Pedibone, Peditone, Pedigram, ASSR

Pediscreen, Pedibone, Peditone, Pedigram,costituiscono un sistema integrato di PediABR(potenziali ABR infantili )di rapida esecuzione per i bambini:

Pediscreen(ABR Infant Sceening),ABRIS,ecc.,:sono delle rapide metodiche  di sceening ottenute con  potenziali evocati in cui il tracciato” Pass/Refer” ci dice se il piccolo paziente ha superato l’esame“pass”,in caso contrario”refer”bisognerà determinare il livello di perdita uditiva.

 

 

 

Pedibone: se con il pediscreen si ha un” refer”(ovvero il piccolo paziente non ha superato l’esame), con i potenziali evocati ottenuti con il Pedibone(potenziali ottenuti con  stimolazione per via ossea),si potrà stabilire se una ipoacusia trasmissiva è responsabile della perdita uditiva.

 

 

 

Peditone:se la perdita uditiva è neurosensoriale,con i potenziali evocati Peditone è possibile misurare la soglia uditiva per le frequenze comprese tra 250-8000 Hz (dB nHL)

 

 

 

 

Pedigram:con un semplice clik del mouse il programma Pedigram trasformerà le soglie uditive (ottenute con i potenziali evocati alle varie frequenze) in un graficodi frequenza ed intensità simile all’audiogramma.

 

 

 

 

 

Una soluzione integrata per acquisire informazioni di soglia uditiva specifiche per orecchio
e frequenza. Il programma automatizzato ASSR consente di acquisire un rapido e obiettivo
audiogramma. Grazie all’algoritmo di rilevamento risposta RapidASSRTM , è possibile acquisire otto frequenze simultaneamente:

ABR E SSABR NELLA QUANTIZZAZIONE DEL DEFICIT INFANTILE. 
Diverso problema e quindi diverse richieste e procedure, allorché si deve stabilire con la massima precisione l’entità del deficit a livello di indagine di secondo livello. Per tale accertamento la durata dell’esame non ha più importanza determinante, essendo lo scopo del test esaminare a fondo un soggetto refer  allo screening e non molti soggetti. La durata del test mantiene tuttavia importanza in quanto più è limitata, più sarà probabile la collaborazione del soggetto, essendo in caso contrario necessaria sedazione del medesimo. Ciò premesso il fondamento dell’esame è la conoscenza più precisa possibile del profilo dinamico e frequenziale del deficit. 
Sono a tutti noti i limiti frequenziali e di soglia per le perdite oltre 70 dB per il rilievo ABR. I limiti frequenziali per le frequenze gravi sono stati affrontati con l’impiego di burst tonali o anche con l’impiego di mascheramento passa banda o con proposte alternative (Chirps) ancora però a livello indagativo, ma i risultati lasciano ancora incertezza, i limiti dell’intensità del deficit analizzabile sono invece legati a fattori strumentali apparentemente ad ora non eliminabili. 
A tali richieste parrebbe possibile rispondere mediante il rilievo dei potenziali ASSR. 
Mentre le soglie ABR si situano nell’infante normacusico a circa 10-15dB sopra la soglia comportamentale, le soglie ASSR sono lievemente più elevate (da 20 a 40 dB a seconda degli AA), ma contrariamente alle soglie ABR le soglie ASSR  nell’ipoacusico grave (> 60 dB) sono molto prossime alla soglia comportamentale (5-10dB) (Rance e Rickards 2002). 
Vander Werff e Coil (2002) osservarono, ricercando le risposte SSABR con Audera in 57 orecchie ipoacusiche delle quali 31 senza risposte all’esame ABRcliks, che i casi senza risposta a 2000 Hz con ASSR  erano unicamente 13. 
Anche a 500 Hz, nello stesso campione, su un totale di 30 risposte assenti con ABRburst (sinusoide con rive e decay di 2 cicli e plateau di un ciclo) solo 20 non avevano risposta ASSR per la stessa frequenza. 
Tutte le orecchie, ancora, che avevano risposta ABRclick avevano risposta ASSR a 2000 Hz. e solo 2 di esse non presentavano risposta a 4000. 
Tutti i casi con risposta ABRburst a 500 presentavano risposta a tale frequenza con SSABR, mentre 10 soggetti che non presentavano risposte ABRclik presentavano risposta ASSR a 500 Hz. 
Mentre pertanto l’assenza di risposte ABR non esclude una soglia uditiva sfruttabile, l’indagine ASSR è a tale scopo più precisa e utile. 
Abbiamo sottoposto ad esame ASSR con Audix soggetti in età evolutiva con ipoacusia accertata, paragonando risposte comportaméntali, tonali, risposte ABRclik, risposte DPOAE con le risposte ASSR SSABR rilevate impiegando stimoli continui di frequenza 500, 1000, 2000, 4000 presentati contemporaneamente e bilateralmente con modulazione d’ampiezza diversa per ogni tono e per ogni lato e compresa fra 99 Hz e 120 Hz. 
L’intensità degli stimoli iniziava da 70 dB SPL e veniva variata per gradini di 10 dB, in salita fino ad avere risposte o fino al limite di stimolo (120 dB SPL) o in discesa fino a scomparsa delle stesse. La durata dell’esame ad ogni intensità di stimolo veniva determinata dall’osservazione della riduzione del NRR (cercando di ottenere la riduzione massima compatibile con i movimenti e con l’ambiente d’esame) e considerando valida la risposta statistica se perdurante per almeno due periodi d’analisi. Tale durata è sempre stata per ogni rilievo inferiore al normale rilievo ABR anche se la ricerca della soglia ha comportato numerosi rilievi in ogni soggetto. 
La nostra pur breve esperienza ci permette di confermare tale tecnica come la più valida per una determinazione del deficit uditivo infantile, l’esame del soggetto con ridotta compliance timpano-ossiculare permette di confermare quanto già osservato nei rilievi ABR e cioè la scarsa importanza di problemi a carico dell’orecchio medio nell’esame ASSR  differenza dell’esame mediante OAE. 
Va rilevato come l’accertamento ASSR , a differenza del rilievo ABR, non sia influenzato dallo stimolo e neppure dall’inquinamento elettromagnetico del trasduttore essendo valutata nella risposta unicamente la componente frequenziale e pertanto può venire svolto pure con stimoli in campo libero e addirittura con protesi indossata e funzionante. 
L’esame ASSR  pare pertanto in grado di distinguere fra sordità severa e profonda e di indicare il profilo frequenziale della perdita (Fig. V/44). 
La possibilità di stimolo in campo libero, anche con protesi indossata, potrebbe permettere anche un controllo del guadagno protesico correggendo protesizzazioni per difetto o per eccesso. 
I vari algoritmi proposti comportano vantaggi e limiti che andranno ulteriormente indagati per una scelta ottimale. 
Fig. V/44 
Risposta SSABR da stimoli bilaterali contemporanei a 500-1000-2000 e 4000 Hz 90 dB nHL 
Soggetto di 6 a. con grave deficit uditivo: