Patologia CENNI GENERALI

 

Riniti allergiche (associate a reazioni allergiche o simil-allergiche)

  1. Riniti idiopatiche non allergiche (rinite vaso-motoria)
  2. Riniti infettive ( virali e batteriche)
  3. Altri tipi (iatrogene, ormonali, da cause meccaniche)

 

  1. RINITI ALLERGICHE (iper-reattività nasale specifica)
  • Rinite allergica stagionale o periodica (meglio nota come "febbre da fieno")

E’ scatenata da allergie ai pollini :di alcuni alberi in primavera, delle graminacee in estate, di diversi tipi di erbe in autunno. I sintomi più frequenti sono: prurito al naso, starnuti, idrorrea nasale (scolo di siero dal naso), naso "tappato" e bruciori. La diagnosi viene agevolmente formulata solo sulla storia riferita dai pazienti (anamnesi). I test diagnostici (test cutanei) confermano e dettagliano il tipo di allergia.

  • Rinite allergica perenne o aperiodica

E’ sostenuta da allergie ad allergeni "domestici": acari, polveri, insetti e derivati epidermici animali (peli del cane e del gatto, piume). I sintomi sono simili a quelli delle forme stagionali ma durano per tutto l’anno. 
Anche in questo caso la diagnosi si formula in base all’anamnesi ed ai test allergici.

  • Rinite perenne non legata ad allergie documentabili (rinite eosinofila)

Questo tipo di rinite non è ben conosciuto. Sebbene non siano documentabili allergie, è legata ad una reazione simil-allergica con incremento di eosinofili (un tipo speciale di cellule del sangue associate alle allergie) nelle secrezioni nasali. I sintomi sono analoghi a quelli delle altre forme. La diagnosi si formula sulla negatività dei test allergici e sulla presenza degli eosinofili in gran numero nelle secrezioni nasali. La patologia è frequentemente associata alla poliposi nasale.

 

  • RINITI IDIOPATICHE NON ALLERGICHE (iper-reattività nasale aspecifica)

Affezione meglio nota con il nome di "rinite vamotoria". Il paziente affetto da questa patologia reagisce in modo anomalo (iper-reattività) al caldo e al freddo, alle variazioni di umidità, al fumo di sigaretta e a stimoli emozionali. I sintomi sono prevalentemente rappresentati da congestione nasale (senso di naso chiuso), ipoosmia (diminuita percezione degli odori) e scolo di muco in rinofaringe. La diagnosi si formula sulla anamnesi, sulla negatività dei test allergici e sulla ricerca degli eosinofili nello striscio nasale (prelievo di secrezioni nasali).

C) RINITI INFETTIVE (virali e batteriche)

  • Rinite virale: è il raffreddore comune ed è causato da virus.
  • Rinite batterica: è causata da batteri e, nella maggior parte dei casi, segue un raffreddore comune virale di cui costituisce una complicazione.

I sintomi possono perdurare fino a 6 settimane, la patologia può evolvere in sinusite acuta o cronica. Il sintomo più comune della rinite infettiva è costituito dalla comparsa di uno "scolo di muco giallo o giallo-verde" che si sovrappone agli usuali sintomi del comune raffreddore. 
La diagnosi può essere formulata in base alla anamnesi, all’esame otorinolaringoiatrico e alla eventuale esecuzione di esami colturali sul muco nasale atti a evidenziare il germe responsabile e la sensibilità agli antibiotici (antibiogramma). La diagnosi delle forme sinusitiche si avvale anche degli accertamenti radiografici del cranio (es.rad. standard e tomografia computerizzata).

D) ALTRI TIPI DI RINITE (da farmaci, da cause meccaniche, ormonale) 
Rinite da farmaci (rinopatia iatrogena): 
Questo tipo di rinite è secondario all’uso reiterato di spray o gocce nasali decongestionanti (che contengono vasocostrittori). Il paziente che si abitua all’utilizzo di questi farmaci (che sono molto utili per brevi periodi nel raffreddore) va incontro ad un fenomeno di tipo tossico, che si esplica a livello della mucosa nasale cagionando un aumento di volume dei turbinati (ipertrofia). La vasocostrizione (diminuzione dell’aflusso di sangue) causata dal farmaco dura alcune ore ed è normalmente seguita da un fenomeno di vasodilatazione (aumento di afflusso di sangue) per cui il paziente ritorna alla condizione di partenza. Nell’utilizzo reiterato della medicina (più di 8-10 giorni) la vasodilatazione risulta essere più intensa del normale e fa "gonfiare" la mucosa nasale (rebound effect). 
I sintomi più tipici sono rappresentati da: ostruzione respiratoria nasale (naso tappato), scolo mucoso o sieroso dal naso (mucorrea), cefalea e ipoosmia (diminuzione della percezione degli odori). La diagnosi si formula in base alla storia clinica, all’esame obbiettivo (visita ORL) e ad esami endoscopici (endoscopia nasale) e funzionali (rinomanometria computerizzata).


Riniti da cause meccaniche-ostruttive:

Il setto nasale deviato causa ristagno di secrezioni nella fossa nasale che risulta stenotica 
(stretta). Le secrezioni favoriscono lo sviluppo di infezioni batteriche.

  • Adenoidi ipertrofiche

la tonsilla faringea (adenoide) situata nel rinofaringe, in seguito ad infezioni ripetute, si ipertrofizza (si "gonfia") e blocca entrambe le fosse nasali creando grave ristagno di secrezioni.

 

Rinite ormonale:

  • Gravidanza

In una elevata percentuale (60%) durante la gravidanza compare una rinite persistente legata agli elevati livelli ormonali. La rinite scompare quasi sempre dopo il parto, infatti solo nel 10 % dei casi sono necessarie ulteriori terapie.

  • Ipotiroidismo

una rinite cronica può comparire in stati non trattati di ipotiroidismo (diminuzione della funzione della tiroide)