseguiti dall'interno delle fosse nasali) e di interventi con accesso esterno (a cielo aperto). Frequentemente le due tecniche, per avere un assoluto controllo della radicalità di asportazione, si abbinano.
In base al caso clinico sarà programmata anche l'asportazione delle stazioni linfonodali satelliti alla zona di insorgenza della neoplasia (svuotamento linfonodale). Dopo l'intervento potranno essere eseguiti cicli di radioterapia e di chemioterapia variamente abbinati a guidizio dello specialista in oncologia.