FISIOLOGIA DELLA GOLA Esofago

 

L'esofago è un condotto muscolare che permette il passaggio del cibo dalla faringe allo stomaco attraverso il torace.


Fisiologia dello sfintere superiore dell'esofago
Lo sfintere superiore dell'esofago (UES), muscolare striato, corrisponde a una zona di alta pressione tra la faringe e il corpo dell'esofago.
Metodi di studio
I metodi elettromiografici permettono di studiare i fenomeni rapidi di contrazione, la coordinazione faringo-esofagea e di quantificare la contrazione. La manometria può registrare le variazioni di pressione e la loro cinetica. Lo studio della deglutizione, mediante scintigrafia o con tecniche isotopiche, identifica gli asincronismi faringo-esofagei ma non permette di studiare in nessun modo le pressioni o le forze di contrazione.

UES a riposo
Al di fuori degli atti della deglutizione, esso rimane chiuso e previene l'ingresso di aria nell'esofago durante l'inspirazione. Le pressioni sono più elevate in avanti che indietro, ma soprattutto le pressioni misurate lateralmente sono tre volte più deboli di quelle misurate in senso anteroposteriore. La pressione è dell'ordine di 100 mm Hg. È dovuta alla contrazione del muscolo cricofaringeo e del muscolo costrittore inferiore del faringe. Questa pressione può essere modificata da alcuni fenomeni esofagei sottostanti: presenza di acido nell'esofago, distensione gassosa.

UES durante i movimenti della deglutizione
Dopo lo spostamento volontario del bolo alimentare all'indietro per la contrazione della lingua contro la parete posteriore della faringe, si osserva successivamente la comparsa di contrazioni faringee, l'interruzione del ciclo respiratorio, la chiusura delle vie aeree (rinofaringe e laringe) e l'apertura dell'UES. La deglutizione durerà 1 secondo, di cui 0,7 secondi sono necessari per attraversare l'UES. Alla fine del rilassamento, si verifica un'ipertonia transitoria che corrisponde a una ripresa della contrazione dei muscoli sfinterici e alla comparsa della peristalsi nell'esofago superiore.

Controllo
La pressione a riposo dell'UES è dovuta all'attività dei rami nervosi efferenti del nervo vago. La trasmissione neuromuscolare è mediata dall'acetilcolina.
Quando il bolo alimentare tocca la parete posteriore della faringe o il velo palatino, induce una deglutizione accompagnata da un rilassamento riflesso dell'UES. Il rilassamento dell'UES inizia prima della contrazione faringea.
La distensione della parete esofagea da parte di liquidi o solidi determina un aumento della pressione dell'UES. La distensione della parete dovuta a gas è responsabile di un rilassamento, che spiega il fenomeno dell'eruttazione. La presenza di acido nell'esofago o l'inspirazione aumentano la pressione a riposo dell'UES.

Fisiologia del corpo dell'esofago
Metodi di studio
La manometria è l'esame di scelta per studiare la funzione motoria del corpo dell'esofago.

Studio a riposo
In assenza di deglutizione, esiste una pressione endoluminale negativa di circa - 10 mmHg in rapporto alla pressione atmosferica, riflettendo la pressione intrapleurica. Questa pressione aumenta durante l'espirazione e diminuisce durante l'inspirazione. Al contrario degli altri muscoli lisci dell'apparato digerente, l'esofago non presenta attività miogena autonoma.

Peristalsi primaria
La deglutizione produce la propagazione di un'onda contrattile dalla faringe fino al corpo dell'esofago, passando così dalla muscolatura striata a quella liscia. Il passaggio di questa onda oblitera il lume di circa 5 cm nell'esofago superiore, e 10 cm nell'esofago inferiore. L'ampiezza dell'onda di contrazione varia a seconda del piano esofageo. È massima nell'esofago distale (70 mmHg), minima nell'esofago mediano (35 mmHg) e media nell'esofago superiore (53 mmHg). L'onda peristaltica raggiunge lo sfintere inferiore dell'esofago in meno di 6 secondi.

Peristalsi secondaria
Questa peristalsi è indotta da una distensione esofagea. Non è pertanto associata alla peristalsi faringea o a un rilassamento dell'UES. Queste onde nascono al di sopra della sede di distensione e creano una forza di propulsione dall'alto verso il basso. Esse persistono all'interno dell'esofago per l'intero periodo di permanenza del cibo. Il ruolo della peristalsi secondaria sarebbe quello di proseguire il lavoro di quella primaria.

Origine e controllo dei fenomeni motori
Il meccanismo di controllo più importante è quello nervoso. La peristalsi primaria è causata da un arco riflesso che inizia a livello della faringe, interessando il centro della deglutizione. Le fibre efferenti improntano il nervo vago e mettono in gioco alcuni recettori muscarinici.
In caso di peristalsi secondaria, lo scatenamento non è vagale, ma fa intervenire dei riflessi locali che interessano i plessi intramurali.
Il contenuto intraluminale modula l'attività esofagea mediante meccano- e chemorecettori. A livello del muscolo liscio, la distensione è capace di scatenare una contrazione peristaltica riflessa, la cui ampiezza dipende da quella della distensione. L'ampiezza delle contrazioni indotte dalla deglutizione di boli caldi è maggiore rispetto a quella indotta da boli freddi. I boli solidi causano una contrazione superiore a quella dei boli liquidi. Il pH del bolo alimentare modifica anche l'attività motoria esofagea.

Fisiologia dello sfintere esofageo inferiore
Metodi di studio
La manometria è l'esame di riferimento per lo studio dello sfintere inferiore dell'esofago (LES).

Studio a riposo
Con la manometria, la zona di resistenza della giunzione gastro-esofagea misura da 2 a 4 cm di lunghezza. Il mantenimento del tono basale è essenzialmente di origine miogena. Si tratta di una tensione permanente e intrinseca.

Studio dopo deglutizione
Il LES presenta un rilasciamento per tutta la durata della deglutizione. Il bolo alimentare può così passare nello stomaco. Il rilassamento inizia con il primo atto della deglutizione o alcuni secondi dopo.

Controllo
Il controllo della pressione del LES a riposo è modificato da alcuni fattori nervosi e umorali (tabella I) . Il rilassamento del LES è un fenomeno neurogenico causato dall'innervazione vagale. I fascicoli nervosi si articolano con alcuni neuroni inibitori non colinergici, non adrenergenici.