Vertigini "posturali" e nei disturbi della articolazione temporo-mandibolare

La Vertigine
La vertigine è un sintomo che deriva dalla distorsione dei rapporti normalmente esistenti tra il nostro schema corporeo e l'ambiente che lo circonda.
La percezione dei suddetti rapporti deriva dalla integrazione (interpretazione) a livello centrale (cervello) da informazioni sensoriali provenienti da diversi recettori (organi di senso):

  • occhio
  • orecchio interno (labirinto vestibolare)
  • propiocettori - recettori di posizione e movimento del corpo situati nei muscoli, nelle articolazioni e nei tendini.

Quando ai centri nervosi dell'equilibrio giungono, per qualsiasi motivo, informazioni dai recettori periferici, che sono contrastanti tra di loro, si genera una sorta di conflitto neurosensoriale al quale il nostro organismo reagisce con la "vertigine".

Il sintomo, assai fastidioso, ha il significato di un "segnale di allarme" necessario a far sì che il soggetto acquisisca la consapevolezza di trovarsi in una situazione sfavorevole, che deve essere in ogni modo eliminata come avviene, per esempio, nelle vertigini causate dal mal d'auto o dal mal di mare.

La vertigine "posturale" (Vertigine in disturbi della postura e dell'occlusione dentaria)
Si tratta di una forma di vertigine non ancora del tutto nota e legata ad una stimolazione abnorme dei recettori di spazio situati nei muscoli e nei tendini (recettori muscolo-tendinei).
Queste delicate strutture neurosensoriali potrebbero essere sollecitate in varie patologie organiche o posturali, muscolari ed articolari, che colpiscono la colonna vertebrale (in particolare il tratto cervicale), la articolazione temporo-mandibolare (a causa di anomalie della occlusione dentaria), oppure l'intero soma.
La vertigine è tipicamente soggettiva non rotatoria, di durata continua o subcontinua e ad essa possono associarsi sintomi di tipo Neurovegetativo tra cui: nausea, tachicardia, aumento della sudorazione, tremori diffusi. Non si associano mai, tuttavia, sintomi otologici: ipoacusia (diminuzione dell'udito), acufeni (percezione di "rumori" che non esistono nell'ambiente).
Alcuni sintomi Neurologici organici come l'ipostenia (diminuzione della forza), e l'ipoestesia (alterazione in diminuzione della sensibiltà tattile), possono essere associati alle vertigini se esistono compressioni di alcune radici nervose nei tratti cervicale e lombare della colonna vertebrale. Altri sintomi di tipo odontoiatrico possono coesistere quando la causa della vertigine è localizzata in patologie della occlusione dentaria e della articolazione temporo mendibolare

La diagnosi differenziale da altre forme di vertigine frequentemente non è facile e si giova di tutta una serie di esami che consentono di confermare o meno i sospetti diagnostici dello specialista: (es. audiometrico,es. impedenzometrico, ABR, es. vestibolare, stabilometria, TAC e Risonanza magnetica encefalo)
I medici di riferimento per la diagnosi di questa forma di vertigine che è sempre molto invalidante sono l'otorinolaringoiatra, l'audiologo, lo specialista in fisiatria (posturologo) e l'ortodontista specialista in gnatologia.
Gli specialisti di riferimento per la terapia sono l'osteopata (posturologo) el'ortodontista (gnatologo).